Caffè & brioche

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A tutti quelli che sognano o comunque auspicano la rapida debacle dell’attuale governo e, quindi, nuove elezioni anticipate, calcolino che, se quei due rimanessero assieme in coalizione, con l’attuale legge elettorale conquisterebbero non meno dell’80 per cento dei seggi, con una maggioranza parlamentare che nemmeno ai tempi di Benito e della sua aula sorda e grigia. Non meno dell’80…

Non al bar Sport ma a una festa all’aperto frequentata da alcuni ultra-25enni, laureati e avviati a professioni prestigiose, lavori remunerati. Spunta fuori una copia – mia – di un noto quotidiano nazionale, viene sfogliata dal gruppo (un po’ come un oggetto desueto), ascolto i commenti. Colpisce il fatto che tutti siano d’accordo sul creare un calderone e mettervi dentro giornali e giornalisti, politici e partiti, Stato e Chiesa, illustri di qua e illustri di là. Quel che i “calderonati” definirebbero con il termine inglese establishment. Che non gode di alcuna simpatia tra gli astanti, che si sentono lontani mille miglia dall’entrarvi, nel calderone. E ciò che esce dal calderone è, per loro, solo blablabla che non suscita interesse. Poi si passa al calcio, e il clima come i toni cambiano…

Dai, non ci si può lamentare di questo governo lega-stellato. Ogni giorno, una frase da titolo, una promessa di camminare sulle acque, un tuono contro questo o quello. Se cade un ponte si ri-nazionalizza tutto, se arriva una barca di eritrei si sigilla il Mediterraneo e pure l’Egeo, se l’Europa fa la cattiva si rompe l’Unione, se… L’unico problema è che le esternazioni sono come la droga: sempre più frequentemente, sempre più esagerate. Tra qualche mese, dopo che si sarà minacciata la cancellazione della Luna, la proclamazione dell’Impero e il taglio dei capelli a tutti quelli che li hanno ricci, che altro si potrà dire per avere una qualche risonanza mediatica?

Un saluto a Vincino, originalissimo disegnatore satirico che se n’è andato ieri dopo una lunga malattia. Ma con la forza di impugnare per l’ultima volta la matita, a poche ore dalla morte, e di disegnare il suo volto scrivendo sotto “Comunque sarò io il prossimo James Bond”. Ironia fino all’ultimo minuto, come si conviene ad un professionista dello sberleffo.

Ma non si può mai stare tranquilli! Vai a farti un giro in auto, e devi attraversare quel ponte che… E allora due passi in città, sotto poggioli pieni di gerani messi lì per sfidare la legge di gravità. Ok, giriamo alla larga ma fuori dalle zone più battute è tutto un pullulare di truffatori, rapinatori, violentatori, malandrini di ogni risma. O no? E pure certi cani, con questo caldo… Ce ne andiamo a casa, rinchiusi a doppia mandata e con l’aria condizionata a palla. Sennonché quella zanzarina…

La fiducia è l’olio lubrificante che fa andare avanti questo mondo. Fidarsi che il bancario a cui affidi i tuoi soldi non li impieghi per andarsene ai Caraibi; fidarsi che il sugo alle vongole acquistato sia stato fatto nel rispetto di qualità e salubrità; fidarsi che l’aereo che decolla sia stato rigorosamente controllato e manutentato… Ma da Genova in poi, che angoscia! Quel ponte a Brentino Belluno, starà in piedi quando vi passerò la prossima volta? E la scuola dei miei figli, che l’ultima mano di vernice l’ha vista molto prima che nascessero? Per non parlare dei poggioli delle case, dei tombini nelle strade, di tutte le auto che incrocio (pneumatici buoni? Revisione fatta? Freni a posto? Guidatore sobrio?). L’imponderabile è sempre in agguato. Il ponderabile sta nascosto nell’io speriamo che me la cavo, in Italia.

