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"Giornata del malato": 11 febbraio celebrazioni con l'Unitalsi di Verona

di ADRIANA VALLISARI

Celebrazioni al santuario cittadino; il pellegrinaggio diocesano a Lourdes coi malati, invece, è posticipato a giugno

Parole chiave: Unitalsi (6), Giornata del malato (2), Lourdes (8), Malati (2), Cei (19)
"Giornata del malato": 11 febbraio celebrazioni con l'Unitalsi di Verona

di ADRIANA VALLISARI

Venerdì 11 febbraio è previsto un ricco programma di celebrazioni santuario cittadino di Nostra Signora di Lourdes (viale dei Colli, 27); a tutte le Messe parteciperà una rappresentanza dell’Unitalsi di Verona. Questi gli orari delle celebrazioni: 8, 9.30, 11 (al termine, intorno alle 12, seguirà la supplica alla Vergine); nel pomeriggio, Messe alle 15, alle 16 e alle 17.30: quest’ultima verrà celebrata da mons. Alessandro Bonetti, vicario episcopale per la pastorale, e sarà preceduta dalla recita del Rosario, alle 17. La conclusione della 30Giornata mondiale del malato avverrà alle 20.30, con la recita del Rosario e, tempo permettendo, la fiaccolata con flambeux all’esterno del santuario. A tutte le Messe sarà possibile assistere anche all’esterno della chiesa, grazie al sistema di filodiffusione della voce.

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Tornare presto in pellegrinaggio, per vivere un’esperienza di fede unica. È la speranza che anima i volontari dell’Unitalsi di Verona, gli ammalati e le loro famiglie. Rivedere, dopo due anni, Lourdes: un sogno e un impegno.
«Il nostro tradizionale pellegrinaggio, previsto nella settimana successiva alla Pasqua, è stato posticipato a giugno, vista l’incertezza legata alla pandemia – informa Raffaello Ferrari, al secondo mandato come presidente dell’Unitalsi veronese, che ha come assistente spirituale don Flavio Bertoldi –. Una scelta prudente, sia perché a giugno la circolazione del virus dovrebbe essere più contenuta, sia perché in questo momento non avevamo iscrizioni sufficienti; in pochi si sentono di dare la propria adesione con un mese e mezzo di anticipo, nel pieno della quarta ondata pandemica».
Tutto slitta dal 2 al 6 giugno, dunque. «La voglia di ritornare è tanta, perché il pellegrinaggio era saltato sia nel 2020 che nel 2021 – aggiunge Ferrari –. Solo a livello di Unitalsi Triveneto si era organizzato un viaggio al santuario mariano, lo scorso settembre, con una delegazione di 500 persone, fra cui 56 veronesi».
Sono ricordi lontani i numeri da capogiro che l’Unitalsi movimentava prima del Covid... «Il nostro pellegrinaggio in partenza da Verona muoveva 1.200 persone, tra volontari, ammalati e accompagnatori – ricorda il presidente –. Numeri che, siamo consapevoli, sarà difficile replicare dopo lo stop imposto dalla pandemia; tuttavia, la speranza di ripartire c’è e stiamo organizzando i trasporti in un’ottica anti-contagio». Niente treno, quindi («lì mantenere per molte ore il distanziamento è più difficile»), avanti con aereo e pullman.
Per recarsi alla grotta di Massabielle occorre ripensare tutto: è faticoso? «Certo, però il pellegrinaggio è una tappa fondamentale, sia per l’aspetto spirituale, che per il servizio – risponde senza indugi Ferrari –. Tutti si arricchiscono reciprocamente: i volontari fanno tesoro delle ricchezze del dono che possono dare i malati, e viceversa». Non si scoraggia dunque l’Unitalsi scaligera, che conta 26 gruppi sparsi sul territorio diocesano e centinaia di volontari.
«Dopo Lourdes torneremo anche a Loreto, ad agosto, e ci piacerebbe organizzare un pellegrinaggio ad Assisi e in Terra Santa – elenca –. Ci sono luoghi in cui i malati desiderano andare e non sono mai stati, perché loro necessitano di accortezze e di soluzioni, anche logistiche, che i tradizionali viaggi organizzati non riescono a garantire». La preoccupazione più grande è che le persone si siano abituate a restare chiuse in casa. «Farle uscire sarà più difficile di un tempo: siamo diventati tutti cauti, un po’ per il timore di contagiarci, un po’ per la stanchezza psicologica accumulata in questi due anni – rileva il presidente –. Ciò che ci conforta è la domanda ricorrente che ci arriva da famiglie e malati: “Quand’è che ci vediamo?”, da qui dobbiamo riprendere».
Negli ultimi 24 mesi, i volontari e le persone fragili da loro seguite si sono visti attraverso la tecnologia. «Abbiamo cercato di trasmettere la nostra vicinanza con contatti telefonici e incontri sulle piattaforme digitali, strumenti con cui abbiamo veicolato le catechesi mensili e la preghiera, ad esempio proponendo il Rosario nel mese di maggio». Modi per arrivare nelle case altrui e per tenere vivo lo spirito associativo.
Il prossimo appuntamento in presenza sarà invece la Giornata del malato. L’11 febbraio, come sempre, l’Unitalsi veronese presenzierà alle celebrazioni del santuario cittadino di Nostra Signora di Lourdes, sulle Torricelle; ci sarà anche la possibilità di destinare delle offerte ai malati che desiderano visitare Lourdes, ma non ne hanno la capacità economica. 

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