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Da villaggio a quartierone: il secolo di Borgo Milano

Cent’anni fa i residenti erano 1.200: un libro racconta la storia

Parole chiave: Borgo Milano (2), Quartieri (3), Storia (23), Libri (38), Verona (223)
Da villaggio a quartierone: il secolo di Borgo Milano

Forse non tutti sanno che il primo tentativo di erigere un edificio di culto nella zona di Borgo Milano precede di quindici anni la costruzione della chiesa di Maria Immacolata, in via San Marco, che oggi è una delle parrocchiali del vicariato di Verona nord-ovest.  
Nel 1924, dalla confinante parrocchia di San Massimo era partita una missiva indirizzata alla Curia, datata 16 maggio: “Si richiede assistenza religiosa in Borgo Milano”, così si legge, da attuarsi attraverso la costruzione di una chiesa da dedicare ai caduti della Prima Guerra mondiale. Per sentir Messa, gli abitanti della zona (al tempo circa 1.200) dovevano recarsi fino a San Massimo o a San Zeno, nella basilica del patrono. Ma per una comunità in continua espansione la chiesa avrebbe rappresentato un punto di riferimento, e per un quartiere – allora “di periferia” – un modo per definire la propria identità. A tale scopo gli abitanti avevano raccolto una discreta somma, ma il tesoretto non era sufficiente a coprire per intero la spesa, e della costruzione della chiesa non si parlò più per oltre un decennio, fino al 1939.
È tutto raccontato nel volume Borgo Milano nel Novecento (pubblicato da Edizioni Zerotre col sostegno di Agsm, Consorzio Zai e Amia), scritto dal veronese Davide Peccantini, 34 anni. Si tratta di una sorta di operazione della memoria che ricostruisce i momenti salienti del quartiere cittadino che – forse più di tutti gli altri – nell’ultimo secolo è stato protagonista di una radicale trasformazione, sia a livello urbanistico che sociale.
Peccantini si definisce un innovatore socio-educativo: laureato in Giurisprudenza e, a stretto giro, anche in Scienze storiche, oggi è presidente dell’associazione di promozione sociale “Quartiere attivo”, che proprio attraverso la storia delle “periferie” si occupa dell’insegnamento della cittadinanza attiva e l’educazione civica ai più piccoli. Dal 2014, anno in cui è nata, la sua associazione ha incontrato oltre seimila alunni delle scuole elementari veronesi attraverso progetti di geo-storia e nuove metodologie didattiche.
Al quartiere in cui è nato e cresciuto, e dove vive tuttora, Peccantini aveva già dedicato un volume: Borgo Milano. Un quartiere, una storia, pubblicato nel 2018 sempre da Edizioni Zerotre. Nel frattempo è uscito in libreria il volume Il Risorgimento a San Michele – ripercorre con minuzia di particolari storici e rare foto d’archivio la vita politica, sociale ed economica di San Michele Extra nel periodo compreso tra l’impero austriaco e il Regno d’Italia – e pochi mesi fa anche la mappa turistica Funicolare Verona East Side, in collaborazione con l’Ufficio Turismo e cultura del Comune e Agec, con tre itinerari alla scoperta di Castel San Pietro, San Giovanni in Valle e Veronetta. Nel più recente Borgo Milano nel Novecento, l’autore torna a concentrarsi sull’evoluzione del proprio quartiere, dalla sua vocazione agricola a quella industriale e, infine, residenziale.
Il libro è diviso in cinque capitoli: si parte da inizio secolo, quando prende avvio l’urbanizzazione dell’area, per arrivare agli anni Novanta, epoca in cui si assesta definitivamente sui 40mila il numero degli abitanti. L’autore compie poi una breve incursione negli anni Duemila per analizzare i cambiamenti urbanistici che avvengono con la costruzione del centro polifunzionale Don Calabria nel 2002, e poi con la nascita del centro sportivo e stadio del rugby Payanini Center, nel 2018.
Tra fotografie, mappe e documenti storici, il volume contiene diverso materiale proveniente dall’Archivio di Stato, dalla Biblioteca civica e dagli archivi della Diocesi e del Comune di Verona. Grazie alle testimonianze dei residenti è stato possibile ricostruire la storia delle squadre di calcio e le vicende che hanno ruotato attorno al giardino estivo all’incrocio tra corso Milano e viale Colonnello Galliano, alla scuola del quartiere e al lido comunale.  
Il lavoro certosino di ricerca ha portato alla luce anche un inedito, ovvero l’elenco completo dei 23 abitanti di Borgo Milano che persero la vita durante il bombardamento del 4 gennaio del 1945 mentre si trovavano all’interno di un rifugio antiaereo che venne colpito in pieno da un ordigno. Tutti risiedevano fra le vie San Marco, Manzoni e Pascoli e tra loro vi era anche una bambina di appena 11 mesi.

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