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Giovani in cammino alla scoperta di sant'Agostino

di ADRIANA VALLISARI

Noto come il "Cammino della rosa", è stato percorso da una quindicina di ventenni di Dossobuono

Parole chiave: Dossobuono (5), Pellegrinaggi (18), Parrocchie (64), Giovani (98), Adolescenti (13), Sant'Agostino (172)
Giovani in cammino alla scoperta di sant'Agostino

di ADRIANA VALLISARI

È ancora poco conosciuto, a differenza di Santiago o della Francigena. Ma il “Cammino di sant’Agostino”, in Lombardia, offre tutto quello che un pellegrino può desiderare: chilometri di strada, bellezze artistiche e tappe significative dove fermarsi e coltivare la spiritualità. Tracciato sulla mappa, ha la forma di un fiore, perciò è stato ribattezzato “Cammino della rosa”. 

Hanno voluto percorrere un pezzo del gambo pavese i giovani di Dossobuono, parrocchia che spesso propone uscite a piedi per coinvolgere le nuove generazioni. Dal 9 al 12 settembre, una quindicina di ventenni si sono messi in marcia, accompagnati da un’équipe di animatori, toccando alcuni luoghi cari al vescovo d’Ippona.  

Fra questi, Cassago Brianza, dove il gruppo ha approfondito la vita di Agostino, visitando dei resti archeologici d’epoca romana; lì è iniziato il cammino, fino al pernottamento in un oratorio di Monza. Lasciata la capitale della Brianza, il giorno seguente i pellegrini si sono incamminati verso Milano, tappa decisiva della conversione di Agostino. I veronesi hanno visitato l’area archeologica nella zona ipogea del Duomo, che custodisce le rovine del battistero di San Giovanni alle Fonti: qui, nella notte di Pasqua del 387, Agostino venne infatti battezzato da sant’Ambrogio. Il gruppo ha visitato pure la piccola chiesa di Sant’Agostino in Caminadella, a pochi passi dalla basilica ambrosiana, luogo della conversione, come ricorda l’affresco dedicato all’episodio del Tolle lege (“Prendi e leggi”). 

Dopo la sosta notturna in un altro oratorio, il sabato la comitiva si è spostata lungo il naviglio pavese: costeggiando i campi di risaie è arrivata alla certosa di Pavia, dove è stata celebrata una Messa. Domenica, infine, i pellegrini si sono raccolti attorno alla tomba di sant’Agostino, all’interno della basilica di San Pietro in Ciel d’oro. 

«L’idea del pellegrinaggio è nata come reazione al momento di disorientamento collettivo causato dalla pandemia: quest’estate siamo riusciti a organizzare il Grest e pure il campo adolescenti, ma con i giovani ci eravamo lasciati con la promessa di fare qualcosa insieme dopo Ferragosto, così si è pensato a un cammino», spiega il parroco di Dossobuono, don Andrea Mascalzoni. «A piedi, facendosi compagni di strada, si sperimentano gioia e fatica – aggiunge –. Oltre al divertimento, trovano spazio riflessioni importanti sul senso della vita; siamo partiti da una domanda provocatoria: tu sei felice?».  

Nel corso dei 50 chilometri macinati, il cammino fisico si è intrecciato al cammino interiore. «I ragazzi sono stati contenti di avere avuto qualcuno che li aiutasse a porsi queste domande, per guardare ciascuno alla propria storia di vita, facendo verità e trovando il coraggio di mettersi in ascolto», sottolinea il seminarista Tommaso Cavagnari, uno degli accompagnatori. «C’erano giovani animatori e altri in crisi di fede, o dubbiosi: a tutti la figura di Agostino, uomo in costante ricerca, ha parlato in modo straordinariamente attuale», conclude. 

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