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Le celebrazioni nella festa di santa Rita da Cascia a Santa Maria Antica

di Francesca Saglimbeni

La religiosa agostiniana (lo stesso ordine di papa Prevost) fu canonizzata 125 anni fa da Leone XIII

Le celebrazioni nella festa di santa Rita da Cascia a Santa Maria Antica

di Francesca Saglimbeni

Centoventicinque anni fa Rita da Cascia veniva proclamata santa. Una figura legata a numerosi “segni” (la spina sulla fronte, le rose…) ai quali nella felice ricorrenza e coincidenza con questo anno giubilare, potrebbero aggiungersene almeno altri due: l’elezione al soglio pontificio di un religioso agostiniano (il card. Robert Francis Prevost), appartenente cioè al medesimo ordine di Rita Lotti; e il nome di colui che nel 1900 volle, appunto, la canonizzazione di quest’ultima, ovvero un altro papa Leone (Leone XIII). Casualità o meno, l’avvocata delle cause impossibile e dei casi disperati continua non solo a elargire grazie in tutto il mondo, ma ad alimentare quell’antica devozione popolare veronese che nel tempo ha dato origine alla festa di santa Rita, tradizione che ogni anno, il 22 maggio, si rinnova nella chiesa di Santa Maria Antica la quale ne custodisce una reliquia.
«Per il 125° dalla canonizzazione abbiamo creato un percorso di accompagnamento alla festa iniziato in concomitanza con i quindici giovedì di santa Rita e intitolato “Speranza e sofferenza alla scuola di santa Rita”, costituito da incontri articolati in catechesi e testimonianze proprio per riscoprire la figura di questa mistica quale donna di speranza», commenta il rettore di Santa Maria Antica, monsignore Cristiano Falchetto. «Anche nella sofferenza sia fisica – come quella dalla spinta conficcata nella fronte in forma di stigmata – sia morale, come quella infertagli dalla vita difficile con un martirio violento, la morte dei figli, il rifiuto da parte delle Agostiniane di accoglierla in convento, Rita seppe mantenere salda la virtù della speranza. Un modello di santità ma al contempo di vita cristiana concreta».
La giornata sarà come sempre scandita da sette celebrazioni eucaristiche: la prima, alle 7.30, sarà officiata dal medesimo rettore; a seguire, saranno celebrate Messe alle 9 (celebrante monsignor Edoardo Sacchella), alle 10.30 (monsignor Valentino Cottini); alle 15 (monsignor Piergiorgio Rizzini); alle 16.30 (presiede il vescovo Domenico Pompili); alle 18 (don Alberto Margoni) e alle 20.30 (monsignor Falchetto). 
Alle ore 12, come da tradizione, la recita della Supplica a santa Rita. Il santuario rimarrà aperto poi fino alle 14.45 per momenti di preghiera personale e per la benedizione delle rose, la quale sarà impartita anche al termine di ciascuna Messa, con il bacio della reliquia. L’esecuzione musicale sarà a cura dei maestri Enrico Battistoni e Francesco Maltese, che accompagneranno il coro diretto dal maestro Gigi Melchiori.

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