"Autostrada deserta al confine del mare" canta Antonello Venditti. E così rischiano di essere le arterie stradali grandi e piccole se venisse approvata la proposta del ministro Dario Toninelli di ritirare la patente a chi guarda il cellulare mentre guida. Un'abitudine tanto diffusa quanto pericolosa che non si è riusciti a debellare quella di operare con lo smartphone mentre si è al volante. Ed evidentemente le sanzioni attualmente in vigore e già piuttosto salate (contravvenzione tra 160 e 646 euro e perdita di cinque punti dalla patente) non costituiscono ancora un deterrente sufficiente. Da qui il loro probabile inasprimento. E sì che bastano pochi euro per munirsi dell'auricolare per poter guidare in sicurezza senza dover togliere le mani dal volante. Ma ovviamente con il "bottone" all'orecchio non si possono leggere gli sms, mandare le email, fotografare. Tutte cose che però si possono fare ad auto ferma e opportunamente parcheggiata. Perché la vita propria e quella degli altri vale più di un messaggio su whatsapp e di un selfie.

"Comunque i Papaboys al Circo Massimo sono gli unici ad essere rimasti carichi in questo paese". Così su un account Twitter che fa il verso ad un noto politico da qualche tempo in declino. In effetti, a parte la discutibile e francamente superata terminologia di Papaboys, vedere e ascoltare i giovani radunatisi attorno a papa Francesco in vista del Sinodo di ottobre, ha mostrato una realtà diversa da quella delle statistiche, dei rapporti sulla gioventù, descitta come una generazione perduta. Le questioni, le domande di senso non sono state eluse, ma sono emerse in tutta la loro pregnanza: i sogni, l'amore, la famiglia, lo studio, l'impegno sociale, la libertà, la Chiesa... Ora la carica dei pellegrinaggi e delle giornate romane è chiamata a diventare testimonianza concreta nella vita di ogni giorno, nelle singole comunità e ambienti di vita, perché – come ha evidenziato il Santo Padre – «dove non c'è testimonianza, non c'è lo Spirito Santo» e «la Chiesa senza testimonianza è soltanto fumo».

Corsie preferenziali riservate ad autobus e taxi, strade del centro storico percorse in contromano, di notte senza fanali e catarifrangenti... Mi sono sempre chiesto se le biciclette fossero ancora soggette al rispetto delle norme del codice della strada. Fino a questa mattina quando un vigile nella centralissima via Garibaldi ha fatto scendere dal velocipede una signora che avanzava in senso vietato, come tantissime persone fanno ogni giorno, mettendo a rischio la propria incolumità, per non percorrere 50 metri in più sulla parallela via Duomo. Mi sono congratulato con l'agente. Oggi ho una certezza in più.

Arrivato finalmente al mare per le agognate vacanze, dopo un viaggio da "bollino rosso" riesco anche ad andare alla Messa. Mi siedo sui banchi, qualche volta fa bene anche a un prete partecipare come un "semplice" fedele, pregare con gli altri e ascoltare... Naturalmente mi metto nei primi banchi perché ho sempre visto con sofferenza quelli che si mettono in fondo. Dopo qualche istante si accomodano accanto a me tre signore del posto e mi chiedono di spostarmi un po'. Penso: "Che bello vedere le persone che vanno a Messa insieme". Ma dopo alcuni istanti incomincia un chiacchiericcio che francamente mi da fastidio. Le guardo, tossisco, dimostro la mia insofferenza... macché. Allora non volendo aprire una polemica mentre il parroco sta predicando dal pulpito, mi alzo e vado a prendere posto nell'ultimo banco, quello che fino ad ieri consideravo "maledetto". Ebbene: ho seguito la messa (quello che restava) magnificamente, in mezzo agli "ultimi". «Perciò cari fratelli e sorelle: quando andate in chiesa non importa dove prendete posto, va bene anche l'ultimo banco purché partecipiate con attenzione e con amore, senza distrarsi e senza distrarre». Amen.