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Chievo a Picco: 3-1 Spezia e il sogno A sfuma

Vittoria meritata dello Spezia che è riuscito a ribaltare il 2-0 subito al Bentegodi contro un Chievo mai in partita. In vantaggio al 2' con Galabinov, i liguri hanno raddoppiato al 50' con Maggiore e messo al sicuro il punteggio al 53' con Nzola. Rete della bandiera per i gialloblù al 93' con Leverbe su rigore nell'unico tiro in porta del march.

Chievo a Picco: 3-1 Spezia e il sogno A sfuma

Il 2-0 dell’andata aveva forse illuso, ma il ritorno al Picco ha rimesso in chiaro le cose. Lo Spezia ha sfruttato al meglio il fattore campo, ha effettuato i cambi giusti che al Chievo non sono di fatto consentiti per la panchina cortissima degli ultimi mesi (e per infortuni eccellenti come quelli di Vaisanen e Giaccherini) e ha vinto meritatamente. Certo, il 3-1 finale sancisce il passaggio alla finale dei play off solo in virtù del migliore piazzamento degli spezzini in campionato, ma i numeri dicono di un dominio pressoché totale degli aquilotti di Italiano: 10-1 le conslusioni, 7-1 i tiri nello specchio della porta. Insomma, l’unico tiro del Chievo è stato il rigore realizzato da Leverbe al 93’, concesso da Abbattista per un braccio largo di Mora (ammonito) su conclusione di Ongenda.

Si diceva dei cambi giusti. Nella formazione iniziale il mister dei liguri ha lasciato fuori Mora e Ramos, apparsi in evidente difficoltà al Bentegodi, inserendo Galabinov in avanti e Vitale sulla corsia di sinistra. Aglietti invece non ha cambiato nulla rispetto all’andata vittoriosa 2-0. Ma neppure dopo due giri di lancetta e lo Spezia è già in vantaggio: da Ferrer a Bartolomei sulla destra, cross, testa di Galabinov a incrociare e palla nel sacco: Chievo colpito a freddo e incapace di reagire. Dopo il giallo a Dickmann al 9’, ci prova Ricci con un destro dai 22 metri e la sfera che termina a lato. Buoni ritmi ma pochissimi lampi da una parte e dall’altra, in una partita con molti errori nei passaggi e parecchi falli, con il Chievo che punta a rompere le trame offensive liguri. Ammonizione di Maggiore (18’) e ancora lo Spezia vicino alla marcatura con lo stesso centrocampista che di testa colpisce sotto misura su cross dalla tre quarti di Ricci. Semper blocca in presa alta. Al 43’ bel contropiede dii Ceter ma il cross per Djordjevic è troppo lungo. Sul ribaltamento di fronte occasionissima per lo Spezia: Nzola in contropiede entra in area ma il suo rasoterra di sinistro viene deviato da Semper in tuffo in calcio d’angolo. Il 23enne attaccante francese ha fallito un rigore in movimento. Dopo due minuti di recupero si va al riposo. Partita di sofferenza per il Chievo che a inizio ripresa toglie Esposito per inserire Garritano. Ma è lo Spezia a partire forte anche nel secondo tempo: al 48’ un destro rasoterra di Bartolomei dai 20 metri vede la palla terminare di poco a lato alla destra di Semper. Dopo due minuti arriva il secondo gol: da Vitale in area sulla sinistra a Maggiore che anticipa Leverbe e conclude di sinistro sul primo palo. La palla coglie il palo interno e poi rimbalza dalla parte opposta. Tre minuti dopo lancio in profondità dalla difesa spezzina, palla per Nzola che anticipa Rigione, controlla la sfera di testa, si incunea in area e scavalca Semper in uscita con pallonetto: 3-0. La reazione del Chievo è ben poca cosa. Al 59’ ci prova con un destro da fuori Rigione: conclusione in fallo laterale! Insomma: non è davvero serata. Dopo il giallo a Segre inizia la girandola dei cambi: dentro Zuelli e Morsay per Segre e Vignato, che oggi si è visto più in difesa che davanti. Nello Spezia Mora rileva Maggiore e dieci minuti dopo Galabinov lascia il posto a Ragusa. Si prosegue con Ongenda per Obi e Grubac per Djordjevic (al solito generoso ma nullo in fase conclusiva) e infine con Ramos per Vitale e Di Gaudio per Gyasi. Il Chievo ci prova ancora: all’81’ traversone rasoterra di Dickmann deviato in corner. Al 90’ cross di Zuelli da sinistra, blocca in presa alta Scuffet. Un minuto dopo Rigione spreca sotto rete ma era in fuorigioco. Al 92’ la già descritta azione del rigore trasformato da Leverbe che di destro insacca spiazzando il portiere. Si chiude dopo i sei minuti di recupero, che sarebbero potuti essere anche un paio di più, visto il fallo da rigore concesso da un non del tutto convincente Abbattista che nel primo tempo ha mancato di estrarre almeno un paio di cartellini gialli.

Per quest’ultima partita è difficile trovare qualche giocatore gialloblù meritevole della sufficienza. Sono tutti arrivati con la bombola dell’ossigeno scarica. E le forze fresche mandate in campo nell’ultimo quarto d’ora, perso per perso, avrebbero forse meritato qualche minuto in più.

Va dunque in archivio una stagione che vedeva il Chievo come una delle favorite per il ritorno in Serie A, ma così non sarà. Ottimo comunque l’impegno nelle partite finali che hanno consentito agli uomini di Aglietti prima di agguantare i play off e poi di vincere il preliminare con l’Empoli e l’andata con lo Spezia. Col senno di poi avrebbero certamente fatto comodo cambi quali Meggiorini e Cesar ai quali invece non è stato prolungato il contratto dopo la scadenza naturale di giugno.

Ora vedremo cosa riserverà il calciomercato e quale formazione verrà allestita per il prossimo anno e se ancora con Aglietti alla guida. Il mister dal canto suo ha fatto ciò che ha potuto con il materiale umano che aveva a disposizione.

(nella foto di Alberto Fraccaroli il difensore centrale francese Maxime Leverbe, oggi al suo primo centro in campionato)

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