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Nuovi presbiteri: don Fabio Lucchini

Decisivo per il trentanovenne proveniente dalla parrocchia di Lonato del Garda è stato un pellegrinaggio in Terra Santa

Nuovi presbiteri: don Fabio Lucchini

Sono don Fabio Lucchini, 39 anni, proveniente dalla parrocchia di Lonato del Garda (BS). Nato a Reggio nell’Emilia, primo di due figli, ho vissuto i primi anni della mia vita a Prato di Correggio (RE), circondato dall’affetto dei miei cari. A cavallo della prima comunione nasce una domanda di fondo, una sorta di piccola inquietudine: “Signore, che cosa vuoi che io faccia?”. Una domanda che lì rimane, perché nel frattempo si fanno strada i miei sogni e la mia vita, come se la fede fosse qualcosa di completamente slegato rispetto al resto.
Con il trasferimento a Lonato all’età di 12 anni, proseguono gli studi: il liceo scientifico prima e ingegneria gestionale poi. In parallelo, continua il percorso scout cominciato da lupetto fino alla comunità capi, nel quale scopro l’importanza e la preziosità del servizio, in uno spendersi gratuitamente per il prossimo: un cammino che segna profondamente la mia vita.
L’entrata nel mondo del lavoro mi porta a comprendere l’importanza dell’avere o meno un’occupazione. Infatti, a seguito del fallimento dell’azienda in cui sono impegnato, inizia un momento di crisi, a cui si associa una difficoltà di tipo sentimentale. Vengono quindi a cadere tutte quelle speranze che ripongo sui miei progetti e sul mio domani e riemerge con forza quella domanda presente nell’infanzia. Ritrovo il lavoro, ma si affaccia un nuovo interrogativo: “Ciò che sto perseguendo è buono… ma è il meglio per me?”. L’occasione di dare una risposta arriva nell’estate 2012: un viaggio in Terra Santa “ribalta” completamente la mia vita. Il vivere la Parola nei luoghi di Cristo, il pianto nell’orto degli Ulivi, la fondamentale testimonianza di ragazzi, poi futuri seminaristi, e di sacerdoti pongono in me quella scintilla che mi fa pensare che quel “meglio” è davvero diverso da come mi imponevo o mi immaginavo.
Il percorso successivo, dai weekend vocazionali di San Fidenzio a Casa San Giovanni Battista, anno propedeutico e di primo importante discernimento, mi aiutano a scoprire questo “sottile filo rosso” che compone la mia storia. Infine gli ultimi anni di seminario, in un cammino sempre più veloce e intenso, che mi hanno dato modo di apprezzare di più l’importanza della preghiera e della Parola, la presenza della comunità e degli educatori. Sono gli anni nella parrocchia di Lonato: con l’accompagnamento premuroso dei due parroci, don Osvaldo e don Matteo, i campi e le attività, specialmente quelle estive, insieme ai ragazzi.
Infine l’esperienza, seppur breve, di questi mesi a Villafranca, il grande dono del diaconato il 28 aprile dello scorso anno e questo ulteriore momento di grazia. Ringrazio il Signore per i tanti doni che ha messo sulla mia strada: dal battesimo alla mia famiglia, dai sacerdoti incontrati a tutte le persone presenti sul mio cammino. Con un semplice invito per ciascuno di voi: un ricordo nella preghiera!
Don Fabio Lucchini
Un'amicizia nata tra fuochi e tende scout
Conosco Fabio da più di 20 anni da quando, trasferitosi da Correggio a Lonato, ha continuato a frequentare gli scout iscrivendosi nel gruppo Agesci Desenzano 1, dove anche io mi divertivo come esploratore e di cui tuttora faccio parte. 
La nostra amicizia è nata tra i fuochi e le tende, lungo i sentieri di montagna dell’Adamello e sulle strade assolate della Corsica in bicicletta ed è cresciuta dentro l’ambiente dello scoutismo. Abbiamo vissuto così tutto il nostro percorso, maturando poi la scelta di spendersi nel servizio come capo educatore fino alla guida dell’intero gruppo. 
In ogni momento trascorso insieme, che sia di divertimento durante un gioco, di fatica per lo zaino pesante sulle spalle o di sofferenza per un momento di sconforto, ho sempre visto Fabio rivolgere un pensiero alla Madonna, per ringraziarla o chiederle sostegno. Quando non erano parole, era il suo sguardo che con gli occhi si volgeva verso l’alto! 
Nel momento in cui ha voluto comunicarci la sua intenzione di intraprendere un cammino di discernimento della vocazione, la reazione è stata di gioia e conferma, mai di stupore, perché una vita vissuta nell’affidarsi a Dio e dedicarsi agli altri ha radici profonde, che portano buoni frutti. 
Fabio è un esempio della fede delle piccole cose, vissuta giorno per giorno, passo dopo passo, nella concretezza di una vita normale – non banale – spesa tra scoutismo, lavoro, università e famiglia, in cui si trova anche il tempo di ascoltare il proprio cuore e il coraggio di compiere scelte che “lasciano il mondo un po’ migliore di come lo si è trovato”. Il carisma che contraddistingue Fabio, mite ma determinato, attento e sempre fiducioso, è un grande esempio per le nuove generazioni di ragazzi e un’iniezione di fiducia per tutti gli educatori. Grazie Fabio, grazie davvero! Buona strada. Luca Mura

 

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