Il movimento e la danza diventano preghiera

di FRANCESCA SAGLIMBENI

Non solo parole. La liturgia è anche linguaggio del corpo. E la teologa Giuliva Di Berardino ha voluto spiegarlo con una proposta di spiritualità e formazione a tappe, dal titolo “Attraverso il movimento e la danza”, avviata lo scorso ottobre nell’eremo del Centro di spiritualità San Fidenzio. 

Un itinerario di sette incontri, dal taglio teorico e pratico, rivolto sia a catechisti e animatori, che a chiunque intenda approfondire la propria fede anche sul piano “non verbale”. O viceversa, a quei danzatori i quali desiderino portare nella propria attività una dimensione spirituale. 

Che l’incontro con Dio passi attraverso l’esperienza del corpo, infatti, «è testimoniato dalle stesse Sacre Scritture. Nell’Antico Testamento si dice che Davide accompagnò l’Arca dell’Alleanza con la danza. E che Miriam, sorella di Mosè, dopo il passaggio nel Mar Rosso, lodò Dio creando un coro di donne danzanti: un’azione liturgica a tutti gli effetti», spiega Di Berardino, che è pure liturgista, insegnante di religione e consacrata nell’Ordo Virginum. 

Certo, nel tempo, tale modalità di preghiera ha assunto ben altre forme, «ma espressioni del movimento all’interno della liturgia sono tutt’ora presenti, ad esempio nella processione di ingresso, nel rito della presentazione dei doni, nel gesto della benedizione, nell’amministrare i sacramenti. I fedeli stessi si recano a ricevere l’Eucarestia mettendosi in movimento». La finalità del corso è dunque quella di «arrivare a vivere la liturgia, il rapporto con Dio, in modo più profondo, proprio perché più esperienziale». Il tema del prossimo seminario sarà “La realtà spirituale della relazione” (23 gennaio), cui seguiranno “Celebrare Dio Creatore attraverso la danza” (27 febbraio), “Farsi dono: nella danza per offrire tutto se stesso” (20 marzo) e “Comunicare la vita nello Spirito attraverso la danza” (15 maggio). 

Informazioni e prenotazioni: danzaepreghiera@gmail.com.