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Blanco, dal pallone al successo di Sanremo

di FRANCESCA GARDENATO

Riccardo Fabbriconi, in arte Blanco, vincitore del recente Festival di Sanremo in coppia con Mahmood, raccontato da mamma Paola. dall'allenatore e dal presidente della Vighenzi Calcio di Padenghe che l'hanno avuto in squadra prima che scegliesse la musica

Blanco durante una partita di calcio

di FRANCESCA GARDENATO

Da un accordo sbagliato esplode la vita di Blanco. All’anagrafe è Riccardo Fabbriconi, per gli amici fino a ieri era “Fabbro”. Oggi il nome d’arte è Blanco e con Mahmood si sono conosciuti per caso, nello studio del produttore Michele Zocca. Un incontro che poteva non avvenire ma che ha cambiato la vita del giovane gardesano, cresciuto tra Calvagese della Riviera e Desenzano del Garda, quando sognava di “fare musica sul serio”.  E alla vigilia dei suoi 19 anni ci è riuscito davvero.

Il podio di Sanremo è una vittoria su più fronti, non solo perché lo ha portato a farsi conoscere sulle piattaforme mondiali (il brano Brividi vincitore di Sanremo è stato tra i più scaricati nelle scorse settimane), lo porterà a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest, ma ha realizzato il suo sogno. Quello in cui lui ha il merito di aver creduto fino in fondo.

«Non è comune oggi sentire un ragazzo di 16 anni esprimere una decisione con così tanta fermezza», ricorda Vittorio Sandrini, il suo ex allenatore alla Vighenzi Calcio di Padenghe. «Quando due anni fa ci comunicò che voleva lasciare il calcio, dove peraltro era capitano della squadra “Allievi Elite” e aveva delle chance, per dedicarsi alla musica seriamente, lo abbiamo quasi preso in giro. “Dove vuoi andare?”, gli avevamo detto scherzando. Poteva giocare e cantare nei fine settimana, senza rinunciare a nulla. Ma lui ha scelto di concentrare tutte le sue energie su quella che per lui era la sua strada. E ha fatto bene a crederci fino in fondo».

Al tempo Blanco scriveva pezzi suoi che divulgava sul suo canale YouTube e interpretava alle serate musicali che animava nei locali o alle feste di compleanno. Un inizio come tanti, la musica per passione tra amici, che giorno dopo giorno diventa professione.

In poche ore dall’avvio del 72° Festival di Sanremo, Blanco, già noto per i successi dello scorso anno, è diventato una star. Le ragazzine impazziscono per lui, che però ha il cuore già occupato: pare sia fidanzatissimo da un anno e mezzo con Giulia Lisioli, anche lei gardesana, come le foto dei loro canali social confermano.

Tornando al pezzo che lo ha consacrato nell’Olimpo dei big della musica italiana, Blanco ha raccontato alla stampa che proprio il produttore e co-autore Zocca quel giorno dell’incontro con Mahmood abbia cominciato a suonare per gioco al pianoforte e da un accordo sbagliato sia nato il ritornello di Brividi; i due hanno iniziato a intonare quei versi che oggi tutti canticchiano. L’idea di una collaborazione sembrava interessante per entrambi e, da quel momento, i due artisti si sono dedicati ciascuno alla creazione delle rispettive strofe. Terminato il brano, Blanco aveva scherzato con Mahmood in un audio su Whatsapp: «Pensa se andassimo a Sanremo con Brividi cosa succederebbe…». Così è stato, è successo. Primi.

L’addio al calcio

«Quella di Riccardo è una storia bella e unica», rimarca il suo ex mister. «Blanco è stato con noi della Vighenzi Calcio per circa tre anni. Aveva iniziato nel 2017. Arrivava dalla società professionistica della Feralpi Salò ed era molto felice di allenarsi con noi. L’ultimo anno lo avevamo anche nominato capitano degli Allievi regionali Elite, nella stagione 2019/2020, prima della pandemia».

A dicembre 2019 Blanco ha preso la sua decisione: «Un giorno ha chiesto un colloquio con me e il responsabile del settore giovanile Alberto Locatelli per parlarci: voleva dedicare la sua vita alla musica perché sentiva che quella era la sua strada. Noi lo abbiamo bonariamente preso in giro, per spronarlo a rimanere. Con le sue doti, sicuramente sarebbe riuscito a giocare nelle categorie dilettanti e avrebbe avuto delle chance nel calcio».

«Voleva lasciare lo sport per fare musica, ma farla bene», rimarca il presidente della Vighenzi Calcio, Marcello Melda. «Non avevamo capito che per lui era molto più di una passione. Si è fatto conoscere da solo e ha confermato il suo talento. Ha uno stile suo, che può piacere o no, ma a molti è piaciuto. I suoi video hanno milioni di visualizzazioni».

Blanco si convinse a rimanere, cercando di conciliare i suoi impegni musicali. Poi la pandemia ha giocato a suo favore. Ha fermato il calcio e lui si è dedicato totalmente alla musica. «Dopo sette mesi, ho sentito le sue canzoni in radio, poi Sanremo. Ce l’ha fatta, ha vinto lui».

