Casa Amalia ospita pazienti e accompagnatori

di TIZIANA PLESCIA e FRANCESCO MERCANTI

Domenica 20 marzo, al termine di una Santa Messa celebrata da mons. Gianfranco Ferrari nella adiacente cappella, è stata inaugurata e benedetta Casa Amalia, una casa di accoglienza per pazienti e accompagnatori che, per ragioni di salute o assistenza ai familiari, necessitano di un alloggio temporaneo a Verona. La struttura dispone di 5 stanze, doppie o triple, con bagno privato, per un totale di 13 posti letto, e una cucina-soggiorno che rappresenta anche uno spazio comune di condivisione per gli ospiti per il periodo della loro permanenza necessario alle cure. È presente anche un parcheggio interno.

La sua ubicazione, adiacente all’ospedale di Borgo Trento, ne fa il luogo ideale per soggiornare in caso di ricovero o di esami presso questo nosocomio. La zona è dotata di molti servizi, tutti situati a due passi dalla Casa, quali ad esempio banche, negozi di alimentari, farmacia, lavanderia. La struttura, che, per le sue caratteristiche, può ospitare sia singoli sia gruppi familiari, è interamente gestita dai membri dell’Associazione Volontari Servizio Famiglia OdV, che vi si dedicano con generosità e passione e operano affinché gli ospiti possano vivere in un clima familiare e sicuro il tempo di lontananza da casa per il periodo di cura o per l’assistenza a chi è ospedalizzato. L’Associazione non ha fini di lucro: agli ospiti viene richiesto unicamente un contributo spese.

I membri dell’Associazione fanno tutti parte dell’Opera dell’Amore Sacerdotale, una famiglia spirituale nata a Verona nel 1975, approvata dalla Chiesa nel 2000 e dal ministero dell’Interno nel 2003. L’Associazione ne costituisce, in pratica, la parte caritativa. L’Opera dell’Amore Sacerdotale promuove la formazione dei laici perché prendano coscienza del loro sacerdozio battesimale e, sentendosi parte viva della Chiesa, si impegnino a sostenere i sacerdoti e i consacrati con la preghiera e con la condotta di vita. 
Fino ad oggi l’Opera ha camminato come un “fiume carsico”, sotterraneo, e, nel silenzio, ha cercato di beneficare la Chiesa. Ne fanno parte sposi, sacerdoti e donne consacrate. Dalle famiglie che partecipano a questa realtà sono scaturite quattro vocazioni sacerdotali; un altro prete sarà consacrato nel prossimo mese di giugno e, entro la fine dell’anno, un sesto giovane sarà ordinato diacono.