Una giornata che è già storia
di LUCA PASSARINI
L’abbraccio di Verona a Francesco. I nostri sei mesi frenetici, sembrava una pazzia: ma tanto, noi veronesi siamo “tuti mati”
“Veronesi tuti mati”: questo è il segreto della storica giornata del 18 maggio. La “benedetta pazzia” della gente di questa diocesi – quella che papa Francesco ha chiamato più educatamente audacia e creatività – si è espressa ancora una volta, facendo stupire il mondo intero e ridando consapevolezza della grande forza di questa terra. La pazzia iniziale è stata di invitare l’anziano – ogni tanto bisogna fare uno sforzo per ricordarsi che ha 87 anni e mezzo – papa Francesco e proporgli un programma che mai è stato così lungo e denso nelle sue varie visite italiane, nemmeno quando l’età era meno pesante. Da pazzi è stato pure proporre una giornata complessa, nel senso etimologico di tenere insieme elementi a prima vista molto diversi tra loro. Altra pazzia è stata quella di scommettere che anche in un tempo intriso di “una cultura individualista, indifferente e violenta”, come ha ricordato il Pontefice in San Zeno, si potesse a Verona vivere una giornata dove necessariamente c’era bisogno della collaborazione di tutte le istituzioni e della disponibilità di migliaia di volontari...
L'articolo completo è sullo speciale del 26 maggio, in edicola, abbonamento (anche digitale) e in parrocchia dal 23 maggio.
Foto di Francesco Grigolini - FotoExpress
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