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Loro sono andati “Affare fatica”

di FRANCESCA SAGLIMBENI

410 i giovani che hanno partecipato ai 45 cantieri “per il bene comune”

Loro sono andati “Affare fatica”

di FRANCESCA SAGLIMBENI

Hanno partecipato a 45 “cantieri per il bene comune”, prendendosi cura dell’arredo urbano, degli spazi verdi e degli edifici scolastici in stato di degrado della propria città. Un’esperienza con le sue “fatiche”, ma anche tante soddisfazioni e occasioni di relazione e di crescita.

Sono i 410 giovani reduci dalla quarta edizione del progetto “Ci sto? Affare fatica” (promosso dal Comune di Verona tramite l’ufficio per l’Innovazione amministrativa e l’attuazione della sussidiarietà), i quali per ben un mese e mezzo si sono rimboccati le maniche sotto l’arsura estiva e, sotto la guida di 27 tutor delle cooperative Energie Sociali e L’Albero, hanno contribuito al decoro nonché alla rigenerazione urbana di tutte le otto Circoscrizioni comunali, segnalate come bisognose di intervento da un’apposita una rete di cittadini attivi, associazioni e parrocchie. Un’attività che ha visto coinvolti anche alcuni coetanei (dai 14 ai 19 anni) impegnati in altri 16 Comuni della provincia, approdati nel progetto solo quest’anno, per un totale complessivo di quasi mille ragazzi e ragazze, in cui vanno altresì contati – altra novità dell’edizione 2022 – gli studenti di Engim Veneto e dell’Istituto Sanmicheli, arrivati dai Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento), autori – più nello specifico – dei colorati murales con cui la scuola di Borgo Nuovo ha riacquistato nuova vita.

L’obiettivo è, evidentemente, plurimo: «Dalla possibilità, per i ragazzi, di occupare il tempo che intercorre tra la fine della scuola e le proprie vacanze, in modo sano e fruttuoso – spiega Giuseppe Baratta, della Direzione affari generali del Comune di Verona,  ai piedi della scalinata dove, come da tradizione, i partecipanti si congedano con una bella foto di gruppo e il ringraziamento da parte delle istituzioni – fino all’occasione di avvicinarsi al tema della cittadinanza attiva e del valore dei beni comuni».

«Oltre 40 i laboratori realizzati nelle circoscrizioni, e co-progettati già durante l’anno scolastico attraverso il format cugino “Ci sto? Affare futuro”, di cui 16 sperimentali, fatti cioè da squadre miste di cittadini attivi e ragazzi», precisa la collega responsabile dell’Innovazione amministrativa e attuazione della sussidiarietà orizzontale, Lisa Lanzoni. Un’esperienza notevole. Non solo panchine riverniciate o spazi comuni ripuliti e rimessi a nuovo.

Quest’anno, insieme agli anziani di Santa Lucia e al centro culturale “6 Maggio”, infatti, si è arrivati a ricostruire la storia del quartiere per proporne una narrazione accessibile a tutti. Affiancati da alcuni street artist, il gruppo di lavoro ha scattato delle fotografie poi confluite in una mostra fotografica con la tecnica della cianotipia. E avvalendosi del racconto dei residenti per così dire più storici, ha realizzato un murales sulla Baita degli Alpini di Santa Lucia.

Un altro tocco di colore ha ridato vita alle aree verdi di via Zancle (Borgo Nuovo), dove alcune mattonelle sono state trasformate in tasselli policromi di mosaici geometrici, utili sia ad abbellire le parti di pavimentazione in cemento, che a stimolare bambini e bambine al gioco di strada. In una parola, al tornare a fare comunità. Sui muri della scuola di quartiere (il Sanmicheli) sono state inoltre disegnate le bandiere di alcuni Paesi europei, mentre in sesta Circoscrizione, nella fontana di un campo sportivo ormai a secco, è stata ricreata una scacchiera. C’è chi ha lavorato a Villa Are, sulle Torricelle, dove sono state rigenerate panchine ormai fuori uso e sistemato un po’ l’asilo. Mentre a Villa Monga è stato pulito il parco e ripitturate le sedute.

Per nulla “affaticata” Elena, che nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro, invece, ha partecipato ai lavori richiesti dal Centro di Riuso Creativo all’Arsenale, dove, dopo essersi esercitata con lavori manuali, ha dato una mano nell’inventariazione dei magazzini, catalogando gli oggetti in base a fattura e funzione. Quando dalla parte opposta della città, il coetaneo Lorenzo e altri compagni di squadra hanno ridipinto le porte di un campo da calcio a Ca’ di David. Un lavoro di squadra, è il caso di dirlo, da incorniciare con foto ricordo e un attestato di partecipazione per tutti, come quello che nel giorno del congedo davanti a Palazzo Barbieri, il sindaco Damiano Tommasi ha distribuito ai ragazzi, incoraggiati anche dal neo-assessore alle Politiche giovanili Jacopo Buffolo. «Mettetevi in gioco, alzate la voce e continuate a partecipare per trovare un ruolo nella vostra comunità – le sue parole –. Solo così contribuirete a migliorarla, a vantaggio di tutti. Il vostro entusiasmo è l’energia di cui c’è bisogno e questo progetto ha il grande merito di metterlo a disposizione del bene comune, facendovi entrare in relazione con i vostri quartieri». L’iniziativa ha avuto il sostegno di Fondazione Cariverona e di alcune aziende scaligere.

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