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Bovolone. Torna la storica Fiera di San Biagio (ma si farà a... San Giuseppe)

di FABIO TOMELLERI

Edizione numero 743 spostata per ragioni sanitarie qualche settimana più avanti. Organizzazione “esterna” per la prima volta, collaborando con il territorio

 

Parole chiave: Fiera di San Biagio (1), Bovolone (13)
sfilata di trattori storici

di FABIO TOMELLERI

Vanta una storia di oltre 700 anni e, per la prima volta, verrà organizzata da “foresti”. A Bovolone la Giunta del sindaco Orfeo Pozzani, uscito vincitore dalla sfida al ballottaggio dello scorso ottobre contro la sfidante Silvia Fiorini appoggiata dai partiti del centrodestra, ha voluto imprimere una svolta alla Fiera agricola di San Biagio che, dopo la scomparsa diversi decenni fa della Fiera del mobile, è rimasta l’unica manifestazione economica di ampio respiro per la cittadina. A san Biagio è legata un’antica devozione: a questo santo era dedicata l’ex chiesa parrocchiale, intitolata pure ai santi Fermo e Rustico, oggi ridotta a oratorio, mentre l’attuale parrocchiale è intitolata a san Giuseppe, patrono della parrocchia.
L’ufficio Attività economiche del municipio bovolonese lo scorso 20 dicembre ha infatti incaricato la ditta “Pirene srl” di organizzare dal 18 al 21 marzo prossimo la manifestazione agricola che, negli anni scorsi, è stata in grado di attirare nel popoloso centro della pianura una media di 50mila visitatori per edizione. Tanto da farla diventare la più importante rassegna a livello regionale di macchine e attrezzature per l’agricoltura.
Per la storia della fiera bovolonese si tratta di una novità assoluta: da quando tale appuntamento si svolge, ovvero dal lontanissimo 1278, la sua organizzazione è sempre stata un “affare interno” della città del mobile, essendo sempre stata gestita da organizzazioni aventi sede nel territorio comunale.
In particolare, dal secondo Dopoguerra in poi l’evento venne seguito da un apposito Comitato Fiera. Quindi, negli anni Novanta, venne creata con il supporto di Comune e Pro loco una società ad hoc, Bovolone Promuove, che si occupò delle varie edizioni fino al 2011, quando l’organismo venne posto in liquidazione. Dal 2011 fino al 2020, ultima edizione prima dello scoppio dell’emergenza Covid, la Fiera di San Biagio è stata invece programmata e gestita dall’associazione Pro loco di Bovolone.
Il nuovo sindaco, avendo poco tempo a disposizione per affrontare l’organizzazione dell’evento fieristico, ha optato per un affidamento esterno alla città. Pertanto il 4 novembre scorso la Giunta ha avviato le procedure per il bando, concluse dopo un mese e mezzo con l’esame delle due offerte protocollate in municipio da altrettante ditte, fra cui l’impresa romana che ha vinto.
Il primo cittadino, nel sottoporre ai suoi assessori il provvedimento, è stato esplicito. «L’amministrazione comunale si è appena insediata – ha riferito Pozzani all’esecutivo – pertanto non ha avuto il tempo materiale per fornire precedentemente indicazioni in merito all’organizzazione della Fiera. Inoltre la Pro loco di Bovolone, che solitamente provvedeva ad organizzare la manifestazione agricola di San Biagio, ha recentemente rinnovato le cariche sociali».
L’alternativa, dunque, sarebbe stata quella di rinunciare alla Fiera, cosa che il Comune è già stato costretto a fare a febbraio 2020, a causa della pandemia. In ragione dello stop forzato, l’edizione del 2022 della manifestazione agricola non sarà la numero 744, come sarebbe stato più giusto seguendo la cronologia degli anni, bensì, in maniera simile a quanto è accaduto per le Olimpiadi e gli Europei di calcio, sarà la 743ª, cioè quella sospesa nel 2021.
Per mantenere il legame con la realtà locale l’amministrazione, in un apposito decalogo approvato assieme al bando di gara, ha stabilito che l’impresa romana “dovrà prioritariamente collaborare con i centri contradali per la realizzazione del servizio di ristorazione e con gli istituti scolastici bovolonesi, ossia l’Ipsia “Giorgi” e il Centro di formazione professionale “Don Calabria”, sia per il ristorante che per i convegni”. Inoltre il municipio ha prescritto che “gli stand, gli spazi fieristici e le casette di legno o similari dovranno essere affidate prioritariamente ad aziende e ditte locali”.
La società organizatrice, quindi, dovrà provvedere al montaggio di una tensostruttura di mille metri quadrati per espositori alimentari e non, posizionata in piazzale Aldo Moro tra la scuola superiore “Giorgi” e il palazzetto dello sport “Le Muse”. Un’altra tensostruttura, ampia 300 metri quadrati, servirà per accogliere i progetti scolastici e la mostra dedicata a tradizioni, arti e mestieri locali. Questo padiglione verrà posizionato tra l’istituto “Giorgi” e via Bellevere.
Un altro spazio coperto da 300 metri quadrati, destinato alla “Fattoria in Fiera” troverà posto tra il palazzetto sportivo e il circolo del “Nuovo tennis Bovolone”. Infine una struttura con tendone da mille metri quadrati ospiterà convegni ed eventi nel cortile del municipio. Alla società organizzatrice toccherà quindi imprimere un cambio di rotta alla Fiera agricola, visto che le ultime edizioni, a discapito dell’affluenza di pubblico che non è mai mancata, hanno visto crescere gradualmente il loro deficit. Tanto che l’edizione del 2020 si è chiusa con una perdita di 18.589 euro.
Perciò il Comune ha deciso di compartecipare all’organizzazione della manifestazione 2022 stanziando 24.400 euro che troveranno copertura nel bilancio di previsione municipale. Del resto l’ente locale ha giustificato la necessità del proprio contributo, inizialmente escluso, viste le numerose criticità emerse negli ultimi mesi. In particolare l’aumento dei casi di positività di Covid-19 in corso potrebbe condizionare pesantemente l’evento, sia in termini di espositori che di visitatori. Inoltre il poco tempo a disposizione implicava un impegno economico, da parte dell’organizzazione, che non tutti gli operatori erano disponibili ad assumere.
Sempre il Coronavirus, a manifestazione già assegnata, ha costretto in questi giorni il Comune a spostare la data dell’evento, inizialmente previsto dal 3 al 6 febbraio, ai giorni compresi tra il 18 e il 21 marzo, sfruttando il fine settimana in cui si festeggia san Giuseppe, patrono della parrocchia.
A dare notizia dello slittamento della Fiera agricola bovolonese è stato, qualche giorno fa, lo stesso Pozzani tramite la propria pagina Facebook. “Grazie alla collaborazione con la società Pirene – ha evidenziato il primo cittadino – stavamo correndo per vincere la sfida di organizzare una grande manifestazione in tempi brevissimi. Ben consapevole della situazione pandemica, assieme a tutta l’amministrazione ho deciso di posticipare la Fiera da febbraio a marzo. Si tratta di un evento troppo importante per noi, ma lo è ancor di più la salute dei nostri cittadini e di tutti i visitatori”. 

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