Si scrive anemia si legge carenza di ferro
di MARTA BICEGO
Indizio per riconoscerla: una stanchezza da non trascurare
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di MARTA BICEGO
Quell’asterisco tra le analisi di cui molto spesso ci si accorge andando alla ricerca di altre problematiche. Segnala la carenza del giusto quantitativo di ferro nell’organismo: una forma di anemia, quella sideropenica, che nel mondo colpisce 2 miliardi di persone, con maggiore prevalenza nei Paesi sottosviluppati come conseguenza della malnutrizione.
Asintomatica in fase iniziale, si può manifestare attraverso mal di testa ed emicranie frequenti e prolungate, colorito pallido di pelle e mucose, affaticamento e spossatezza a riposo, difficoltà respiratorie in assenza di esercizio fisico. Analisi alla mano e dietro consiglio medico, può risolversi modificando la dieta in modo tale da aumentare l’apporto di ferro o passando a somministrazione per via orale di sali ferrosi o ferrici.
La carenza di ferro è comunque un problema da non sottovalutare. Può dipendere da cosa si mangia e da cattiva assimilazione (considerando che il ferro introdotto con gli alimenti è assorbito soltanto per il 5-10% dall’intestino), da perdite ematiche o compresenza di malattie, dall’età e dal sesso. Sebbene facilmente identificabile attraverso analisi del sangue, è un aspetto della salute di frequente trascurato. Eppure può avere ripercussioni sulla vita quotidiana: dall’affaticamento alla sonnolenza fino alla minore produttività e all’alterazione del sistema immunitario. Complicanze possono insorgere, per le donne in età fertile, durante la gravidanza. Nella terza età, invece, indebolimento e stanchezza possono aumentare il rischio di cadute e traumi; la carenza di ferro può pregiudicare la funzionalità del cuore; infine un’anemia, seppure lieve, può peggiorare un preesistente deficit cognitivo o essere tra le concause iniziali di alcune forme di demenza senile.
Tutto dipende dal ferro: minerale determinante perché il corpo funzioni al meglio e basilare per la salute mentale e fisica oltre che per mantenere elevati i livelli di energia. È presente in una sostanza chiamata emoglobina, che si trova nei globuli rossi e trasporta l’ossigeno nel sangue, dai polmoni al resto del corpo. Se l’ossigeno serve al cervello per la concentrazione e ai muscoli per dispensare energia fisica, il ferro è utile per mantenere efficiente il sistema immunitario. Quando i livelli nel corpo sono bassi, si sviluppa una carenza marziale: deficit che, col passare del tempo, induce l’organismo a produrre una minore quantità di globuli rossi sani, dando luogo appunto all’anemia sideropenica.
Una delle maggiori difficoltà nell’individuarla in fase iniziale dipende dalla lentezza con cui si sviluppa e dal conseguente, graduale adattamento da parte dell’organismo. Pertanto ai già ricordati sintomi comuni, bisogna prestare attenzione a quelli meno frequenti: perdita dei capelli, infiammazione e gonfiore della lingua, sindrome delle gambe senza riposo, secchezza e fragilità di pelle, unghie e capelli, soffio cardiaco e tachicardia, mancanza di concentrazione, vertigini e rumori fastidiosi percepiti da una o entrambe le orecchie, unghie a cucchiaio. In tal caso sarà necessario un consulto del medico curante per ulteriori approfondimenti.
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