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Il dottor Scott che “cura” gli anziani nella casa di riposo

di FABIO TOMELLERI

A Legnago un interessante esperimento di pet therapy con un labrador

Parole chiave: Legnago (15), Pet theraphy (1), Casa di riposo (4)
Il dottor Scott che “cura” gli anziani nella casa di riposo

di FABIO TOMELLERI

Dagli anziani agli adolescenti, passando per bambini e disabili. Sono ormai molte le categorie di persone verso le quali si rivolgono i progetti di pet therapy, ossia quell’insieme di attività e terapie che prevedono il contatto stretto degli individui con animali da compagnia. 

Nell’ottica di un ritorno “alla normalità”, dopo tre anni segnati dall’emergenza Covid, la casa di riposo di Legnago ha deciso di aprirsi a questo tipo di progettualità, facendo entrare nella struttura di Corso della Vittoria cinque cani “esperti” in contatti con gli esseri umani. Tra gli esemplari che la cooperativa sociale Aretè di San Pietro di Legnago, in collaborazione con il centro diurno educativo Corte Francesca di Villa Bartolomea, ha deciso di impiegare nei 10 incontri settimanali con i 158 ospiti della struttura, iniziati giovedì 12 ottobre, c’è Scott, un esemplare di labrador di otto anni che di “esperienza” in questo campo ne ha maturata davvero tanta.

Nel 2019, attraverso gli educatori professionali della coop legnaghese, Scott era stato impiegato ad esempio per incontrare i ragazzi che nella città di Legnago erano soliti marinare la scuola, essendoci sia nel capoluogo che nel quartiere di Porto diverse scuole superiori frequentate da migliaia di studenti di tutta la Bassa. I professionisti di Aretè, passeggiando per le strade cittadine, con la scusa di far accarezzare ai ragazzi Scott prendevano lo spunto per chiedere agli studenti perché, in quel momento, non fossero regolarmente in classe, facendo loro comprendere le conseguenze che l’abbandono degli studi poteva comportare. Ora per Scott e gli altri “colleghi a quattro zampe” è iniziata una nuova missione, quella di rendere più confortevole la permanenza degli anziani nell’istituto legnaghese.

Gli obiettivi del progetto “Una zampa per un sorriso” vengono illustrati da Maurizio De Lorenzi, presidente della casa di riposo, Silvia Pastore, direttrice dell’ente e dall’educatrice Francesca Gambini, responsabile dell’iniziativa. «Questa attività – spiega Gambini – nasce dalla convinzione che la presenza di un animale come il cane in una casa di riposo possa favorire la socializzazione, la condivisione, la responsabilizzazione, portando ad un processo riabilitativo, educativo e ludico, migliorando sostanzialmente la qualità di vita degli ospiti». Gli incontri con i migliori amici dell’uomo, della durata di 45 minuti ciascuno, sono rivolti a due gruppi di dieci utenti. «Per esperienza – aggiunge l’educatrice professionale – abbiamo notato che anche gli anziani più restii a partecipare alle attività di gruppo durante la giornata, quando vedono i nostri animali ed entrano in contatto con loro, diventano poi i primi a voler partecipare alle iniziative. Perché prendersi cura di un altro essere vivente è pure prendersi cura di se stessi». 

Secondo la coordinatrice del progetto, pertanto, «il cane ha un grande potere relazionale, e può creare nell’ospite l’aspettativa della visita seguente». Uno di questi animali, al guinzaglio, accanto ad una persona costretta sulla sedia a rotelle, contribuisce a dare responsabilità allo stesso utente, innalzandone l’autostima nel poter godere di un tranquillo amico. 

Per Gambini, dunque, Scott e gli altri migliori amici dell’uomo sono dei veri e propri “lubrificanti sociali”, «in quanto sono in grado di stimolare una maggiore apertura di utenti e pazienti auto-isolati negli istituti nei confronti dello staff della strutture che li accoglie». 

E proprio al personale della casa di riposo rivolge il proprio pensiero Silvia Pastore, direttrice dell’Ipab: «Siamo orgogliosi di aver avviato questo progetto che sta a cuore non solo alla direzione, ma a tutto il personale della casa di riposo, a cominciare dagli educatori interni. In questo modo si creerà sinergia tra gli animali e gli ospiti per riuscire a ripristinare dopo tre anni di Covid un rapporto umano e di empatia con gli animali».

Nella foto sopra: da sinistra, Maurizio De Lorenzi, Francesca Gambini e Silvia Pastore con il cane Scott.

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