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"Sui sentieri di Maria" la Diocesi valorizza fede, arte e cultura

di ADRIANA VALLISARI
Una nuova iniziativa nell'anno del Giubileo. Protagonista il santuario del Baldo e le testimonianze di devozione

"Sui sentieri di Maria" la Diocesi valorizza fede, arte e cultura

di ADRIANA VALLISARI
A Verona c’è una grande tradizione di custodia, studio e trasmissione del patrimonio di arte, fede e cultura preservato da musei, biblioteche e archivi ecclesiastici, oltre che nelle chiese. E c’è pure una filiera virtuosa – dalla Verona Minor Hierusalem alla Biblioteca Capitolare, solo per citare due esempi eclatanti – che dimostra inventiva nella capacità di valorizzare questo patrimonio materiale e immateriale che ci giunge dal passato. Uno sforzo che mons. Martino Signoretto, vicario episcopale per la Cultura, riassume così: «Uscire da schemi chiusi ed esclusivi per rendere fruibile l’inestimabile eredità dei beni culturali presenti nel territorio diocesano a tutti i cittadini, che ne sono i primi custodi».
Ora si aggiunge un ulteriore tassello, ideato dalla nostra Diocesi nell’ambito dell’iniziativa nazionale promossa dalla Cei a maggio. Verona, scelta come città di apertura, oltre a un convegno sugli archivi ecclesiastici (articolo sopra), proporrà il percorso “Sui sentieri di Maria”. Ovvero la valorizzazione del santuario della Madonna della Corona – proprio nell’anno del Giubileo mariano – mediante il coinvolgimento di studiosi, istituti culturali e comunità. Per due mesi ci saranno convegni diffusi e una mostra di cimeli al Museo Canonicale, di cui vi parliamo qui a lato. La proposta, molto articolata, è stata elaborata dall’Ufficio beni culturali e edilizia di culto della Diocesi, dall’Archivio storico diocesano e dalla Biblioteca del Seminario, insieme alla Fondazione Biblioteca Capitolare di Verona e al santuario della Madonna della Corona, con la partecipazione della Biblioteca Naudet delle Sorelle della Sacra Famiglia, del progetto Sophia dell’Istituto superiore di Scienze religiose, dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, di Ar-Theò (progetto di pastorale con l’arte) e del Circolo collezionisti gardesani “La Cicogna”.
Filo conduttore del percorso sarà appunto il santuario della Corona, luogo sacro che conserva tanti oggetti di devozione: oltre 200 statuine di Madonne da tutto il mondo; 60 tipi di monete, dalla Nuova Zelanda al Brasile; foto come ex voto e immagini dei figli persi dai genitori, legati al gruppo “Tuo figlio vive”. «Tanti segni di forte devozione, atti di fede di un’umanità che ha bisogno di esprimersi anche con aspetti materici, come l’emorroissa che per accedere a Gesù deve toccarne il mantello – osserva Signoretto, che da un anno è rettore del santuario –. Qui non c’è la devozione a una statua, ma a tutto ciò che rappresenta: un’Addolorata che ci ricorda che la nostra è una fede nell’incarnazione». 

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