Spiato in tv
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Tempo perso e denaro mal speso

Mentre su Canale 5 alle 11 del mattino iniziano i battibecchi di Forum, su Rai 1 invece la programmazione prende tutt’altra piega con Tempo & denaro, ultima parte dello storico contenitore Uno mattina. A Elisa Isoardi, dopo aver condotto per alcune stagioni l’intero programma, è stato affidato questo segmento...

Parole chiave: Giuseppe Begnigni (48), Tempo&Denaro (1), Spiato in Tv (181)
Tempo perso e denaro mal speso

Mentre su Canale 5 alle 11 del mattino iniziano i battibecchi di Forum, su Rai 1 invece la programmazione prende tutt’altra piega con Tempo & denaro, ultima parte dello storico contenitore Uno mattina. A Elisa Isoardi, dopo aver condotto per alcune stagioni l’intero programma, è stato affidato questo segmento con lo scopo di aiutare il cittadino a migliorare il proprio ruolo di utente dei servizi essenziali ed essere di sostegno all’acquirente di molti generi merceologici, dai prodotti per la salute agli elettrodomestici. Sono davvero parecchi e assai variegati i temi trattati, spesso senza alcun nesso logico tra loro. Gli argomenti proposti rischiano così di accavalcarsi, mancando però un reale approfondimento. Alquanto inutile è la girandola d’interviste raccolte per strada che vogliono introdurre l’argomento di discussione. Un vecchio modo di fare televisione oramai abusato. Un esperto, rinchiuso in cabina, risponde poi alle telefonate del pubblico da casa. Nelle sue interviste la presentatrice non dà assolutamente bado alle risposte degli esperti in studio, procede per schema fisso e, soprattutto, non dimostra alcun interesse per ciò di cui si sta parlando. Con il suo collaboratore in esterna, Ivan Bacchi, non c’è un minimo d’intesa. Il volto della Isoardi rivela il desiderio di aspirare a trasmissioni più importanti, mentre si deve accontentare di questo contenitore senza capo né coda. I temi sanitari vanno avanti più per spot e analisi di costume che per serietà e correttezza.
Sono passati più di trent’anni da quando un altro volto femminile, Luisa Rivelli, conduceva con classe impareggiabile e con uno squisito modo di presentare le sue fortunate rubriche a servizio del cittadino, supportate dai semplici e accattivanti disegni di Bruno Bozzetto. Secondo la blogger Giorgia Iovane “il programma non sa dove andare. La scaletta schizofrenica passa in un nanosecondo dagli ascensori all’aglio, dagli asili nido fino ai borseggiatori sui bus assomigliando più all’indice degli argomenti dell’intera settimana che a una serie di spazi ben organizzati. Solo blocchi di pochissimi minuti che non fanno informazione di servizio, non danno contenuti ‘esclusivi’, ma si limitano a giustapporre spunti che non sono neppure raccontati”. A conti fatti, con un appuntamento televisivo del genere, tutti ci rimettono qualcosa: la Rai il denaro per produrlo; lo spettatore, il tempo e l’attenzione per guardarlo.

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