Il solito Pierino scanzonato e dissacrante

Tra le molte serate dedicate da Rete 4 ai talk show politici, il palinsesto lascia posto il mercoledì a #CR4 – La repubblica delle donne, salotto televisivo consacrato al commento del gossip della settimana. A condurre è l’enfant terrible della tv, Piero Chiambretti (nella foto). Per due ore e mezza, con la sua inconfondibile vena comica arguta e dissacrante, ben consapevole di quello che sta facendo, mette in scena un cicaleccio che vorrebbe forbito e un po’ snob. A differenza di altri salotti simili dove le vicende dei vip sono trattate come fossero temi di un certo spessore che interessano gli italiani pettegoli e curiosi, Chiambretti sceglie invece di usare l’abituale verve allergica all’ossequio di qualsiasi tipo di autorità. Il conduttore valdostano non perde occasione infatti per lanciare contro tutti una miriade di battute irriverenti, talvolta al limite della decenza e della volgarità. D’altronde il presentatore deve difendere il suo personaggio che tante fortune professionali gli ha portato e che si ripete identico in ogni suo programma.
Nonostante stavolta il titolo all’inizio abbia l’hashtag per essere commentato sui social media e parli di donne, addirittura da lui nominate all’istante ministre e sottosegretarie di questa compagine quasi completamente al femminile, il format televisivo non conosce mutamenti. Questa sua nuova trasmissione artisticamente non dice niente di nuovo o di originale, ma celebra la solita liturgia scanzonata e sorniona senza alcun lampo di genio. Lo share attestato a meno del 5% indica che il programma è seguito solo da pochi fans irriducibili di Chiambretti. Chi non fa parte di questa minoranza si può anche legittimamente interrogare su quali e quante possano essere le analogie tra i talk-show pieni di politici e quelli affollati dai vip del momento. Entrambi questi diversi format, pur partendo da prospettive e temi differenti, giungono alla medesima conclusione: più che argomentare e motivare, l’importante è solamente apparire. Quanto viene detto conta poco, vale molto di più poter dire di essere stato invitato e notato. Chiambretti questo lo aveva capito per primo tanti anni fa, ma ormai la sua idea è logora, al limite della resistenza.