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Il cuore dei tifosi del Chievo per i bambini ricoverati

Progetto solidale che permetterà di insegnare a chi è assente

Parole chiave: Progetto (9), Solidarietà (68), Chievo (20), Bambini (20)

La ristrutturazione di un impianto sportivo nelle zone colpite dal terremoto, il sostegno a un orfanotrofio in Thailandia, l’acquisto di macchinari per diagnosticare l’autismo entro il primo anno di vita di un bambino. Succede anche questo quando la passione per il calcio incontra i bisogni delle persone più fragili, coinvolgendo una squadra con i suoi tifosi e i sostenitori in progetti che fanno bene allo sport ma soprattutto alle relazioni. Quello con la solidarietà è un appuntamento fisso per Cuore Chievo onlus, l’associazione nata da un’idea di Alessandro Cardi, suo presidente, con l’intento di portare i valori del ChievoVerona, squadra da sempre apprezzata per le diverse iniziative benefiche intraprese in questi anni, al servizio di realtà bisognose di aiuto, in Italia e all’estero. E pochi giorni fa è stato presentato a Palazzo Barbieri il progetto sociale A scuola con Cuore Chievo, che per questa stagione porrà la sua attenzione sul territorio veronese ed è stato ideato insieme ai professori Alessandro Rigoni e Antonio Sparacino, con il sostegno del Miur provinciale di Verona (Ust, IC9 Valdonega e Scuola in ospedale), Ulss 9 e Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona. I protagonisti saranno proprio bambini e giovani studenti della scuola per l’infanzia, della primaria e secondaria di primo e secondo grado degenti nella scuola ospedaliera Ospedale della donna e del bambino di Borgo Trento e nell’istituto Cerris. «Il bambino ospedalizzato per problemi di salute, per trattamenti terapeutici prolungati o per condizioni di disabilità non può frequentare la scuola e soffre quindi doppiamente, non potendo vivere il processo di inclusione scolastica », hanno spiegato Alessandro Cardi e Corrado Di Taranto, vicepresidente della onlus gialloblù, insieme al dott. Leonardo Zoccante. L’obiettivo del progetto quindi è quello di favorire una connessione diretta tra la didattica eseguita a scuola e quella nell’azienda ospedaliera e para-ospedaliera, senza ricorrere a progetti occasionali e parziali, ma creando elementi strutturali della didattica quotidiana servendosi di aule attrezzate con piattaforma multimediale in videoconferenza, con computer collegati in rete e con wood lab per gli atelier creativi legati all’uso del legno, arte e tecnologia. Perciò si desidera raggiungere un duplice risultato: costruire una comunità educante e collaborativa – in cui i ragazzi della scuola Catullo, delle scuole ospedaliere e degli istituti speciali abbiano l’opportunità di dialogare tra di loro, condividendo percorsi di apprendimento teorico e laboratoriale, sentendosi coinvolti anche a distanza – e innovare la didattica in modo sistematico abbattendo l’isolamento. Con i fondi che saranno raccolti, Cuore Chievo intende quindi acquistare il sistema “Cisco Spark educational suite”, tablet per agevolare gli interventi didattici individualizzati per bambini e kit-valigie tecnologiche. «L’apprendimento è un’esperienza intensa e bellissima – ha concluso Cardi –. Siamo contenti che, attraverso la tecnologia, l’accesso allo studio sia possibile anche per bambini e ragazzi in difficoltà. Questo conferma ancora una volta ciò che ci sta davvero a cuore: dare sostegno a chi ne ha bisogno».

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