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Don Nicolini: «Porto semplicità e gioia di vivere il Vangelo ogni giorno»

di MARTA BICEGO
Tutto il piccolo paese dell’alta Val d’Illasi si è riunito per accogliere il nuovo parroco

 

Don Nicolini: «Porto semplicità e gioia di vivere il Vangelo ogni giorno»

di MARTA BICEGO
Tanta emozione, come al primo giorno. Non è la prima volta che don Luca Nicolini varca la porta della chiesa di Sant’Andrea di Badia Calavena. Ma per lui, domenica, è stato un nuovo primo giorno. Un momento davvero emozionante che ha suggellato il passaggio da collaboratore pastorale a parroco. E la comunità del piccolo abitato dell’alta Val d’Illasi si è stretta attorno al quarantenne sacerdote veronese che già dal 2019 ha iniziato il suo cammino all’ombra dei campanili del capoluogo di Badia Calavena con le sue due frazioni, Sant’Andrea appunto e San Valentino.
Un territorio (abitato da poco più di 2.500 abitanti) che si divide tra collina e montagna, e che comprende contrade anche sperdute, ma nel quale la fede rimane un faro. Campane suonate a festa hanno salutato la “promozione” di don Luca, ordinato nella diocesi di Prato nel 2010; dal 2014 (anno in cui è stato accolto nella diocesi scaligera) fino al 2019 è stato collaboratore a Casaleone, Sustinenza e Venera. Poi, incardinato nella diocesi di Verona, nel settembre dello stesso anno è arrivato in Lessinia per affiancare il parroco don Dario Adami e il collaboratore don Corrado Brutti.
Entrambi hanno voluto concelebrare all’ingresso del nuovo parroco, ora in parziale deroga anche legale rappresentante della parrocchia di Sant’Andrea. Sul presbiterio, durante la Messa presieduta dal vescovo Domenico Pompili, si sono aggiunti molti altri concelebranti provenienti dalle vicine parrocchie e dalla vallata, ma non solo: padre Matteo Veronese dell’ordine dei Carmelitani Scalzi, ordinato insieme a don Luca nel 2010; don Michele De Rossi, parroco dell’unità pastorale delle Vestene; don Floriano Panato, vicario foraneo dell’Est veronese; don Pietro Pasqualotto e don Nicola Giacomi, rispettivamente pastori delle chiese di Illasi e Tregnago, oltre all’economo diocesano, don Nicola Moratello.
Campane a festa, dunque. E fuochi delle polveri dei Pistonieri dell’Abbazia: il gruppo folcloristico di Badia che da tre decenni porta avanti la tradizione degli “sciopi da sagra”. Armi da festa, il cui utilizzo si lega ad antiche tradizioni della Lessinia orientale, rispolverate per celebrare i momenti più importanti per la comunità. Per questo gli sparatori hanno accolto l’arrivo del vescovo Domenico sul sagrato della chiesa. Dall’altra parte, uno schieramento di gagliardetti delle associazioni di volontariato attive in paese: gli alpini della locale sezione con una rappresentanza del sodalizio dei Combattenti e Reduci, l’associazione sportiva Abazia, i volontari della sezione Badia Alta Val d’Illasi di Fidas Verona e della pro loco. Volti di una solidarietà le cui attività si intrecciano con la vita della parrocchia. Accade in occasione dell’antica Fiera dei bogoni, che anima il paese; alla rassegna dei “Lunedì di Sant’Andrea”, con incontri nelle serate di luglio; con la lettura della Bibbia nelle famiglie. Da parte del Vescovo, un augurio: «Che ora da solo come parroco, ma in continuità come unità pastorale, don Luca sia capace di coltivare il desiderio di vita che c’è in tutti voi. Che abbia quella sapienza per cui non vi faccia addormentare ma vi tenga svegli, all’erta, come persone che vivono intensamente».
Questo accade puntualmente, ha sottolineato, «ogni volta che lasciamo spazio al coltivare quel desiderio che si chiama Dio». A fare eco, prima della benedizione finale, i sentimenti di gratitudine della comunità espressi dalla voce del rappresentante del Consiglio pastorale, Alessandro Anselmi, il quale ha ricordato il cammino intrapreso che ha avuto come frutti iniziative religiose e sociali che hanno unito parrocchia e paese. «Auguriamo a don Luca di operare con entusiasmo e consapevolezza dei bisogni del nostro paese e delle famiglie che qui risiedono», ha detto. «Essere parroco significa guidare una comunità», ha evidenziato il sindaco di Badia, Francesco Valdegamberi. «Compito non semplice ma importante», perché orientato al bene comune, pertanto dalla grande valenza sociale e religiosa. Una comunità unita, una famiglia che vuole camminare insieme attraverso la Parola di Gesù. «Non voglio portare grandi cose – ha esordito don Luca, confessando l’emozione –, ma solo tanta semplicità e gioia sana del vivere il Vangelo ogni giorno, attraverso una particolare azione missionaria». Per vivere la quale, ha concluso, «vi chiedo, come direbbe papa Francesco, di pregare per me e per i nostri sacerdoti». 

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