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Verona sconfitto in campo... e fuori

di ERNESTO KIEFFER

Il Napoli espugna il Bentegodi con una doppietta di Osimhen. Non basta la rete di Faraoni, poi espulso come Ceccherini. Un orrendo striscione era apparso nella notte nei pressi dello stadio. La ferma condanna della società gialloblù.

Verona sconfitto in campo... e fuori

La squadra di Spalletti espugna il Bentegodi con una doppietta del suo numero 9. Illusorio il Tudor parte con alcune novità in formazione: davanti a Montipò, Sutalo parte titolare accanto a Gunter e Ceccherini nel trio di difesa, a centrocampo sulle fasce operano Faraoni e Depaoli con al centro Ilic e Tameze; davanti, dietro la punta Simeone, i due trequartisti Barak e Caprari.

Dall’altra parte Spalletti gioca con Ospina in porta, difesa a quattro con Koulibaly e l’ex Rrahmani al centro, Rui e Di Lorenzo sugli esterni, a centrocampo Fabian Ruiz, Lobotka e Aguissa, con davanti il trio formato da Osimhen punta centrale assistito da Lozano e Politano. Insigne parte dalla panchina.

Giornata limpida e ventosa, terreno in buone condizioni, pubblico delle grandi occasioni con circa 20mila persone sugli spalti. Nutrita la rappresentanza dei tifosi ospiti. Arbitra è Doveri di Roma.

La vigilia del match è stata caratterizzata da un amaro episodio: uno striscione trovato in zona Bentegodi, affisso nottetempo dai tifosi dell’Hellas, fa un chiaro riferimento alla guerra in atto in questo momento in Ucraina e ricorda le coordinate geografiche di Napoli, invitando implicitamente la Russia a bombardare più che Kiev la città partenopea. Una triste provocazione di cui, francamente, di questi tempi ne avremmo fatto volentieri a meno. La condanna dell'episodio da parte della società gialloblù è stata affidata a una nota comparsa su Facebook: "Hellas Verona FC si fa portavoce, oggi come sempre, di un messaggio di pace, condannando qualsiasi atto, gesto ed esternazione che possano generare - in qualsiasi forma e misura - incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione".

PRIMO TEMPO

Inizia il match e il Verona si getta subito all’attacco. Al 3’ un’azione insistita sulla destra con il tiro finale di Tameze appena dentro l’area deviato in calcio d’angolo da un difensore. Al 10’ un tiro dalla distanza di Caprari a giro non va lontano dall’incrocio dei pali.

Al 14’ è però il Napoli a trovare il vantaggio, alla prima vera azione d’attacco, con una manovra che si sviluppa sulla destra fra Di Lorenzo e Politano, con il cross del numero 21 nel cuore dell’area piccola dove Osimhen giganteggia fra Sutalo e Gunter e con uno stacco imperioso trafigge un Montipò non del tutto esente da colpe. Il Verona accusa il colpo e il Napoli ne vuole approfittare immediatamente per portarsi sul doppio vantaggio. Al 20’ doppio tiro dalla distanza della squadra campana, prima con Osimhen e poi con Fabian Ruiz, quest’ultimo deviato in calcio d’angolo. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, dopo una prolungata azione, tiro di sinistro di Fabian Ruiz parato in tuffo plastico da Montipò.

Partita tesa, con le tifoserie che per tutta la durata del match si “dedicano” cori e offese, costantemente coperte dallo speaker dello stadio con comunicazioni di vario genere. Nel frattempo in campo si assiste a una fase farraginosa del match, spezzettato da continui falli e interventi da parte dell’arbitro Doveri.

Al 38’ Depaoli è costretto a uscire per un guaio muscolare. Al suo posto entra Bessa, che va a collocarsi al centro con Ilic, mentre il tuttofare Tameze viene spostato sulla sinistra. Nemmeno il tempo di metabolizzare il cambio e Fabian Ruiz scende in percussione sulla sinistra, si accentra e dal limite dell’area prova un tiro a giro che sfiora di poco l’incrocio dei pali opposto. Napoli che legittima così il vantaggio alla fine della prima frazione di gioco.

 SECONDO TEMPO

Per i primi dieci minuti della ripresa praticamente non si gioca per gli infortuni in rapida sequenza prima di Ospina e poi di Osimhen che costringono l’arbitro a interrompere il gioco a lungo. Si lotta a centrocampo, ma senza veri e propri affondi. I portieri rimangono a lungo inoperosi. Spalletti, nell’intento di dare forze fresche ai suoi, sostituisce gli esterni d’attacco affidandosi ad Elmas e Insigne al posto di Politano e Lozano. Al 23’, sugli sviluppi di un calcio di punizione sulla tre quarti, Barak svetta di testa nel cuore dell’area ma non coglie lo specchio della porta.

Al 26’ il raddoppio del Napoli, ancora con Osimhen che raccoglie nel cuore dell’area un assist rasoterra di Di Lorenzo, che approfitta di un errore madornale di Ceccherini. È il gol che potrebbe segnare la fine del match, ma il Verona non ci sta e si riversa a testa bassa nella metà campo avversaria con una serie di azioni spesso confuse, ma che al 32’ portano al colpo di testa di Faraoni che nel cuore dell’area raccoglie un cross dalla sinistra e infila il pallone alla destra di Ospina.

È l’innesco della miccia. Il Verona, fino a quel momento annichilito da un Napoli superiore in ogni zona del campo, si rianima e comincia finalmente a giocare. Uno slancio, però, che dura solo pochi minuti. A frenare le ambizioni di rimonta dell’Hellas è l’espulsione al 39’ di Ceccherini per doppia ammonizione, che lascia nei minuti finali la sua squadra in dieci. Il Napoli ne approfitta per congelare la partita e tenere il pallone.

Al 42’ azione confusa nell’area dell’Hellas con Elmas e Osimhen che non riescono a segnare il gol che avrebbe messo la parola fine anzitempo al match. Gol che anche Mario Rui rischia di segnare al 44’ quando con un destro dal limite coglie l’incrocio dei pali. È l’ultima azione degna di nota della partita. Nel tempo di recupero non succede più nulla, se si esclude un tentativo di Faraoni di segnare con la “mano de Dios” il gol del pareggio. Ma non è Maradona e purtroppo si vede. L’arbitro lo ammonisce e al fischio finale della partita addirittura lo espelle con la seconda ammonizione, per le continue proteste del capitano gialloblù.

Il Napoli che gestisce il vantaggio e porta a casa una preziosa vittoria, su un campo in cui molte delle cosiddette “grandi” del campionato hanno perso l’intera posta in palio.

TABELLINO

Hellas Verona-Napoli 1-2 (Osimhen al 14’ p.t. e al 26’ del s.t., Faraoni al 32’ s.t.)

HellasVerona (3-4-2-1): Montipò; Sutalo, Gunter, Ceccherini; Faraoni, Ilic (dal 44’ s.t. Hongla), Tameze (dal 44’ s.t. Casale), De Paoli (dal 38’ s.t. Bessa); Barak (dal 44’ s.t. Cancellieri), Caprari; Simeone. (Chiesa, Berardi, Bosilj, Coppola, Turra, Praszelik, Terraciano). All. Tudor

Napoli (4-3-2-): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulialy, Rui; Aguissa, Lobotka, Fabian Ruiz (dal 45’ s.t. Zielinski); Politano (dal 18’ s.t. Elmas), Osimeh (dal 45’ s.t. Petagna e dal 49’ s.t. Ghoulam), Lozano (dal 18’ s.t. Insigne). (Marfella, Idasiak, Demme, Jesus, Mertens, Ghoulam, Ounas, Zanoli).

Arbitro: Doveri di Roma

Spettatori 18.792, terreno in buone condizioni. Ammoniti Bessa, Ilic. Espulsi Ceccherini al 38’ s.t. e Faraoni a match finito, entrambi per doppia ammonizione. Angoli 3-5. Recuperi 2’ e 6’.

(Marco Davide Faraoni nella foto di Alberto Fraccaroli)

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