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L'Inter fatica con l'Hellas, chi la dura la vince: 2-1

Vittoria di misura e in rimonta per gli uomini di Conte a San Siro. Dopo il rigore trasformato da Verre al 18' per fallo di Handanovic su Zaccagni, ci vuole un tempo all'Inter per pareggiare al 65' con Vecino. Molto bello il 2-1 di Barella all'83' che fissa il risultato

L'Inter fatica con l'Hellas, chi la dura la vince: 2-1

Sono stati necessari ben 13 tiri nello specchio della porta sui 19 complessivi (un record) per segnare i due gol che hanno consentito all’Inter di avere la meglio sul Verona, autore comunque di una buona prestazione in difesa della rete siglata al 19’ su rigore: Zaccagni viene imbeccato da Lazovic sul vertice sinistro d’attacco dell’area piccola, Handanovic in uscita lo aggancia e al bravo arbitro La Penna non resta che assegnare il penalty. Verre lo trasforma con un destro a mezz’altezza forte e centrale che basta a spiazzare Handanovic. Il resto della partita è un assalto (ma non un assedio) da parte degli uomini di Conte verso la porta di Silvestri. Tuttavia il Verona si difende con ordine, cercando di murare i numerosi tentativi avversari. In particolare ricordiamo tre grossi pericoli tra il 25’ e il 27’: prima è il possente (ma lento e oggi anche impreciso) Lukaku che riceve palla dal fondo sulla sinistra e piazzato sul primo palo prova di destro la deviazione al volo, con Silvestri bravo a respingere. Subito dopo lo stesso attaccante belga spara un diagonale sinistro da dentro l’area che finisce fuori di poco; quindi Brozovic dal limite spara un destro con la sfera che tocca la parte superiore della traversa. Dopo i gialli a Brozovic e a Zaccagni, Silvestri si mette in mostra prima mandando sopra la traversa una botta di destro di De Vrij dai 25 metri (37’), quindi bloccando in presa bassa un sinistro di Biraghi su punizione dalla stessa distanza (39’), quindi risolvendo un attacco insistito con un’uscita in presa alta su cross di sinistra di Barella. Ma l’Inter non demorde e, dopo l’ammonizione di Lautaro Martinez (prova discreta e nulla più la sua), ancora l’estremo gialloblù respinge appena in tempo sulla linea un pallone scagliato praticamente dalla linea di fondo sulla destra dell’attacco interista da Vecino (44’), quindi blocca in presa un colpo di testa centrale di Lukaku (45’). Due tiri nello specchio per l’Hellas e otto per l’Inter ma il punteggio dice a favore dei gialloblù.
La ripresa non può che essere un monologo nerazzurro: al 50’ Juric toglie Zaccagni per inserire Tutino. Cinque minuti dopo Lautaro entra in area sulla destra, contrasto con Lazovic, l’Inter reclama il rigore che il direttore di gara non concede. Al 63’ Conte rileva Biraghi con Candreva e Juric inserisce Henderson per Verre che oltre al rigore non si era praticamente mai visto. Passano due minuti e l’Inter pareggia: cross a rientrare dalla sinistra di Lozano, Vecino si inserisce a centroarea, salta più alto di Gunter e di testa infila la sfera nell’angolo basso alla sinistra di Silvestri: 1-1.
L’Inter non demorde e arriva a stringere il Verona tutto nella propria metà campo. Dopo un filtrante in area troppo lungo per Tutino, al 73’ è Bastoni ad andare due volte sugli scudi: prima con un bel sinistro deviato a mani aperte da Silvestri, quindi a scagliare un tiro-cross che attraversa l’intera area gialloblù senza che nessuno dei suoi compagni intervenga. All’80’ il sin lì impeccabile Amrabat combina un mezzo pasticcio con un retropassaggio a campanile da centrocampo al portiere che diventa un lancio per Lukaku il quale però dal vertice dell’area di rigore colpisce di testa favorendo l’intervento dell’avanzante Silvestri che blocca in uscita. Conte toglie l’esausto Lautaro e inserisce il giovanissimo Esposito e all’83’ l’Inter passa: Barella prende palla sul vertice sinistro dell’area, si accentra vanamente contrastato da Amrabat e lascia partire un destro a giro dai 20 metri con la palla che si infila nel sette alla sinistra di Silvestri: 2-1 molto bello e in fin dei conti meritato, vista la mole di gioco espressa. Barella stupidamente esulta togliendosi la maglia (e quindi viene ammonito). Raggiunto l’obiettivo, viene tolto l’assedio e il Verona può tornare a respirare e avrebbe pure una bella occasione al 92’ con Lazovic che dal fondo dà a Stepinski la cui girata al volo di destro termina in curva sud.
Il Verona è partito bene, ha raggiunto il vantaggio, lo ha difeso in modo molto accorto ma alla fine le bocche da fuoco dell’Inter hanno avuto la meglio e Handanovic nel secondo tempo è stato inoperoso. Insomma, se Lautaro e Lukaku sono ben contenuti, non manca gente coi piedi buoni o abile di testa capace di rimediare alla grande. Nell’Hellas ottimamente messo in campo da Juric la palma del migliore a Silvestri, incolpevole sui due gol e decisivo in tante altre situazioni. Piuttosto opaca la prova di Pessina; Amrabat ha alternato buone fasi a quell’errore quasi suicida; Faraoni oggi più impegnato in fase difensiva che nella spinta (e con qualche passaggio di troppo sbagliato); Gunter si è lasciato beffare da Vecino.
L’Inter è temporaneamente in testa alla classifica, è uno squadrone ma oggi ha dovuto sudare le proverbiali sette camice. A un corale gioco di squadra oggi si è aggiunto il colpo da tre punti di Barella che premiamo come migliore in campo.

(Ivan Juric nella foto di Alberto Fraccaroli)

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