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Giustizia e pace si baceranno

“Addio, addio; ancora un bacio, poi scendo”: sono le parole di Romeo a Giulietta nella quinta scena del terzo atto dell’opera di William Shakespeare....

Giustizia e pace si baceranno

“Addio, addio; ancora un bacio, poi scendo”: sono le parole di Romeo a Giulietta nella quinta scena del terzo atto dell’opera di William Shakespeare. È il primo bacio che gli spettatori vedono in scena e tutto farebbe pensare che sia solo uno di molti, a suggellare un grande amore, più forte di pregiudizi e avversità. In realtà rimane l’unico, fino alla terza scena del quinto atto; qui assistiamo a una sequenza dove la ricerca di un bacio, ormai impossibile, è la protagonista.
Romeo che, davanti a quello che crede essere solo il cadavere di Giulietta, esclama: “Voi, labbra, oh! Voi, aditi della vita, suggellate con un bacio supremo un patto di morte che dall’Eterno era stretto!”; resiste ancora un poco il Montecchi fino alle sue ultime parole terrene: “Con questo bacio io muoio”; proprio poco dopo si risveglia l’amata che, accorgendosi della morte dell’amato, bacia le sue labbra che “sono tiepide ancora”, subito prima di trafiggersi con il pugnale di Romeo.
Il dramma che ha reso famosa Verona in tutto il mondo si può, in fondo, racchiudere nella questione di un bacio, desiderato e mai pienamente realizzato.
Gli scrittori nei secoli hanno presentato il bacio, tra le altre, come il punto più alto di ogni tenerezza (Erri De Luca), un qualcosa di immortale (Guy de Maupassant), un’esperienza di paradiso (Joseph Conrad). Non ne manca riferimento nella Bibbia: famosi quelli nel Cantico dei Cantici, con il continuo desiderio degli amanti di far incontrare le labbra che “stillano nettare” e sulle quali scorre “vino squisito”; meno nella memoria il riferimento nel Salmo 85, che farà da sfondo alla visita di papa Francesco a Verona il 18 maggio prossimo: “Giustizia e pace si baceranno”.
Proprio la città di Giulietta e Romeo, le mura dentro le quali le divisioni impedirono il bacio di due amanti, le vie bagnate dal sangue di famiglie contrapposte che bloccarono il futuro, diventeranno il luogo in cui la Chiesa, insieme al Pastore che presiede la carità, con forza affermeranno e testimonieranno che l’ultima parola non appartiene all’ingiustizia e alla guerra; giustizia e pace sono destinate ad un bacio profondo ed eterno, che tutti già da ora siamo chiamati non solo a desiderare in teoria o a intermittenza, ma a cercare e costruire.

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