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Nonna Carmen e la malattia

di ADRIANA VALLISARI
Vita e amore finiscono in un film per l'associazione Alzheimer Verona 

Parole chiave: Alzheimer (8), Cinema (99), Malattia (6)
Nonna Carmen e la malattia

di ADRIANA VALLISARI

Nonna Carmen è confusa, sì, ma non dimentica dell’amore. Perché l’Alzheimer danneggia il pensiero, la parola, il comportamento, però lascia intatto il desiderio di essere amati. È una testimonianza intensa e delicata quella racchiusa nel cortometraggio Nella salute e nella malattia, realizzato da Luca Marchesani ed Emilia Piccoli, coppia di sposi veronesi 34enni che nel 2020 ha spiccato professionalmente il volo, inseguendo una passione comune. Entrambi hanno lasciato un lavoro sicuro (ingegnere lui, architetto lei), fondando Lume Project, casa di produzione di filmati dal taglio sociale.
Il corto è stato presentato in anteprima il 22 gennaio, al convegno organizzato dall’Associazione Alzheimer Verona, a 200 persone in collegamento, tra le quali lo psichiatra Vittorino Andreoli, invitato a tenere una lectio magistralis sul tema della coscienza. «La nonna di Luca ha 96 anni, è affetta da Alzheimer da un decennio e abita sul nostro stesso pianerottolo – spiega Emilia –. Un anno e mezzo fa avevamo realizzato Inutile, viva, un breve video dedicato a tutte quelle vite considerate “inutili”, esposto anche all’“Arte laguna prize” di Venezia; era piaciuto molto all’Associazione Alzheimer Verona, che ci ha contattato per realizzare questo nuovo lavoro, finalizzato a raccontare come l’Alzheimer possa essere vissuto con speranza e con amore». Un racconto per immagini, musica e suoni, lungo 19 minuti, inserito nel progetto “Covid-19 e anziani fragili: nuovi orizzonti contro la solitudine”, finanziato dalla Regione con risorse statali.
Guardandolo, si nota come tutta la famiglia, coadiuvata da una badante, sia coinvolta nel compito di cura, intensificato durante la pandemia. Le riprese, iniziate ad agosto e finite nel novembre del 2021, mostrano senza filtri il legame tra nonna Carmen e le persone che la attorniano. «Tantissime volte siamo andati di là e abbiamo rinunciato a girare, perché lei non era in giornata, dormiva o magari era arrabbiata – prosegue Emilia –. Ci ha insegnato a lasciare da parte l’efficienza e a puntare sulla relazione: è stata una scuola e un dono inaspettato». È la quotidianità di chi cura un familiare non autosufficiente colpito da demenza. Le immagini, supportate dalla voce narrante di Tiziano Gelmetti, spiegano le modalità migliori per mostrare vicinanza: ascoltare, assecondare i discorsi sconclusionati, fare una carezza... Se i dialoghi “normali” sono impossibili, ci sono altri linguaggi da sfruttare. «Abbiamo visto che quando le nipotine si avvicinano a lei, è risvegliata dalle emozioni positive e diventa più vigile, come se le bimbe la intercettassero su un altro canale», aggiunge Emilia.
Nonna Carmen sorride alle piccole; interagisce pure con la nipote Francesca, mentre sfoglia con lei l’album delle foto di famiglia; reagisce allo stimolo della musica, canticchia persino, quando la figlia fa suonare Andrò a vederla un dì. «C’è un mistero dentro queste persone che supera la fragilità», concludono i due videomaker, già al lavoro per creare altri video ad alto impatto sociale, anche su temi solitamente fuori dai radar. 

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