E ora tocca a Damiano Tommasi

di NICOLA SALVAGNIN

Federico Sboarina, appena eletto, aveva detto a questo giornale che avrebbe fatto un solo mandato da sindaco. Così è stato, anche se per volontà degli elettori, dato che gli hanno preferito Damiano Tommasi al voto di ballottaggio di domenica 26 giugno.

Quindi il centrosinistra torna a governare la città, per la seconda volta nella Seconda repubblica (c’era stata la breve parentesi di Paolo Zanotto tra il 2002 e il 2007). E per la seconda volta “grazie” alle divisioni all’interno del centrodestra, causate sempre da ex sindaci: nel 2002 fu Michela Sironi a determinare la sconfitta di Pierluigi Bolla.
Ora determinante è stata la sfida di Flavio Tosi, conclusasi disastrosamente: Tosi fuori dai ballottaggi, Sboarina fuori da palazzo Barbieri.
In municipio entra Damiano Tommasi, ex calciatore classe 1974, ex sindacalista del pallone e infine imprenditore con un occhio rivolto all’educazione e all’istruzione. Una vittoria conquistata al primo turno e consolidata al ballottaggio: i suoi voti sono aumentati dal primo al secondo giro di votazioni, neutralizzando la rimonta (non devastante, invero) di Sboarina.

Inutili gli appelli all’elettorato di centrodestra, che non esiste come non esiste più alcun “tipo” di elettorato, soprattutto alle elezioni amministrative: la metà della gente (quella che va a votare) guarda i candidati e sceglie quello che più le aggrada. Tommasi è piaciuto, Tommasi è il nuovo sindaco di Verona.

L'articolo completo è sul numero di Verona fedele del 3 luglio 2022.