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Natalia e Angelo, fatali quegli incontri alla fontana...

di FRANCESCA GARDENATO

Assieme da quasi 70 anni in quel di Rivoltella: una bella storia d'amore che ci regala un sorriso e tanta speranza 

Natalia e Angelo, fatali quegli incontri alla fontana...

di FRANCESCA GARDENATO

Le dieci in punto e Angelo è già in cucina che prepara da mangiare. Oggi il menu è pasta ai legumi con la sua speciale conserva, pesce alla piastra e un bicchiere di vino rosso. In casa Brentegani i ruoli sono chiari da ormai quasi 70 anni. Angelo cucina e apparecchia la tavola, Natalia sparecchia, lava i piatti e tiene in ordine la casa. «C’è sempre qualcosa da fare», precisa lei, che della casa si è sempre presa gran cura, prima crescendo i figli Gianni e Roberta, poi accudendo i nipoti.

Natalia Olivetti e Angelo Brentegani, 91 anni entrambi, mostrano orgogliosi la loro fotografia di nozze. Era il 25 ottobre 1955 quando la coppia raggiungeva a piedi la chiesa di San Biagio a Rivoltella, per sposarsi. Il viaggio di nozze? Una passeggiata sul lago, nella spiaggia sotto la chiesa e poi un salto a Desenzano per scattare la foto-ricordo, perché negli anni ’50 non c’era un fotografo a Rivoltella e bisognava spostarsi nel capoluogo.

All’epoca non c’erano wedding planner per organizzare tutto, né grandi ricevimenti. Il miglior catering era quello delle mamme che, unendo le forze, con l’aiuto di qualche parente, avevano imbandito a casa di Natalia il pranzo per gli invitati.

A distanza di quasi 66 anni, rivela Angelo, «sento ancora l’emozione nel ricordare quel giorno e anche il periodo del fidanzamento, durato sette anni... Una volta, “andare a morose” non era facile. Frequentavo casa sua sotto gli occhi vigili della madre o della nonna, il martedì, il giovedì, il sabato e la domenica sera, ma alle dieci in punto dovevo andare via».

Erano entrambi giovani, poco meno che ventenni, quando Natalia e Angelo iniziarono a incontrarsi, ma non fu per caso. Perché lei, timida ma decisa, aveva già messo gli occhi addosso a quel bel giovanotto che passava davanti a casa sua per andare a lavorare alla falegnameria Francoli. Ogni tanto si affacciava alla finestra o alla porta per osservarlo, con la speranza prima o poi di “attaccare bottone”.

Il pretesto, quando in casa non c’era ancora l’acqua corrente, era fornito dalla fontana: «Lo vedevo arrivare da lontano, prendevo subito il secchio e mi avvicinavo alla fontana». Abitavano entrambi in centro a Rivoltella, in due strade vicine, lei in via Circonvallazione e lui in via San Zeno. «Ci si conosceva un po’ tutti in paese e Natalia mi aveva già puntato», precisa lui con un pizzico d’orgoglio.

Al tempo Angelo faceva ancora il chierichetto la domenica mattina e spesso arrivava a Messa in compagnia di una vicina di casa. «Avevo qualche amica interessata – confessa –, ma a tutte misi subito in chiaro che io ero innamorato di Natalia Olivetti e che me la sarei sposata».

Natalia ancora arrossisce a sentirselo dire; è sempre stata una donna riservata, un po’ timida e molto riflessiva. Nella nostra intervista lascia che sia il marito a ripercorrere il filo dei ricordi, ma non perde l’occasione per ricordare che «il segreto di un matrimonio duraturo è volersi bene, andare avanti sempre insieme, avere pazienza e soprattutto rispettarsi».

Sono sempre stati una famiglia unita, con una fede salda. Tanto che da giovane Natalia aveva pensato di entrare in convento. Poi è arrivato Angelo e la sua vita prese un’altra strada. «Fu sua madre a spronarla a non lasciarsi scappare un così bravo ragazzo», rimarca Angelo che è sempre stato nel cuore della suocera.

Dalla loro unione sono nati due figli, padre Gianni, per anni missionario saveriano in Congo e attualmente in servizio presso la parrocchia di Rivoltella, e Roberta, infermiera.

La loro camera da letto testimonia la forza della loro unione: «L’ho costruita con le mie mani, settant’anni fa, e ancora resiste. Allora, andai da Natalia e le dissi: “La camera è pronta, dobbiamo sposarci!”».

L’arrivo del primo figlio è stato tra i momenti più belli del loro matrimonio, soprattutto i primi anni, in un periodo in cui non avevano ancora una casa loro e insieme superarono varie difficoltà. Per qualche tempo la coppia si trasferì a Storo (Trento), dove Angelo aveva contribuito ad avviare una falegnameria. «Ci siamo rimasti cinque anni, quando Gianni era ancora piccolo. Poi siamo tornati a Rivoltella, perché gli anni passavano e le nostre mamme ci preferivano qui. Così ho ripreso a lavorare alla falegnameria Francoli e poi è arrivata Roberta, la nostra seconda figlia».

Angelo è andato in pensione dopo 28 anni di lavoro da falegname, mentre Natalia si è sempre dedicata alla casa e ai figli. In questo lungo percorso ci sono stati momenti felici e anche momenti difficili, tanti sacrifici, qualche problema di salute, il mutuo, i figli da far studiare... Ma tutto si è superato facendosi forza a vicenda, senza mai perdersi d’animo.

Sui loro volti si legge la serenità e la soddisfazione di chi ha creato con impegno e amore una famiglia felice, nutrendola ogni giorno di attenzioni. Infatti, il signor Brentegani non ha dubbi su quale sia l’elisir di lunga vita del suo matrimonio: «Mangiare sempre bene e prendersi cura l’uno dell’altra».

E lui ai fornelli ci sa fare! Prima di salutarci torna in cucina per mostrarci cosa sta preparando. Riprende ad affettare la verdura e ci indica il primo piatto del giorno: «Qualunque sia il tipo di pasta – chiosa – ci vuole sempre un buon condimento». Come nel matrimonio.

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