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Serrata generale contro il Coronavirus

Chiusi negozi, bar, ristoranti e attività produttive non indifferibili; aperti supermercati, farmacie, edicole: ecco tutte le novità del nuovo provvedimento annunciato ieri sera dal premier Conte 

Parole chiave: Coronavirus (96), Governo Conte (2)
Serrata generale contro il Coronavirus

Per fermare la diffusione del contagio da Coronavirus Covid-19, «questo è il momento di compiere un passo in più. Quello più importante. L’Italia rimarrà sempre una zona unica. L’Italia protetta. Ma ora disponiamo anche la chiusura di tutte le attività commerciali, di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità, delle farmacie e delle parafarmacie. Nessuna corsa, attenzione, non è necessario fare nessuna corsa quindi per acquistare cibo nei supermercati. Chiudiamo però negozi, bar, pub, ristoranti, lasciando la possibilità di fare consegne a domicilio». Tra le misure adottate anche quelle che garantiscono lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali, tra cui i trasporti, dei servizi di pubblica utilità dei servizi bancari, postali, finanziari, assicurativi nonché di tutte quelle attività necessarie, comunque accessorie, rispetto al corretto funzionamento dei settori rimasti in attività.

Lo ha annunciato nella serata di ieri – giorno in cui l'Organizzazione mondiale della sanità ha classificato il virus come "pandemia" – il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in diretta Facebook da Palazzo Chigi. 
Dopo aver ringraziato «i medici, gli operatori sanitari, i ricercatori che stanno lavorando senza sosta negli ospedali per combattere l’emergenza sanitaria, per curare i nostri malati» e «tutti voi, che state rispettando le misure che il Governo ha adottato per contrastare la diffusione del virus», il premier ha evidenziato che «l’Italia, possiamo dirlo forte, con orgoglio, sta dando prova di essere una grande nazione, una grande comunità, unita e responsabile».

«Distanti ora per abbracciarci domani»
«Vi ringrazio – ha sottolineato Conte – perché so che state cambiando le abitudini di vita, state compiendo dei sacrifici, so che non è facile, ma sappiate che con questa vostre rinunce – piccole o grandi – stanno offrendo grande contributo prezioso al Paese».

Il Paese – ha ribadito il premier – ha bisogno della responsabilità di ciascuno di noi, della responsabilità di 60 milioni di italiani che quotidianamente compiono piccoli grandi sacrifici. Per tutta la durata di questa emergenza. «Siamo parte di una medesima comunità. Se saremo tutti a rispettare queste regole, usciremo più in fretta da questa emergenza», la convinzione di Conte, secondo cui «ogni individuo si sta giovando dei propri ma anche degli altrui sacrifici». «Rimaniamo distanti oggi – ha detto – per abbracciarci con più calore, per correre più veloci domani. Tutti insieme ce la faremo».

«I risultati li vedremo tra un paio di settimane»

Per fermare la diffusione del contagio, «la regola madre rimane la stessa: dobbiamo limitare gli spostamenti alle attività lavorative, per motivi di salute o per motivi di necessità, come il caso di fare la spesa. È importante essere consapevoli che abbiamo cominciato da poco a cambiare le nostre abitudini, l’effetto di questo nostro grande sforzo potremo vederlo solo tra poche settimane, un paio di settimane», ha detto ieri sera il presidente del Consiglio dei ministri. 

«Per quanto riguarda le attività produttive e professionali, va attuata il più possibile la modalità del lavoro agile, vanno incentivate le ferie, i congedi retribuiti per i dipendenti», ha spiegato il premier, aggiungendo che «restano chiusi i reparti aziendali non sono indispensabili per la produzione. Industrie, fabbriche potranno ovviamente continuare a svolgere la propria attività produttive a condizione che assumano protocolli di sicurezza adeguati a proteggere i propri lavoratori al fine di evitare il contagio. Sono incentivate le fabbriche e le industrie a predisporre misure che siano adeguate per reggere questo momento. Quindi regolazione dei turni di lavoro, ferie anticipate, chiusura dei reparti non indispensabili». Inoltre, «saranno garantite le attività del settore agricolo, zootecnico, di trasformazione agroalimentare, comprese le filiere che offrono beni e servizi rispetto a queste attività, quindi continueranno le loro attività nel rispetto ovviamente della normativa igienico-sanitaria».

«Restate in casa»

Conte ha annunciato poi il nome del nuovo commissario delegato all'emergenza sanitaria e al potenziamento delle strutture ospedaliere. Si tratta di Domenico Arcuri, che è amministratore delegato di Invitalia. Avrà ampi poteri di deroga e lavorerà per rafforzare soprattutto la produzione, la distribuzione di attrezzature per terapie intensive e sub-intensive, avrà anche il potere di creare nuovi stabilimenti, di impiantare nuovi stabilimenti per la produzione di queste attrezzature e per sopperire alle carenze fin qui riscontrate», ha annunciato Conte.

Ricordiamo che al momento sono poco più di 5mila i posti letto in terapia intensiva disponibili in Italia; 143 a Verona e provincia. Ecco perché è importante scongiurare che ci sia un contagio di massa: il nostro sistema sanitario non lo reggerebbe. Stare in casa è l'unico modo per rallentare il virus: una scelta responsabile, per il bene di tutti. 

Fonte: Sir
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