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RemuntadA Hellas in AAAAAAAAAAAAA

Doveva ribaltare almeno il 2-0 dell'andata il Verona per andare in Serie A e invece ha fatto ancora meglio: 3-0 con reti di Zaccagni al 26', di Di Carmine di tacco al 69' e di Laribi all'83'. Il Cittadella non ha mai tirato nello specchio della porta ed ha concluso in 9 uomini per le espulsioni per somma di ammonizioni di Parodi al 61' e di Proia al 72'.

RemuntadA Hellas in AAAAAAAAAAAAA

È finita con la canzone We are the champions e lustrini gialli e blu sparati a centro campo, con i giocatori e il mister che hanno raggiunto il centro del campo passando su un tappeto rosso chiamati uno per uno dallo speaker. Grande festa si sperava che fosse e festa grande è stata: il Verona dopo una stagione di purgatorio, vissuta tra mille peripezie e feroci contestazioni al presidente Setti, è tornato in Serie A. Merito ai gialloblù che alla fine si sono fatti valere sul piano dell’impegno e su quello della tenuta fisica, come hanno mostrato anche questi play off, dove pure hanno mostrato un gioco, semplice se vogliamo, ma efficace, attuato da giocatori finalmente nel loro ruolo e quindi messi in grado di dare il massimo.

Doveva vincere almeno 2-0 l’Hellas per ribaltare la sconfitta dell’andata a Cittadella, vincere la finale play off e tornare così nella massima serie. Invece ha fatto anche di meglio contro un Cittadella venuto a Verona per fare la sua partita, ma che è presto sparito dal campo, offrendo una prestazione alquanto opaca. Prova ne sia che nei 99 minuti di gioco (compreso il recupero) non ha mai tirato una sola volta nello specchio della porta difesa da Silvestri. L’Hellas dal canto suo ha dominato: quasi il 63% di possesso palla, 7 tiri nello specchio della porta granata difesa dall’ottimo Paleari. Anche se un indubbio vantaggio è giunto dalla doppia espulsione patita dagli ospiti al 61’ di Parodi (col risultato sull’1-0) e al 77’ di Proia quando si era sul 2-0.

Una partita nervosa (oltre ai due espulsi vi sono stati cinque ammoniti), con continue proteste ad ogni fallo o presunto tale, che l’arbitro Piccinini di Forlì ha faticato a tenere in pugno. Il Verona l’ha risolta col dominio palla, con veloci ripartenze e anche con l’abilità dei suoi big: il gol di tacco di Di Carmine è stato applaudito a scena aperta. Merito di Aglietti che è riuscito a dare un senso e un gioco a una formazione che prima non aveva né l’uno né l’altro. Anche se difficilmente l’allenatore toscano verrà confermato; si parla di Pippo Inzaghi in panchina il prossimo anno. Si vedrà nei prossimi giorni. Certamente una grossa spinta l’ha data il pubblico gialloblù che ha affollato il Bentegodi (25.248 paganti, per un incasso di quasi 330mila euro) e sostenuto la squadra dall’inizio alla fine (talvolta anche quando non si sarebbe dovuto, cioè durante l’inno nazionale).

Aglietti, privo dello squalificato Colombatto ha schierato Bianchetti al centro della difesa, con il recuperato Zaccagni a centrocampo e Di Gaudio sulla fascia di attacco con Di Carmine e Laribi. Nel Cittadella Venturato ha recuperato Branca e Panico, ma per l’infortunio patito da Ghiringhelli nel pre-partita ha dovuto schierare Parodi poi espulso. In attacco Moncini e Diaw, ma la loro è stata una prestazione da dimenticare.

Partita da subito molto nervosa. All’8’ Paleari è artefice di una doppia respinta in tuffo: su punizione da sinistra, palla al centro e prima conclude di destro Laribi quindi, sulla ribattuta, sinistro di Di Gaudio ma Paleari salva. Tre ammoniti tra il 9’ e il 12’: Vitale, Siega e Di Carmine. Al 22’ punizione Hellas dalla sinistra, all’altezza del lato corto dell’area di rigore, la palla di Faraoni arriva in area e viene respinta dalla difesa del Cittadella. Al 24’ primo giallo per Parodi. Un minuto dopo destro da fuori di Laribi, palla in angolo. Al 26’ l’Hellas passa: triangolo Faraoni-Di Carmine, filtrante per Zaccagni che solo davanti a Paleari infila in rete di destro. Il Cittadella non reagisce e al 32’ i gialloblù potrebbero raddoppiare: Laribi scende sulla fascia destra, dribbla tre uomini e dà in mezzo a Di Gaudio ma la sua conclusione di destro termina a lato. Verona in forcing alla ricerca del raddoppio, Cittadella in affanno. Al 38’ Vitale dal fondo per Di Gaudio che al limite dell’area piccola ha un rimpallo favorevole, ma il pallone viene respinto in angolo da Paleari. Il Cittadella torna a farsi vivo sul finire del tempo con un destraccio di Diaw a lato, quindi con un tiro di Moncini provvidenzialmente deviato in angolo da Bianchetti. Grazie a Paleari il Cittadella va al riposo ancora con ben viva la prospettiva Serie A.

Nella ripresa sono i granata (stasera in maglia gialla) a farsi vivi dalle parti di Silvestri con un colpo di testa di capitan Iori, ma la palla sorvola, seppur di poco, la traversa. Al 49’ Di Carmine solo davanti a Paleari spara alto, ma era in fuorigioco. Inizia il valzer delle sostituzioni. Al 50’ Proia rileva Siega e dopo tre minuti spara alto dai 25 metri. Aglietti punta sulla velocità nelle ripartenze e al 56’ mette Matos per Di Gaudio. Al 59’ Paleari respinge in angolo una botta di destro di Henderson. Espulso Parodi al 61’ per somma di ammonizioni, Venturato toglie Moncini inserendo Mussaglia, mentre Aglietti inserisce Pazzini al posto di Henderson. Al 69’ il raddoppio: Zaccagni sulla sinistra crossa dal fondo e Di Carmine sotto misura insacca di tacco eludendo l’intervento del difensore. Al 72’ su corner ci prova di tacco anche Panico, ma la palla finisce sull’esterno della rete tra una selva di fischi di scherno del pubblico di casa. Al 75’ l’infortunato Gustafson lascia il posto a Munari e al 76’ Schenetti dà il cambio a Iori. Al 77’ espulso Proia per somma di ammnizioni (due in 32’), a 35’ fuga di Pazzini sulla destra ma salva Paleari prima dell’intervento di Di Carmine sottomisura. All’83’ Pazzini lancia Laribi che salta il portiere in uscita e insacca a porta vuota: 3-0 ed è l’apoteosi Hellas. Il migliore in campo: il pubblico gialloblù. Davvero un dodicesimo uomo e forse anche un tredicesimo.

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