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Cinque incontri pubblici con i protagonisti del design contemporaneo

di REDAZIONE

Li propone a palazzo Verità Montanari, dal 13 marzo, l'Accademia di Belle Arti statale di Verona

Cinque incontri pubblici con i protagonisti del design contemporaneo

di REDAZIONE

L'Accademia di Belle Arti statale di Verona fa incontrare i veronesi con i protagonisti del design contemporaneo. Si inaugura #AcadeMeetDesign, un ciclo di cinque incontri pubblici, da marzo a maggio, con un evento conclusivo in autunno, tutti a ingresso libero.

Gli appuntamenti, promossi dalla Scuola di Design dell'Accademia, coordinata dal professore Sotirios Papadopoulos, si terranno nell'aula magna della sede dell'Accademia, a palazzo Verità Montanari, in via Carlo Montanari, 5.

«Ogni appuntamento – spiega il presidente dell'Accademia, Andrea Falsirollo – esplora le soluzioni creative, sostenibili e innovative che i designer sviluppano per rispondere alle sfide e alle esigenze del nostro tempo, prendendo spunto dai differenti ambiti professionali degli ospiti invitati. È per noi anche l'occasione di aprire i nostri spazi e le competenze della nostra istituzione all'intera città».

«Il progetto – entra nel merito il professore Papadopoulos – nasce con l’obiettivo di essere voce e amplificazione di tutte le diverse sfaccettature che animano il mondo del design. Dalla progettazione urbana a quella di prodotto, dal design applicato al cinema fino alle ultime frontiere legate all’intelligenza artificiale, il design si intreccia con molteplici aspetti della nostra vita influenzando profondamente l’esperienza umana, la comunicazione visiva e l’ambiente che ci circonda».

Si comincia mercoledì 13 marzo, dalle 10 alle 13, con AcadeMeetDesign #1. Sostenibilità e rigenerazione urbana. Nell'aula magna, introdurrà e modererà il professore e architetto Massimiliano Valdinoci. Interverrà Simone Sfriso di Tamassociati sul tema«Architetture per un mondo fragile».

«Attraverso lo specchio dei recenti eventi globali quali pandemia, guerre, crisi climatica – spiega il professore Valdinoci – possiamo osservare come il patto che lega l’umanità e il mondo sia il più fragile dei tempi recenti. Molte persone che già erano emarginate o vivevano in condizioni precarie corrono ora il rischio di essere del tutto lasciate indietro. Come architetti e designer dobbiamo riflettere su cosa significhi la nostra professione oggi e chiederci se l'architettura concentrata sulla società possa frenare l’emarginazione e l’esclusione e diventare una forza trainante per nuove visioni, uno strumento attraverso il quale si possano rivendicare diritti, progresso, opportunità e inclusione».

Gli incontri successivi, sempre in aula magna, saranno il 17 aprile con AcadeMeetDesign #2. Nuovo Cinema Digitale, dalle 10 alle 13, con il professore Cesare Camardo in dialogo con Stella Dagna su «Mutazioni nella forma del cinema contemporaneo»; il 20 maggio, dalle 10 alle 13, AcadeMeetDesign #4. Il rapporto tra musica e cinema, con il professore Stefano Usardi in dialogo con Pietro Messina su «Il suono dell'immagine»; il 22 maggio, dalle 10 alle 12, AcadeMeetDesign #3. La comunicazione visiva nell'era dell'intelligenza artificiale, sempre con il professor Camardo in dialogo con Domenico Quaranta sul tema «Chi ha paura dell’intelligenza artificiale? Automazione e copyright, tra arte e design».

Il quinto appuntamento, in data da definirsi, sarà AcadeMeetDesign #5. Le nuove tendenze del product design con il professore Papadopoulos.

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