Attualità
stampa

Scelte che fanno la differenza

di NICOLA SALVAGNIN

Se sappiamo come orientarci, le nostre scelte saranno utili per un cambiamento che progressivamente s’imporrà per la forza della qualità: serve l’uomo, non il denaro

Ruscello che scorre in un contesto di natura incontaminata

di NICOLA SALVAGNIN

In questi tempi in cui, tra Festival dell’economia civile e Settimana sociale di Taranto, si ragiona ad alti livelli su nuovi paradigmi per un’economia che sia incentrata sull’uomo, emerge ancora una volta una considerazione chiara e semplice: noi tutti abbiamo un potere enorme per orientarla. Si tratta delle nostre scelte, dei nostri acquisti, delle nostre posizioni. E la discriminante sta nella buona informazione. Se sappiamo come orientarci, le nostre scelte saranno utili per un cambiamento che progressivamente s’imporrà per la forza della qualità: serve l’uomo, non il denaro.
Ma per capirci di più, dobbiamo appunto informarci bene: ecco emergere il valore di un’informazione che, se è di qualità, vale più dell’oro. Senza per questo pagarla come l’oro.
La differenza la fa il nostro sforzo di non fermarci alle apparenze, alle influenze più o meno occulte, alla fretta o al… massimo ribasso per cui vale solo ciò che costa meno. Quando le pubbliche amministrazioni hanno adottato la logica del massimo ribasso negli appalti per i servizi sociali, hanno creato disastri e storture che ancor oggi non riusciamo a raddrizzare…
Non è vero che il mondo economico non si sia accorto di questo nuovo trend, anzi! Si pensi al fatto che oggidì ogni nuovo prodotto lanciato sul mercato si preoccupa di definirsi “senza” (coloranti, conservanti, Ogm, zuccheri…) o “con” (biologico, nazionale o territoriale, tradizionale…).
Se cinque anni fa il termine “sostenibile” era riferito esclusivamente alla quantità di spesa, ora ammanta la qualità della stessa in ogni suo aspetto. Anche se ancora privilegiamo la sostenibilità ambientale a quella umana: nel senso che l’Occidente sembra più preoccupato dello scioglimento dei ghiacciai e della salute dei pinguini, piuttosto che delle condizioni umane e lavorative di un’amplissima fetta dell’umanità che vive e produce con standard quelli sì non sostenibili.
Ecco: quella è la vera frontiera ancora da valicare. Chiedere, anzi pretendere che la nostra maglietta sia realizzata con un cotone biologico e rispettoso dell’ambiente, ma anche da mani che conoscano e godano dei diritti civili e sindacali minimi che dovrebbero essere garantiti a ogni essere umano

Fonte: Sir
Tutti i diritti riservati
Scelte che fanno la differenza
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento