Il Fatto di Bruno Fasani

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L'approfondimento settimanale di Monsignor Bruno Fasani

Fasani mons. Bruno

Da più parti e con le migliori intenzioni sentiamo e leggiamo commenti su questi giorni, ispirati all’ottimismo e alla speranza. E ci sta, ci mancherebbe. Però sappiamo anche che certe affermazioni, grondanti positività, sono spesso gusci vuoti, riempiti al massimo di retorica e banalità...

Su Whatsapp mi arriva una delle tante vignette che circolano in questi giorni. Mostra una gabbia stipata di persone con la mascherina sulla bocca. Fuori, animali in libertà. E una scritta in inglese: the revenge of nature, la vendetta della natura.

Leggo, vedo e ascolto con avidità tutto ciò che riguarda la cronaca aggiornata dell’apocalisse in cui siamo immersi. In contemporanea apprendo che nello Yemen è in corso una epidemia di peste, che sta falcidiando quella povera gente...

Nei giorni scorsi, mentre un timore diffuso avvolgeva le nostre chiese, rendendole luoghi desolati come nessuno di noi aveva mai visto prima, ho avuto la gioia di pregare e celebrare con pochi altri confratelli, a porte chiuse per la paura, come la primitiva comunità apostolica. Paure diverse, ovviamente...

Chi ha il compito di gestire il fenomeno non fa che invitare alla calma. Niente panico. Ed è giusto che sia così, perché nulla è più irrazionale e incontrollabile della paura. Sono inviti che ci arrivano da vari pulpiti. C’è quello della politica che deve far passare l’idea che tutto è sotto controllo. Quello della sanità pubblica, che ci informa sull’eccellenza delle nostre strutture, sulla loro capacità ricettiva e curativa...

Una conoscente mi racconta preoccupata le confidenze del figlio: mamma, ti giro un link bellissimo. L’ho scaricato da YouTube. Parla un signore, massimo esperto di ebraico biblico. Dice che nella Bibbia di Dio non si parla, non si conoscono gli autori e tutto è un discorso politico strumentalizzato dai preti...

Calato il sipario sulle ultime elezioni, sul fenomeno migratorio è calata un’indifferenza mortale. L’argomento evidentemente non serve più. Né ai buonisti che fanno il belletto alla coscienza con proclami senza far seguire i fatti, né ai cattivisti che, giocando sulla pancia della gente, seminano allarmismi da incassare nelle urne...

La notizia arriva come un pugno nello stomaco, risvegliando indignazione insieme a una voglia incontenibile di ribellione. A Prato cinque sacerdoti, un frate e altri tre, indicati genericamente come religiosi, hanno ricevuto un avviso di garanzia per presunti abusi sessuali e psicologici su minori che avevano in custodia...

Non sarà un caso se l’ispirato biblista decise un tempo di scegliere il serpente come potente metafora del male che attenta alla creatura umana. Astuzia e pericolosità che oggi trovano conferma, fuori metafora, nelle drammatiche notizie che ci arrivano dalla Cina...