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Pescantina. Capelli? C'è un Leardini da cinque generazioni

di LINO CATTABIANCHI

Storica famiglia di barbieri (e sarti)

Parole chiave: Leardini (1), Barbieri (1), Sarti (1), Pescantina (4)
Pescantina. Capelli? C'è un Leardini da cinque generazioni

di LINO CATTABIANCHI

Una storia dipanatasi in riva all’Adige, che affonda le radici nella seconda metà dell’Ottocento: i Leardini, soprannominati “i Sisti” dal nome del progenitore Sisto Leardini, nato nel 1860, che inaugurò la bottega di sarto-barbiere negli ultimi anni del secolo XIX, esercitano questa professione da cinque generazioni. Il futuro si chiama Andrea, classe 2000, un millennial che ha scelto pettine e forbici nel solco di una tradizione ormai secolare. E la nonna Nella, che di cognome fa Gamberoni, del 1936 e viene da Montalto di Rivoli, è la custode delle memorie familiari.
Suo marito, l’indimenticabile Valerio morto nel 2007, è stato l’ultimo a esercitare anche la professione di sarto «e lo ha fatto fino all’ultimo», racconta Nella con un sospiro. «Con lui andavamo spesso anche in Valdadige in bicicletta a fare una prova d’abito o a portare il vestito pronto per il matrimonio. Farsi un abito per le feste una volta era un evento che coinvolgeva tutta la famiglia: c’era un cerimoniale che andava dalla scelta della stoffa e della fodera alla prima misura, poi alla seconda con il vestito imbastito e finalmente la consegna. Non c’erano gli abiti pronti e la bottega del “sarte”, come veniva chiamato, era uno dei centri del paese. Accanto, sempre quella di barbiere, dove arrivava tutto il mondo: c’era una netta differenza tra le aree rurali e il centro. Tutte le botteghe erano concentrate lì e ogni servizio trovava la sua collocazione. Esercizi piccoli, ma numerosi, che si ripetevano in ogni rione e quartiere».
I “Sisti” hanno sempre avuto questa doppia natura professionale. Ha cominciato Sisto agli inizi del Novecento, poi è stata la volta di Francesco (1901-1980) e il radicamento è avvenuto con Valerio (1926-2007) dalla personalità spiccata, battuta fulminante, confidente e amico inscalfibile. Con Nella ha costituito una coppia bellissima, in bottega e in famiglia. Anche Nella faceva la sarta e la barbiera, al bisogno.
«Si lavorava tanto di sabato, quando arrivava la gente dei campi che smetteva di lavorare e si preparava alla festa. Allora era così: pochi divertimenti ed era uno svago già venire in paese per i capelli o la barba e, soprattutto, a sentire le chiacchiere e le notizie dal barbiere», ricorda.
C’erano anche due zii preti: don Remigio Leardini, figlio di Sisto, ordinato nel 1931 da mons. Gerolamo Cardinale e morto parroco di Piovezzano, dove gli hanno dedicato le Opere parrocchiali e il salone che porta il suo nome. E poi don Francesco Leardini (1876-1976), morto quasi centenario, primo parroco di Palazzina dal 2 luglio del 1941, dove gli hanno dedicato una via.
È stato durante la reggenza di Valerio che il primogenito Maurizio (classe 1957) nel 1972, dopo le medie, si è fermato in bottega e ci lavora da 49 anni, anche ora che formalmente sarebbe in pensione. Ma non ha fatto anche il sarto ed è stato il primo in questa serie.
«Tutto è cambiato da allora: oggi sarebbe impossibile mantenere le due professioni contemporaneamente – dice –: troppa specializzazione e necessità di dedicare tempo all’aggiornamento professionale, sia per fare il sarto, sia per tagliare i capelli. Che è una sola delle cose che ormai si fanno nei saloni di barbiere. C’è sempre molto da imparare e bisogna essere pronti a captare le tendenze, specialmente delle età giovanili».
E con lui ora Andrea, la quinta generazione, che continua stabilmente la serie dei “Sisti” in barbieria. Tutta un’altra situazione formativa: «Ho frequentato per tre anni la scuola speciale per parrucchieri a Rovereto e un anno a Trento per la qualifica professionale che ti abilita, ma non ti dispensa dal tenerti sempre in sella con riviste specializzate e corsi, ora fermi per il Covid. Ma tutto riprenderà», conclude Andrea, che durante la formazione è stato garzone nella bottega paterna, come una volta.
Il negozio sull’Adige ha visto passare due guerre e tanta storia, le inondazioni e la storia del paese. A Pescantina “andare da Sisto” vuol dire una cosa sola: il nome è diventato sinonimo di barbiere. Un barbiere di qualità.

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