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Hellas sconfitto ma con onore: 2-1 Roma

di ALBERTO MARGONI

Il Verona dimezzato non rovina la festa alla Roma del neoallenatore De Rossi. Vincono 2-1 i giallorossi e solo due saranno alla fine i tiri nello specchio della porta di Montipò: al 19' Lukaku e al 25' Pellegrini. Ma nel secondo tempo è tutto un altro Hellas: prima spreca un rigore con Djuric al 65', poi dimezza lo svantaggio con un gran gol di Folorunsho al 76'

Hellas sconfitto ma con onore: 2-1 Roma

Poteva essere un cappotto e invece è stata una partita che il Verona ha combattuto sino all'ultimo e che avrebbe anche potuto pareggiare se non avesse fallito anche questa volta – come contro l'Inter a San Siro – un rigore, stavolta con Djuric che ha tirato alle stelle. Un vero peccato per i gialloblù decimati dalle squalifiche (Lazovic, Duda e Coppola) e soprattutto un calciomercato che sinora ha visto solo uscite. Ma chi è rimasto non ha affatto demeritato, lottando con il coltello tra i denti. Anzi, si sono avuti riscontri positivi da alcuni giocatori, in primis il 24enne argentino Juan Manuel Cruz, che sinora avevano avuto ben poche occasioni per mettersi in mostra. E questo fa ben sperare, soprattutto se si comincerà a vedere qualche nome alla voce "acquisti", visto che oggi in panchina c'erano due giovani della Primavera come Calabrese (2004) e Cissè (2006). 

La Roma dal canto suo ha cambiato allenatore (De Rossi al posto di Mourinho), ha dominato il primo tempo, ma nella ripresa ha sofferto. E, se è vero che i dati che contano sono le reti segnate, è pur vero che alla fine le statistiche dicono del 62% di possesso palla da parte dei giallorossi, ma di 12 conclusioni contro 9 per i gialloblù che hanno inquadrato lo specchio 3 volte contro le 2 soltanto della Roma (ovvero le 2 reti segnate), tant'è vero che non si ricordano interventi di rilievo ad opera di Montipò.

Baroni schiera Cabal in difesa sulla sinistra, con Folorunsho e Serdar sulla linea mediana e Saponara, Suslov e Mboula a supportare l'unica punta Djuric. Il primo quarto d'ora è condotto a ritmi tutt'altro che trascendentali e trascorre senza particolari occasioni da una parte e dall'altra. Anzi, la prima vera occasione è di marca gialloblù con Suslov il cui sinistro da fuori viene bloccato in presa bassa da Rui Patricio che si tuffa sulla propria destra (17'). Ma dopo due minuti la Roma passa: errore di Folorunsho a centrocampo, Pellegrini lancia in profondità nella zona di centrosinistra El Shaarawy che si accentra leggermente, dribbla un difensore e dà la palla a rimorchio per Lukaku che di sinistro infila. Passano sei minuti e i giallorossi raddoppiano: Lukaku controlla la sfera sul centrodestra all'altezza dell'area, mette al centro dove El Shaarawy tocca al volo, ne viene fuori una palombella che arriva sul centrosinistra in area dove Pellegrini ha tutto il tempo di controllare la sfera col destro e colpirla col sinistro per il gol del 2-0, con il pallone che si infila nel sette all'altezza del primo palo. Al 28' De Rossi è costretto a inserire Kristensen per l'infortunato Spinazzola. Al 30' altra occasione per i padroni di casa: su una ribattuta Huijsen scaglia un sinistro in diagonale che finisce fuori di poco. Al 41' ammonito Paredes e un minuto dopo decisivo l'anticipo di Suslov in area per impedire a Dybala (non una gran partita la sua) di agganciare il pallone in area. Al 43' ci prova Serdar, ma la palla viene deviata in angolo. Dopo 3 minuti di recupero l'arbitro Fabbri manda tutti negli spogliatoi sul 2-0 per la Roma che, pur senza strafare, è in pieno controllo del match.

A inizio ripresa Baroni gioca la carta Bonazzoli al posto dell'evanescente Mboula. Dopo il giallo mostrato a capitan Dawidowicz al 56' viene annullato un gol di testa di Folorunsho per aver spinto Karsdorp. Ne nasce un mezzo parapiglia risolto salomonicamente da Fabbri con il cartellino giallo mostrato ai due contendenti. Secondo cambio nella Roma al 57': Zalewski per Dybala. Al 62' El Shaarawy va sulla sinistra nella zona di attacco, si accentra, palla filtrante per Pellegrini che crossa, la sfera attraversa tutto lo specchio di porta ma Karsdorp non arriva alla deviazione. Al 64' dopo un colpo di testa di Djuric in area, la palla carambola dietro il braccio allargato di Llorente. Djuric protesta e l'arbitro, dopo aver visionato l'azione, decreta l'inequivocabile (anche se francamente assurdo: il giocatore non stava guardando il pallone che gli è sbattuto sulla parte posteriore del braccio) penalty. Sul dischetto va lo stesso Djuric che scaglia un destro potente... in curva Nord. Al 68' punizione per la Roma: palla in profondità per il solito El Shaarawy che rimette al centro, testa di Huijsen e sfera che termina alta sopra la traversa. Al 75' ci prova Bonazzoli con un destro da fuori: conclusione a lato. Non così un minuto più tardi: Folorunsho recupera palla poco oltre la metà campo e avanza, dribbla un paio di giocatori, quindi scaglia un destro potente e carico di effetto che Rui Patricio può solo toccare ma senza impedire che finisca nel sacco: 2-1. Baroni ci crede e inserisce forze fresche: Cruz per Saponara (spiace, ma si è capito perché gioca tanto poco) e Henry per Djuric. All'80' destro da fuori di Cruz (il figlio di Julio Ricardo, detto El Jardinero, in Italia dal 2000 al 2010 con Inter, Bologna e Lazio) e palla alta. De Rossi toglie l'esausto El Shaarawy per inserire "il gallo" Belotti, ma è il Verona che si catapulta in avanti con l'intento di portare via almeno un pareggio e lo fa con tutti i suoi uomini, escluso Montipò. Al 90' affondo di Magnani, palla a Cruz che la fa filtrare per Serdar sulla cui conclusione Rui Patricio devia in angolo. Sul corner colpo di testa di Henry bloccato senza problemi dal portiere capitolino.

Dopo 5 minuti di recupero l'arbitro fischia la fine di un match che alla fine del primo tempo si sarebbe pensato facile per la Roma, ma così non è stato. Tra i giallorossi i migliori ci sono parsi El Shaarawy, Bove e Pellegrini, mentre nel Verona Folorunsho (nonostante la palla persa in occasione del primo gol) e Suslov (davvero buona la sua prova) su tutti. Così pure buone le prove di Serdar e Cabal. Deludono invece Djuric e Mboula. E, sul fronte opposto, Rui Patricio. Che suscita la solita domanda: perché andare all'estero per acquistare portieri così, quando in Italia ce ne sono di assai migliori e che spesso non giocano perché il posto è occupato da stranieri mediocri?

Prossimo impegno per l'Hellas lo scontro salvezza al Bentegodi contro il Frosinone, domenica 28 alle 15.

(Michael Folorunsho al tiro, colto dall'obiettivo di Alberto Fraccaroli)

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