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L'abbazia si mette in mostra

Nel 400° dalla consacrazione documenti e suppellettili all’oratorio San Vincenzo

L'abbazia si mette in mostra

Documenti e suppellettili liturgiche, oggetti rari e preziosi che raccontano i 400 anni dell’abbazia di Isola della Scala. È la pregevole mostra organizzata dall’associazione archeologica di Isola della Scala, in collaborazione con la parrocchia, che si inserisce nel calendario delle celebrazioni ideate in occasione del 400° anniversario di consacrazione della chiesa abbaziale avvenuta il 25 luglio 1619. Si terrà fino al 30 settembre nell’oratorio San Vincenzo, accanto alla chiesa in piazza Martiri della Libertà, ed esporrà una pregevole raccolta di documenti e suppellettili liturgiche che tracciano il profilo storico di una organizzazione ecclesiastica e di una comunità sociale.
«La parrocchia di Isola della Scala conserva un archivio storico ricco di documenti accuratamente inventariati, tanto più prezioso in quanto quello del Comune fu interamente distrutto da un incendio durante il bombardamento del 28 gennaio del 1944 – spiega Bruno Chiappa, portavoce dell’associazione archeologica isolana –; non è stato quindi difficile scegliere i materiali più significativi ma ci siamo avvalsi anche di prestiti esterni dell’Archivio di Stato, della Biblioteca civica e del Conservatorio musicale di Verona che sentitamente ringraziamo».
La mostra è suddivisa in nove sezioni, di cui sette dedicate ai documenti e due agli oggetti. Attraverso gli antichi scritti si ripercorrono le origini della Pieve di Santo Stefano e la costruzione della chiesa dedicata ai santi Stefano e Giacomo scoprendone le sue peculiarità, tra cui le anagrafi parrocchiali, i beni immobili, confraternite e associazioni, la tradizione organistica, l’abate Pietro Garzotti parroco dal 1870 al 1885 e memoria storica del paese, e altri interessanti aspetti più recenti. Le ultime due sezioni sono invece dedicate alle suppellettili religiose e ai paramenti sacri la cui scelta «ha privilegiato le categorie che per la loro natura spesso sfuggono anche all’attenzione delle persone che frequentano la chiesa: quella dei paramenti sacri e dell’orificeria-argenteria», sottolinea Chiappa.
Ogni sezione accompagna il visitatore in un affascinante viaggio nel tempo attraverso una presentazione generale che inquadra epoca e vicende correlate, arricchita da documenti significativi che ne attestano il suo valore storico e artistico. Meritevoli di attenzione sono l’antica pergamena in cui per la prima volta compare la citazione della pieve isolana (1074), il primo disegno della piazza e dell’abbazia di Sorte-Pontoni (1561), pergamene provenienti dall’Archivio di Stato di Verona (1074, 1200, 1254), i libri delle anagrafi parrocchiali, il Cabreo (insieme di mappe) dei diritti della decima, abiti sacri, paliotti, ostensori e altre suppellettili preziose, composizioni di organisti isolani, il progetto della canonica nuova (1842-1885-1877), il contratto di illuminazione esterna della Premiata ditta Einstein.
Tanti tasselli che definiscono l’identità di una pieve fiorente con una rendita garantita dal possesso di terre, dai diritti di decima e da due mulini (Piganzo e parte della Giarella). E che vantava una grande tradizione organistica attestata dalla presenza di un organo già nel 1532 e da composizioni musicali di organisti isolani.
Alcuni di questi brani, pubblicati nel 1619 probabilmente in coincidenza della consacrazione dell’altare della nuova chiesa, saranno riproposti in un concerto di fine anno che avrà come protagonisti i musicisti del Conservatorio statale dell’Abaco di Verona.
Lunedì 9 settembre alle 20.30, in abbazia, il prof. Bruno Chiappa presenterà l’esposizione nel dettaglio. Orario apertura, con possibilità di visite guidate: dal martedì al venerdì (dalle 20.30 alle 23), il sabato (dalle 16 alle 23) e la domenica (dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 23).

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