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Racconti di vita vissuta di ex studenti immigrati

Nicoletta Morbioli
Mosaiko. Storie vere di persone vicine venute da lontano
Edizioni Scripta
Trento 2022
pagg. 134 - Euro 13

Racconti di vita vissuta di ex studenti immigrati

“Non bisogna mai avere paura dell’altro, perché tu, rispetto all’altro, sei l’altro”. Una citazione di Andrea Camilleri introduce, epigraficamente, nel mosaico di 16 storie di “persone vicine venute da lontano”, raccolte dalla professoressa veronese Nicoletta Morbioli, dal 2016 al 2022 dirigente scolastica al Centro provinciale per l’istruzione degli adulti e oggi provveditore agli studi di Vicenza. Volti di giovani uomini e giovani donne, da lei incontrati tra i banchi di scuola, con il loro pesante bagaglio di soprusi, fuga da guerre e carestie, emarginazione, i quali, attraverso la sua sensibile e lineare penna, si trasfigurano in ritratti umani capaci di riscatto, che se alle spalle hanno esperienze di cadute e disavventure, innanzi a sé intravvedono il sogno di una vita migliore e un futuro fatto di accoglienza e integrazione. Proprio come quello trovato qui, nella nostra città. Tutti tasselli di un romanzo a più voci, quelli del Mosaiko edito a fine 2022 da Scripta, in cui i suoi ex studenti e studentesse si raccontano talvolta in prima persona, altre volte mediante i ricordi della stessa autrice, condividendo con i lettori ogni propria aspirazione e valore. Anche nella diversità di culture. “Se potessimo vedere le rotte che percorrono le persone, avremmo la possibilità di leggerne i desideri, i pensieri, le emozioni. Sono questi fili della mobilità sulla faccia della terra, che tessono il mosaiko: un intreccio che unisce, incontra, che ci fa andare ‘oltre’, pur stando seduti in poltrona”, spiega Morbioli. Ecco che gli occhi grandi e il sorriso aperto e luminoso di Noor, giunto dal Pakistan, il secondo più bravo della scuola nella descrizione della ex preside, sembra proprio di vederli in alcuni suoi giovani connazionali che incontriamo per strada. Chissà se anche loro, come Noor, hanno dovuto viaggiare nel sottocoperta di una nave e “rovesciare” – dal mal di mare – i biscotti al cioccolato (da cui il titolo del capitolo dedicato) mangiati poco prima, una volta in Italia felicemente sostituiti con una squisita ricetta di pasta e piselli preparatagli dagli educatori. E da lui mai più scordata. Ricette di libertà, tutte con un sapore diverso. Come “Nozze alla menta”, storia di un uomo marocchino stabilitosi alle porte di Verona, che si innamora di una veronese, figlia del suo datore di lavoro. A narrarla è proprio il “frutto del loro amore”, un’altra ex alunna dell’autrice. “‘Mogli e buoi dei paesi tuoi’, era il moto del nonno, rude contadino, figuriamoci se avrebbe permesso di dare in sposa sua figlia a un ‘non cristiano’”. Ma la vicenda si conclude proprio così. Con l’unione delle due famiglie e un lieto fine inaspettato, avvolto negli aromi e colori del Mediterraneo, culla di grandi civiltà.

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