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Bentegodi stregato per l'Hellas: 2-2 col Bologna

di ALBERTO MARGONI

Hellas due volte in vantaggio e due volte ripreso dal Bologna: avanti al 2' con Faraoni, pareggio di De Silvestri al 32'. Nella ripresa Hellas di nuovo avanti con Kalinic al 53' ma raggiunto dall'eterno Palacio all'81'. E così l'ultima vittoria dell'Hellas al Bentegodi rimane il 2-1 con il Parma di tre mesi fa (15 febbraio)

Bentegodi stregato per l'Hellas: 2-2 col Bologna

di ALBERTO MARGONI

Ce l’ha messa tutta il Verona per vincere l’ultima partita di campionato al Bentegodi contro il Bologna ormai salvo e collocato dietro i veronesi di tre punti in classifica (43 a 40), ma non ce l’ha fatta. Due volte in vantaggio è stato raggiunto due volte. E così per i gialloblù di Juric (oggi squalificato e sostituto in panchina da Paro) l’ultima vittoria tra le mura amiche rimane il 2-1 contro il Parma del 15 febbraio scorso, tre mesi fa.

Un risultato tutto sommato giusto  quello tra Hellas e Bologna, viste le occasioni create dalle due squadre. Anzi, Verona assai cinico visto che ha segnato con entrambi i tiri effettuati nello specchio della porta felsinea stasera difesa da Ravaglia, anche se nel computo va messo pure l’incrocio dei pali colpito con un colpo di testa da Kalinic, stasera molto vivace ed efficace. Il Bologna, con un Vignato molto ispirato, non ci stava a perderla come dimostrano i suoi cinque tiri nello specchio ed è così scaturito un bel pareggio in una serata fresca con qualche folata di vento che non ha disturbato i giocatori.

All’inizio il Verona si è schierato con Kalinic quale terminale offensivo, supportato da Bessa e Zaccagni (vivacissimo soprattutto nel primo tempo), con Barak e fare coppia con Ilic a centrocampo. Nel Bologna Ravaglia in porta con Shouten e Soriano a centrocampo e Palacio davanti.

Pronti-via e l’Hellas al 2’ va in gol: calcio d’angolo di Dimarco, tentativo di Gunter, girata di Faroni a centro area e palla in rete. Terzo gol per lui in campionato. La reazione del Bologna non si fa attendere. Dopo un diagonale sinistro di Palacio respinto da Pandur (6’), al 12’ il giovane portiere croato, anche stasera preferito a Silvestri, respingeva di piede la conclusione di Sansone a centro area, al termine di un’azione Vignato-Palacio sviluppatasi sulla sinistra con palla filtrante dell’attaccante argentino per il trequartista. Dopo un tentativo fallito al 15’ da Dimarco (stasera meno pericoloso del solito) su imbeccata di Zaccagni, al 16’ una punizione a due in area per l’Hellas non aveva esito. Al 20’ era  decisivo l’intervento di Shouten a murare la conclusione in area di Kalinic. Dopo l’inizio a tratti veemente del Verona, la partita si faceva più equilibrata e al 32’ la squadra condotta da Mihajlovic arrivava al pareggio: punizione dalla destra con palla sulla fascia opposta, passaggio rasoterra in mezzo di Soriano dal fondo, difesa immobile e De Silvestri da due passi insaccava l’1-1. Al 40’ Lazovic crossava da sinistra, colpo di testa di Kalinic a centro area e palla che scheggiava l’incrocio dei pali alla sinistra di Ravaglia battuto. Dopo il giallo a Gunter al 41’, si andava al riposo senza recupero.

La ripresa iniziava con un rasoterra di Sansone dal limite su passaggio in orizzontale di Vignato, palla di poco fuori alla destra di Pandur. Al 49’ giallo a Barak (era diffidato) che due minuti dopo veniva sostituito da Veloso. Al 52’ ammonizione per Dijks, pure lui diffidato. Al 53’ l’Hellas tornava in vantaggio: azione sulla sinistra di Zaccagni, cross di Lazovic dal fondo e tocco di esterno di Kalinic sul primo palo ad anticipare il suo marcatore e palla in rete. Al 56’ cartellino giallo mostrato a Schouten. Dopo un minuto punizione di Dimarco dai 25 metri, palla di poco alta. Al 59’ sinistro a giro di Palacio dal vertice destro dell’area di rigore, Pandur in plastico volo sulla sua destra abbrancava in presa. Mihajlovic toglieva Sansone per inserire Barrow il quale al 71’ partiva dalla propria metà campo e, arrivato al limite dell’area, scagliava il destro che terminava di poco a lato alla sinistra di Pandur. Da segnalare le ammonizioni di Soriano e Kalinic. Al 74’ punizione di Barrow dal vertice dell’area di rigore, palla alta sopra l’incrocio. Altri cambi: Orsolini per Dijks, Dawidowicz per Gunter, Lasagna per Kalinic. Ottimo l’impatto di Lasagna sul match: al 76’ il suo sinistro a giro da fuori terminava alto. Ma all’81’ il Bologna raggiungeva il pareggio: cross da destra di Skov Olsen, non riusciva a intervenire di testa a centro area Dawidowicz e Palacio inseritosi come un falco in area, era pronto per la deviazione in scivolata a pochi passi dalla porta. Paro inseriva Salcedo e Tameze per Zaccagni e Bessa. All’89’ Faraoni smarcato sulla sinistra faceva una telefonata al portiere. Era l’ultima azione. Da segnalare al 90’ gli ingressi di Juwara per Vignato, Raimondo per Palacio e Poli per Schouten. Dopo 4 minuti di recupero l’arbitro Marchetti di Ostia Lido mandava tutti negli spogliatoi.

Nel Verona tra i migliori Kalinic e Zaccagni (peraltro calato nel secondo tempo). Sotto tono Barak. Nel Bologna ottimi Vignato, Skov Olsen, De Silvestri e lo strabiliante Palacio (39 anni, ma il gol segnato dice il fiuto dell’attaccante di razza). Ha faticato Tomyasu a contenere Zaccagni.

Domenica prossima ultima in casa del Napoli in cerca di punti per la Champions League.

(Nikola Kalinic colto dall'obiettivo di Alberto Fraccaroli)

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