Attualità
stampa

La meglio gioventù si dà appuntamento a Lisbona 2023

di LUCA PASSARINI
Inizia il percorso verso la Giornata mondiale 

La meglio gioventù si dà appuntamento a Lisbona 2023

di LUCA PASSARINI
Tutto ciò che pian piano entra a far parte della categoria del mito, in tutti i suoi sensi, ha all’origine un po’ di mistero. È così anche per le Giornate mondiali della gioventù: chi è stato l’inventore? Qual è stata la prima? L’opinione comune dice che il principale artefice fu san Giovanni Paolo II, ma lui stesso affermava che in realtà sono stati proprio i giovani a trasformare una prima semplice convocazione in un qualcosa che è diventato troppo grande e speciale per non ripeterlo. E in questo modo è inevitabile anche creare il dubbio su quale sia la prima pietra di questo grande edificio.
Al di là della categoria in cui si vuole inserire, un momento fondamentale fu la celebrazione a Roma del Giubileo internazionale della gioventù (11-15 aprile 1984) all’interno dell’Anno Santo della Redenzione (1983-1984). Fu fissato nei giorni della Solennità delle Palme per il tradizionale accostamento tra l’accoglienza festosa di Gesù in Gerusalemme e il mondo dei giovani. Attesi dagli organizzatori al massimo in 60mila (che dovevano essere ospitati tutti nelle famiglie romane), ne giunsero oltre 250 mila: eventi centrali in piazza San Pietro furono la veglia del sabato sera – con la consegna della grande croce in legno, che da allora accompagna tutti i loro appuntamenti – e la celebrazione eucaristica della domenica mattina, quando il Papa nell’omelia li invitò ad alimentare l’entusiasmo per Cristo e il desiderio di avere un’umanità, come la sua, segnata dalla bellezza e dal dono di sé.
Tutto sembrava destinato a fermarsi lì, ma nei mesi successivi il futuro santo diede indicazione di pensare a un nuovo ritrovo, anche perché nel frattempo l’Onu aveva proclamato il 1985 come Anno internazionale della gioventù e voleva manifestare l’attenzione della Chiesa verso le nuove generazioni: sabato 30 marzo 1985 furono 300mila i giovani da tutto il mondo che, nel pomeriggio, si sparsero per le chiese di Roma per diversi momenti di preghiera e catechesi, prima di radunarsi per la celebrazione con il Santo Padre in piazza San Pietro; 50mila persone in più si unirono l’indomani, solennità delle Palme, per la Messa. Giovanni Paolo II intravide in tutto questo il grande desiderio che i giovani esprimevano di avere un’occasione per ritrovarsi insieme e soprattutto per condividere le loro esperienze di vita, la loro fede, i sogni e i timori rispetto al futuro, la decisione di impegnarsi per un mondo migliore.
Per questo, qualche mese dopo, annunciò l’istituzione della Giornata mondiale della gioventù, da celebrarsi ogni anno nelle diocesi in occasione della domenica delle Palme, e in breve fu consegnato anche il tema e il riferimento biblico, abitudine che da allora in poi ha scandito le edizioni. Molte furono le iniziative e le modalità con cui fu vissuta, che il Papa polacco rimarcò nell’omelia del 23 marzo 1986 specificando: “La Giornata della gioventù significa proprio questo: andare incontro a Dio, che è entrato nella storia dell’uomo mediante il mistero pasquale di Gesù Cristo. Vi è entrato in modo irreversibile. E vuole incontrare prima voi. Giovani. E a ciascuno vuole dire: Seguimi”. L’8 giugno successivo, al termine dell’Angelus, papa Giovanni Paolo II annunciò che la domenica delle Palme 12 aprile 1987 sarebbe stata una Giornata mondiale della gioventù del tutto speciale, con l’invito a celebrarla insieme a Buenos Aires, in occasione della già programmata visita pastorale e all’interno della preparazione del Sinodo episcopale sulla vita e missione dei laici nella Chiesa e nella società.
Da allora si sono alternate nella modalità diocesana (che dal 2021 è stata spostata alla solennità di Cristo Re) e internazionale, la successiva delle quali (Santiago di Compostela 1989) portava con sé tre novità che sarebbero rimaste: lo slittamento in estate, salvo Manila nel gennaio 1995 e Panama nel gennaio 2019; il Papa che andava prioritariamente per incontrare i giovani e non come corollario di una visita pastorale; un programma più ampio e ricco, con catechesi, incontri, celebrazioni, testimonianze, momenti di festa e molto altro. Tutte le edizioni internazionali sono state segnate da qualche significativa particolarità: Częstochowa 1991 fu la prima celebrata ad Est e subito dopo la caduta della Cortina di ferro; Denver 1993 fu la prima celebrata in un Paese non a maggioranza cattolica e ad avere una significativa rilevanza mediatica; Manila 1995 è quella con il maggior numero di partecipanti, ovvero 4 milioni per la veglia del sabato e 5 milioni per la messa della domenica; Parigi 1997 portò la novità dei “Giorni nelle Diocesi” ovvero della possibilità di vivere un gemellaggio nel resto del Paese prima di ritrovarsi nella città designata. Per Roma 2000 si ruppe per la prima volta la tradizione dell’alternanza biennale pur di inserirla nel Giubileo; Toronto 2002 fu la grande dimostrazione che i giovani non si fanno bloccare nemmeno dal timore del terrorismo, nonostante Torri gemelle, guerra in Afghanistan e tutto il resto; a Colonia 2005 l’eredità di questa storia passò nelle mani di Benedetto XVI, che compì il suo primo viaggio internazionale proprio in quella occasione e nella sua terra natale; Sydney 2008 è considerata quella con la maggiore risonanza mediatica, perché fu l’occasione di dare attenzione ai drammi degli australiani aborigeni e alle vittime della pedofilia all’interno della Chiesa; negli occhi dei partecipanti di Madrid 2011 rimangono soprattutto le immagini di un Papa ultraottantenne che rimane con i giovani, fermo e sorridente, sotto il nubifragio durante la Veglia. A Rio de Janeiro 2013 ci fu la prima partecipazione di papa Francesco e quello che è considerato il più grande flash mob del mondo; Cracovia 2016 fu un ritorno nella terra nativa del patrono Giovanni Paolo II e un grande inno alla misericordia di Dio; Panama 2019 vide un milione e 200mila pellegrini da 156 Paesi accolti in una terra abitata da meno di 4 milioni e 400mila persone. Negli anni più volte si sono alzate discussioni se fosse ancora tempo di queste Giornate o se non si trattasse di pensare ad altro.
Ma papa Francesco, invitando per Lisbona 2023, 38ª edizione, sottolinea come più che mai in questi «tempi così difficili» ci sia bisogno di un’esperienza in cui i giovani possano manifestare che «la via della prossimità e dell’incontro» può rappresentare un nuovo inizio per tutti e allo stesso tempo «sperimentare nuovamente la gioia dell’incontro con Dio e con i fratelli e le sorelle» fatto anche di abbracci, simbolici ma anche molto fisici.

Tutti i diritti riservati
La meglio gioventù si dà appuntamento a Lisbona 2023
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento