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Ennesima fiction poliziesca ma con aromi e colori siciliani

I presidi delle forze dell’ordine, in televisione come nella vita reale, non chiudono mai i battenti, talvolta cambiano solo sede o emittente...

Parole chiave: Vanina (1), Un vicequestore a Catania (1), Serie Tv (10)
Ennesima fiction poliziesca  ma con aromi e colori siciliani

I presidi delle forze dell’ordine, in televisione come nella vita reale, non chiudono mai i battenti, talvolta cambiano solo sede o emittente. Ed è così che Vanina – Un vicequestore a Catania, fiction targata Mediaset, ha ricevuto il testimone di paladina della giustizia dalla sua pari grado Lolita Lobosco, protagonista di una serie tv della Rai ambientata a Bari. Entrambe queste eroine del bene hanno avuto un’infanzia difficile che le ha motivate a scegliere la strada dell’impegno in prima persona contro le mafie. La poliziotta siciliana è orfana di padre ucciso dalla malavita, mentre il genitore defunto della gendarme pugliese era un contrabbandiere di sigarette. Giusy Buscemi (nella foto) interpreta dunque questa nuova rappresentante dello Stato nell’isola, trasferendosi così e avanzando di carriera dalle Alpi, dove in A un passo dal cielo dava il volto, invece, a un’ispettrice di polizia. Nel racconto attuale, tratto dai romanzi di Cristina Cassar Scalia, non manca poi, come d’abitudine, una parte dedicata ai problemi sentimentali della protagonista chiamata a collaborare con il suo ex fidanzato proprio mentre sta per iniziare a costruire un nuovo legame amoroso. A differenza della collega pugliese, Vanina non porta con sé una buona dose di sensualità femminile, ma è piuttosto un maschiaccio dal carattere impulsivo e autoritario.

Le vicende ambientate ai piedi dell’Etna non brillano certo per originalità e assomigliano a quelle di molte altre stazioni di polizia già viste in tante storie televisive di successo. Di inedito resta solo la possibilità di ammirare i suggestivi scorci di una città che finora non era mai stata scelta in modo significativo come palcoscenico di una fiction. Buscemi recita con convinzione il suo personaggio e questo suo nuovo impegno artistico potrebbe costituire una ulteriore tappa verso attività professionali di miglior spicco e profondità. Le critiche maggiori a questo nuovo appuntamento televisivo vengono dall’interpretazione di qualche attore che fatica non poco, senza effettivamente riuscirci, a esprimersi in un dialetto siciliano credibile che avrebbe reso questo sceneggiato maggiormente apprezzato per la sua verosimiglianza con le sonorità dell’isola. La prima puntata ha attirato l’attenzione di circa il 20% dei telespettatori, segno anche dell’affetto e della benevolenza che i cittadini nutrono verso coloro che sia nella realtà come nel piccolo schermo si mettono spesso da eroi a servizio degli altri.

Giuseppe Begnigni

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