Condiscepoli di Agostino
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Le aggressioni al clima, all’acqua, alla biodiversità

Tre questioni vengono poste sotto osservazione dall’enciclica Laudato si’. Anzitutto la questione del clima che sta dando segnali da non sottovalutare: “Siamo in presenza di un preoccupante riscaldamento del sistema climatico. […] La maggior parte del riscaldamento globale degli ultimi decenni è dovuta alla grande concentrazione di gas serra […]. Ciò viene potenziato specialmente dal modello di sviluppo basato sull’uso intensivo di combustibili fossili, che sta al centro del sistema energetico mondiale” (23). Ma la sua parte di colpa va riconosciuta pure alla deforestazione (cf 23).

Parole chiave: Zenti (32), Parliamoci da cristiani (6), Laudato si' (24)

Tre questioni vengono poste sotto osservazione dall’enciclica Laudato si’. Anzitutto la questione del clima che sta dando segnali da non sottovalutare: “Siamo in presenza di un preoccupante riscaldamento del sistema climatico. […] La maggior parte del riscaldamento globale degli ultimi decenni è dovuta alla grande concentrazione di gas serra […]. Ciò viene potenziato specialmente dal modello di sviluppo basato sull’uso intensivo di combustibili fossili, che sta al centro del sistema energetico mondiale” (23). Ma la sua parte di colpa va riconosciuta pure alla deforestazione (cf 23).
L’analisi prosegue nel segnalare il fatto che “il riscaldamento ha effetti sul ciclo del carbonio. […] Inciderà sulla disponibilità di risorse essenziali come l’acqua potabile […] e provocherà l’estinzione di parte della biodiversità del pianeta” (24). Ancora una volta un ammonimento severo: “Se la tendenza attuale continua, questo secolo potrebbe essere testimone di cambiamenti climatici inauditi e di una distruzione senza precedenti degli ecosistemi” (24), tra cui l’innalzamento del livello delle acque dei mari che sommergeranno parte cospicua di attuali insediamenti umani che lambiscono le acque dei mari e degli oceani.
Se poi consideriamo che la maggior parte dei poveri del mondo abitano zone già attualmente in grave difficoltà climatica, un ulteriore riscaldamento li danneggerà ancor più pesantemente: animali e vegetali si ritireranno da quelle terre. Le migrazioni si intensificheranno (cf 25).
Poiché la questione posta è davvero di una gravità estrema, Papa Francesco ammonisce: “È diventato urgente e impellente lo sviluppo di politiche affinché nei prossimi anni l’emissione di anidride carbonica e di altri gas altamente inquinanti si riduca drasticamente, ad esempio, sostituendo i combustibili fossili e sviluppando fonti di energia rinnovabile” (26).
La seconda questione di vitale importanza: l’acqua potabile! “L’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di primaria importanza” (28). Purtroppo “le falde acquifere in molti luoghi sono minacciate dall’inquinamento che producono alcune attività estrattive, agricole e industriali […]. I detergenti e i prodotti chimici che la popolazione utilizza in molti luoghi del mondo continuano a riversarsi in fiumi, laghi e mari” (29). Eppure “l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone” (30). Un altro allarme da parte del Papa: “È prevedibile che il controllo dell’acqua da parte di grandi imprese mondiali si trasformi in una delle principali fonti di conflitto di questo secolo” (31).
Infine la questione delle biodiversità. “La perdita di foreste e boschi implica nello stesso tempo la perdita di specie che potrebbero costituire nel futuro risorse estremamente importanti” (32). Purtroppo “ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali” (33). Eppure “alcune specie poco numerose giocano un ruolo critico fondamentale per stabilizzare l’equilibrio di un luogo. […] Molti uccelli e insetti che si estinguono a motivo dei pesticidi tossici creati dalla tecnologia sono utili alla stessa agricoltura” (34). Alcuni luoghi poi meritano una particolare cura e attenzione proprio in funzione dell’ecosistema mondiale, come l’Amazzonia e il bacino fluviale del Congo o le grandi falde acquifere e i ghiacciai (cf 37-38). Vanno poi monitorati gli oceani, i mari tropicali (cf 40-42).

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