Le origini di un sogno

Riccardo Fabbriconi, che gli amici chiamano “Fabbro”, ha vissuto buona parte della sua infanzia tra il paese nativo di Calvagese della Riviera e Desenzano, dove ha frequentato le scuole. Prima l’Itc Bazoli-Polo e poi le professionali. Ha sempre ascoltato molta musica, soprattutto i “giganti” del panorama italiano: da Lucio Battisti a Lucio Dalla, oltre al pop radiofonico. Durante l’adolescenza si è avvicinato al mondo dell’hip hop.

Come racconta il suo mister, «aveva iniziato a scrivere pezzi suoi che erano conosciuti su YouTube (alcuni suoi video hanno oltre 30 milioni di visualizzazioni, ndr) e che i compagni di squadra cantavano negli spogliatoi o in pullman durante le trasferte. Lui è un ragazzo tranquillo, piuttosto riservato, un po’ si vergognava, ma la sua musica piaceva».

Il sogno che si avvera

La pandemia ha fermato il calcio e molte altre attività nel 2020. «Da quel momento – ricorda l’allenatore – Riccardo si è buttato a capofitto nella musica e ha iniziato a lavorare seriamente al suo progetto. Fino ad arrivare a Sanremo. Vederlo la prima sera in tv è stata un’emozione forte. Ce l’ha fatta, è stato il pensiero di tutti. Ha avuto ragione lui: se hai un sogno, un obiettivo, devi crederci e inseguirlo finché non lo raggiungi. Questo è quello che racconto oggi ai miei ragazzi a scuola». Vittorio Sandrini è anche insegnante di educazione fisica alle medie. «Non per forza – chiosa – deve essere un sogno grande come Sanremo, ma vale anche nella quotidianità. Riccardo diventa un modello positivo: bisogna credere in ciò che si fa per essere soddisfatti e realizzati nella vita».

Anche i genitori di Blanco, confessa Vittorio, «all’inizio erano perplessi, non erano d’accordo, ma alla fine ha avuto ragione lui nel perseverare. La famiglia è sempre stata molto presente. Il padre lo accompagnava e lo seguiva sempre con affetto nelle partite di calcio».

L’ultima sera del Festival, alla proclamazione della vittoria, Blanco ha chiesto dove fosse seduta la madre per andare ad abbracciarla e ringraziare i suoi genitori per quanto fatto. «Da piccolino li facevo sempre dannare, ero scatenato. E adesso li ho visti commossi per la gioia».

“Cuore di mamma”

«Per noi è stata una grandissima soddisfazione», commenta Paola Lazzari, mamma di Riccardo, ancora emozionata a parlarne. «Quando ha vinto, il primo pensiero è stato “ce l’ha fatta davvero, aveva ragione lui”. Siamo felicissimi che abbia realizzato il suo sogno. Da genitori siamo un po’ preoccupati per il mondo in cui è stato catapultato all’improvviso, è faticoso poterlo seguire. Ma ormai ha preso questo treno e noi abbiamo fiducia in lui».

«Riccardo è un ragazzo semplice, che quando torna a casa ama fare le sue cose come sempre. È un percorso difficile, in pochi ci riescono: noi abbiamo cercato di orientarlo e di portarlo a scegliere altro, poi lo abbiamo supportato perché l’età adolescenziale era delicata. Abbiamo lasciato che coltivasse la sua passione per la musica, anche per proteggerlo da altre distrazioni».

Come tutti i ragazzi Riccardo amava fare tardi la sera con gli amici e mamma Paola lo aspettava preoccupata o usciva di notte per cercarlo. È sempre stata una famiglia presente, conferma chi li conosce. 

«Ci teneva talmente tanto al suo sogno – rimarca – che si è pagato da solo i primi studi di registrazione e i video aiutandosi con dei lavoretti occasionali. Stava facendo le scuole professionali, quando la Universal lo ha notato. Per quella chiamata ha mollato la scuola. Ci ha detto “il treno passa ora e io voglio prenderlo”. Noi ci siamo fidati di lui. Evidentemente sentiva che era proprio quella la sua strada».

Del resto, la musica era la sua passione sin da piccolo. «Quando andavamo dalla nonna il suo gioco preferito era tirare fuori le pentole e suonarle come fosse la batteria, cantava e si divertiva un mondo!».

Prima di Sanremo

Il salto è stato nel 2020. A giugno era uscito il suo ep Quarantine Paranoid che lo ha portato all’attenzione della Universal Music, che notandolo gli ha proposto il suo primo contratto discografico. A gennaio 2021 è uscito il suo singolo La canzone nostra in collaborazione con il produttore Mace e il rapper Salmo. Poi il singolo del gran debutto Notti in bianco col quale Blanco ha raggiunto il secondo posto nella Top Singoli della Fimi. L’estate scorsa, a giugno, è uscito il suo singolo Mi fai impazzire con la partecipazione del rapper Sfera Ebbasta e da lì è partito a bomba. A settembre l’artista ha pubblicato il suo disco d’esordio Blu celeste, nove tracce inedite prodotte da Michelangelo.

A Sanremo Brividi non fa che confermare e amplificare il meritato successo: con 3,5 milioni di stream in 24 ore, il brano è il più ascoltato di sempre in Italia su Spotify, popolare piattaforma per l’ascolto di musica digitale, nella prima giornata del festival. Potere dei social. O di chi crede nei sogni.

(nella foto in primo piano Riccardo Fabbriconi con la maglia della Vighenzi di Padenghe)

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