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A Villa Buri tra arte e natura con "Linea Terra Acqua"

Il percorso è accessibile fino al 28 settembre grazie al coinvolgimento degli studenti dell'Accademia di Belle Arti

Parole chiave: Accademia (5), Arte (32), Natura (9), Verona (223)
A Villa Buri tra arte e natura con "Linea Terra Acqua"

Immergersi nello spazio naturale e nelle espressioni dell’arte che creano labirinti nei quali perdersi e ritrovarsi. È innanzitutto un’esperienza, sia per il pubblico che per gli artisti, il percorso Linea Terra Acqua visitabile (fino al 28 settembre) nel giardino di Villa Buri.
Il Parco dell’Adige Sud riscopre un’anima creativa attraverso la selezione delle opere degli studenti dell’Accademia di Belle Arti veronese, che sono stati invitati a riflettere su una tematica specifica per realizzare installazioni e interventi pensati appositamente per il luogo dove sono stati poi collocati. Tema dell’edizione sono i labirinti nei cui meandri – con incursioni tra filosofia, psicologia, storia dell’arte – si sono mossi con dimestichezza, dallo scorso marzo, gli allievi del corso di scultura col supporto di Nicola Turrini, docente di Antropologia filosofica del dipartimento di Scienze umane dell’ateneo scaligero e di Marco Albertario, direttore della Fondazione accademia di Belle Arti Tadini.
«Linea Terra Acqua rappresenta il banco di prova che la scuola di scultura mette in atto, frutto della volontà di offrire agli studenti la possibilità di misurarsi con il mondo professionale», evidenzia il curatore della mostra, Daniele Salvalai. Chi desidera intraprendere il mestiere dell’artista deve imparare a misurarsi con i grandi spazi, con le dimensioni da gestire, con la collocazione e la scelta stessa dei materiali idonei: in tal senso, il parco è un contesto affascinante, ma al tempo stesso difficile, parecchio diverso da quello museale.
«Il tema del labirinto che abbiamo scelto è antico e molto in auge», prosegue il curatore, richiamando il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, che ha privilegiato quest’anno lo stesso filo conduttore. Su esso si sono confrontati 45 studenti, precisa Salvalai: «Il comune denominatore è attraversare la natura, vivere l’attraversamento del paesaggio da un punto di vista oltre che fisico e mentale anche emozionale, per incitare a fermarsi e a rallentare i ritmi della nostra esistenza».
Sette sono le opere selezionate dalla giuria: seguono i parametri dell’originalità, dell’attinenza al tema e della fattibilità in termini di sicurezza. In esposizione per tutto il periodo estivo nel verde di Villa Buri (l’ingresso al parco è libero), portano la firma di Davide Bontempi, Francesco Lasala, Gaia Serafini (nella foto la sua installazione), Ehsan Shayegh, Linda Simioni, Giorgia Sorrentino e Jennifer Taufer. A fine rassegna, i pezzi più meritevoli entreranno a far parte del patrimonio del parco, divenendo così permanenti e visitabili durante tutto l’anno.
Il progetto coinvolge pure professionisti del settore dell’arboricoltura a supporto tecnico in fase di allestimento grazie alla collaborazione con Entaconsulta e al patrocinio della Società italiana di arboricoltura (Sia), così da garantire la massima salvaguardia delle piante e l’integrazione positiva tra natura e opere d’arte in essa custodite.

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