Parrocchie
stampa

A Sant'Ambrogio di Valpolicella antiche lapidi risorgono a nuova vita

di PIETRO MARINI

Opere artistiche di pregio donate al Comune per adornare cappelle cimiteriali e luoghi di culto

A Sant'Ambrogio di Valpolicella antiche lapidi risorgono a nuova vita

di PIETRO MARINI

Lo scorso 31 maggio, al cimitero di Domegliara, è stata ufficialmente inaugurata una lapide artistica posta dalla Scuola d’arte come decorazione del luogo di sepoltura di quattro sacerdoti che, in tempi diversi, hanno legato il loro nome a Sant’Ambrogio e alle sue frazioni: don Stefano Orlandi, il fratello don Giuseppe Orlandi, don Emilio Aldrighetti e don Luigi Sartori.

L’opera, come spiega la direttrice della Scuola d’arte Beatrice Mariotto, si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione dei cimiteri del comune ambrosiano: «A seguito della riesumazione delle salme dai cimiteri di Sant’Ambrogio di Valpolicella e frazioni, ho proposto all’Amministrazione comunale di dare la possibilità ai familiari dei defunti di donare al Comune le lapidi che abbiano un certo valore artistico al fine di un loro riutilizzo presso cappelle cimiteriali, luoghi di culto, capitelli».

In un paese come Sant’Ambrogio, in cui la tradizione lapicida risale a tempi remoti, si tratta di un modo per preservare il patrimonio culturale delle generazioni passate. Molte delle lapidi infatti sono state scolpite per i propri cari da marmisti che sono passati della locale Scuola d’arte per poi diventare soci delle cooperative che erano presenti in buon numero sul suolo ambrosiano.

La lapide decorava la tomba di Gaetano Zanoni, ma a seguito della riesumazione del corpo, i figli l’hanno donata gratuitamente al Comune di Sant’Ambrogio perché sia utilizzata per altre sepolture: l’architetto Silvano Zanoni, uno dei donatari, ha anche redatto e firmato il progetto e coordinato i lavori di posa, il tutto a titolo gratuito.

La lapide rappresenta un Cristo che sostiene in una mano il libro della Parola con la scritta “Io sono la Vita” ed è stata scolpita dallo scultore di Sant’Ambrogio Gaetano “Renzo” Sandri, una figura di spicco della comunità dei marmisti ambrosiani e non solo, nato a Sant’Ambrogio nel 1915, studente e poi docente di scultura presso la Scuola d’arte “Paolo Brenzoni”, nonché apprezzato scultore dei pregiati marmi Rosso Verona, Bronzetto e Nembro.

Restaurata da Landino e Alessandro Damoli della ditta Marmi Regina di Sant’Ambrogio sotto la supervisione dello scultore Matteo Cavaioni, è stata dunque posta presso il cimitero di Domegliara.

«L’Amministrazione comunale ha approvato la proposta sia sotto il profilo culturale che sotto quello della promozione del territorio», ha spiegato il primo cittadino Roberto Zorzi, «considerato che la lapide è un elemento pregevole prodotto da una figura di spicco nella storia culturale e artistica del nostro Comune, allievo e docente, per molti anni, della Scuola d’arte e che con la stessa verrebbe data maggiore dignità al luogo di sepoltura di alcuni parroci che hanno operato presso il nostro Comune».

Tutti i diritti riservati
A Sant'Ambrogio di Valpolicella antiche lapidi risorgono a nuova vita
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento