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Garda. La Caritas non si ferma: emporio sempre attivo

Ha ripreso ad operare anche il centro di ascolto

Parole chiave: Emporio della carità (1), Garda (16), Caritas (60)
Emporio della carità

La solidarietà di Caritas non si è mai fermata, neppure in questo tempo di pandemia. La chiusura obbligata dei centri di ascolto non ha chiuso i cuori dei volontari che, tra Garda e Bardolino, cercano ormai da molti anni di coordinare e organizzare le attività dell’Emporio 12 Ceste e il mercatino di abbigliamento di seconda mano che da due anni si tiene a Garda.
«Il motore di tutta la nostra attività – spiega uno dei volontari dell’emporio – è il centro di ascolto di Garda. È grazie ai colloqui che vi si svolgono con le persone che richiedono il nostro aiuto che riusciamo ad avere un quadro completo delle famiglie che possono usufruire dei nostri servizi».
«Quando è iniziato il lockdown – afferma Adolfo Vallata, coordinatore della Caritas di Garda e del centro di ascolto – siamo stati costretti a fermare i colloqui del centro di ascolto perché i locali che lo ospitano sono troppo piccoli per garantire il rispetto delle norme di sicurezza. Tuttavia abbiamo potuto tenere aperto il servizio dell’emporio».
Un grande aiuto per sempre un maggior numero di famiglie: «Nelle ultime settimane abbiamo notato – proseguono i volontari – un aumento dei nuclei famigliari che ne hanno avuto bisogno. Siamo arrivati a più di un centinaio di famiglie, anche perché è entrata nel nostro raggio d’azione anche la parrocchia di San Zeno di Montagna oltre a Torri del Benaco, Costermano, Bardolino, Garda e Lazise». L’emporio è aperto il lunedì mattina e il venerdì pomeriggio e negli ultimi tempi ha potuto contare su preziose donazioni di generi alimentari. «Una grossa pescheria della zona ci ha donato del pesce surgelato e altre aziende dei formaggi, anche di qualità».
Dalla scorsa settimana, da quando cioè si è allentata la chiusura generale delle varie attività, il centro d’ascolto ha ripreso a lavorare. Riprende Vallata: «Le persone hanno ricominciato a venire, ma stavolta non nei soliti locali, bensì nel chiostro della pieve della parrocchia di Garda. Abbiamo messo lì il nostro tavolo e lì ora operano i nostri volontari, sempre due alla volta. Ricevono una persona per volta e sempre nel rispetto delle norme di prevenzione. Ora come ora abbiamo seguito una novantina di nuclei familiari, tra cui si fanno più presenti anche quelli rappresentati da una singola persona che vive da sola. Nelle ultime settimane le persone che hanno ricercato il nostro aiuto sono circa quindici in più rispetto a prima del Covid-19. Ovviamente come Caritas lavoriamo in sinergia con assistenti sociali e Comuni del territorio per garantire che gli aiuti arrivino dove davvero c’è necessità».
L’allontanamento forzato dal lavoro e il ritardo nella ricezione dei sussidi statali hanno reso sempre più indispensabile pagare bollette e in alcuni casi addirittura affitti. «Rispondere a queste richieste – spiega Alfonso – ci è stato possibile soprattutto grazie agli introiti che da un paio d’anni a questa parte stiamo raccogliendo grazie alle volontarie Caritas che curano il mercatino di abbigliamento e accessori di seconda mano. Viene allestito in uno spazio che l’hotel Roma di Garda ci dà in uso gratuito nel periodo invernale e finora ha riscosso un enorme successo».
Ilaria Bazerla

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