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Ma che ingegnosi i giovani campanari: una tastiera evita gli assembramenti

di ADRIANA VALLISARI

A Mezzane di Sotto è stato elaborato un meccanismo "a tastiera" permette a una sola persona di suonare 10 campane 

Parole chiave: Campanari (2), Mezzane di Sotto (2)
Ma che ingegnosi i giovani campanari: una tastiera evita gli assembramenti

di ADRIANA VALLISARI

La pandemia fa aguzzare l'ingegno: per evitare assembramenti nella cella campanaria, si cambia il modo di suonare. Succede a Mezzane di Sotto, dove la squadra campanaria giovanile ha elaborato un meccanismo per continuare ad allenarsi e diffondere il suono dei bronzi in paese, accompagnando le celebrazioni sacre e civili. A seguito delle restrizioni legate al Covid-19, è stato introdotto un carillon manuale a tastiera, che consente a una sola persona di governare le 10 campane presenti. In pratica si tratta di una tastiera, simile a quella di un pianoforte, in cui ognuno dei dieci tasti è collegato a una campana tramite delle funi di acciaio: la campana resta ferma, si muove solo il battente una volta pigiato con un pugno il tasto corrispondente. «È un sistema per creare musica presente nella tradizione lombarda e ligure, mentre trovarlo da noi è una rarità», spiega Alessandro Creato, vicepresidente e coordinatore della squadra, che raduna una decina di giovani della zona, con un’età tra i 20 e i 30 anni.

Creato, insieme a Marco Rossetti, altro campanaro mezzanese, e all’amico ed esperto Andrea Bolcato di Lonigo (dov’è presente un carillon simile), hanno predisposto il meccanismo, messo a punto durante l’estate e installato con l’aiuto degli altri membri della squadra e di persone esterne coinvolte nell’iniziativa. Di recente, il risultato si è potuto apprezzare domenica 7 novembre, per la commemorazione dei caduti, e il primo novembre, festività di Ognissanti.
 

«L’impossibilità di fare concerti durante la quarantena è stata la molla che ci ha spinti a mettere in pratica il progetto, tuttora in fase di miglioramento – aggiunge Creato –. Il nostro campanile è alto 57 metri e la cella, che è uno spazio di lavoro ristretto, si raggiunge percorrendo 102 scalini: il carillon alleggerisce il carico di lavoro e va in supporto al metodo tradizionale». Passione per la musica e per la meccanica sono i requisiti fondamentali per creare le armonie, che necessitano di buona memoria e di un ottimo coordinamento nell’esecuzione. Per sentire le dieci campane in concerto – le sei più grandi, uscite dalla fonderia Cavadini, risalgono al 1910, mentre le altre quattro, della fonderia De Poli, sono state aggiunte tra il 1999 e il 2009 – si può consultare la pagina Facebook del gruppo (@campanarimezzane) o seguire il profilo Instagram (@squadra_campanaria_ mezzane).

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