Editoriale
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La mezz’ora di silenzio

Durante la solenne concelebrazione che si è svolta in Cattedrale a Verona per la festa della Natività della Beata Vergine Maria, al termine della quale è stata consegnata la lettera pastorale Sul silenzio, nell’omelia mons. Pompili ha parlato del silenzio in questi termini...

Parole chiave: Silenzio (3), mons. Domenico Pompili (14)

Durante la solenne concelebrazione che si è svolta in Cattedrale a Verona per la festa della Natività della Beata Vergine Maria, al termine della quale è stata consegnata la lettera pastorale Sul silenzio, nell’omelia mons. Pompili ha parlato del silenzio in questi termini: «La capacità di vivere un po’ del silenzio interiore definisce il credente e lo allontana dal mondo dell’incredulità. Nel rumore assordante la donna e l’uomo credenti lottano per assicurare al cielo della loro anima quel prodigio di “un silenzio per circa mezz’ora” di cui parla l’Apocalisse (8,1): che sia un silenzio vero, colmo della Presenza, risonante della Parola, teso all’ascolto, aperto all’incontro». Mi sembra una proposta concreta e valida per tutti.

Se, infatti, mi recassi dal medico chiedendogli come curare il male più diffuso oggi, cioè l’ipertensione, probabilmente mi direbbe di dedicare ogni giorno un po’ di tempo, magari proprio una mezz’oretta, per fare una corsetta leggera o una passeggiata spedita o, in alternativa, di usare una ciclette o un tapis roulant per un tempo equivalente. E sono in tanti che lo fanno regolarmente ogni mattino. Non prenderei sul serio questa cura così naturale? Certamente almeno ci proverei. Perché allora non provare anche questa “sanissima” cura spirituale contro l’ipertensione interiore? Mezz’ora in chiesa alla presenza del Signore – anche la Messa feriale non comporterebbe un tempo maggiore – o nella propria casa “attraverso quelle che un tempo chiamavamo ‘meditazione’ o ‘lettura spirituale’ potrebbero tornare a essere, in modalità più consone alla sensibilità di oggi, elementi per una più qualificata spiritualità”, come richiama il Vescovo nella sua lettera pastorale.

Un luogo e un tempo per questo esercizio salutare diventerebbe l’anticorpo contro il logorìo della vita moderna, l’eccessivo nervosismo, il rumore di fondo che toglie significato alle parole: “Azioni sicure e leggere per vivere nel concreto della vita cristiana la fatica di navigare in mezzo al mare contemporaneo”. L’importanza di avere anche una guida spirituale, che nutrita lei per prima di abbondante silenzio e preghiera ci aiuti a “discernere gli spiriti”, diventa importante per tutti. Non è facile trovare quella giusta, ma si può fare.

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