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Sconfitta Udine, per la Tezenis è Serie A

di ERNESTO KIEFFER

La vittoria per 83-57 nella gara 4 dei playoff contro Udine segna il ritorno della Tezenis Scaligera basket in Serie A. Un'attesa durata vent'anni

Sconfitta Udine, per la Tezenis è Serie A

Agsm Forum da tutto esaurito per la partita che la Verona dei canestri aspetta da vent’anni. Da quando, cioè, nel 2002 l’allora società veronese una delle realtà più belle della pallacanestro italiana nel decennio precedente, fallì e dovette ripartire dal dilettantismo. Venti lunghi anni, due decenni di attese e speranze per gli appassionati di questo nobile sport, soprattutto da quando, nel 2010, la squadra riuscì finalmente a tornare in Serie A2 e provare da quel momento ogni anno la scalata nella massima serie, fra cocenti delusioni e progetti sportivi non sempre andati come si sperava.

Alla fine però si è puntato su quell’allenatore che più tutti era andato vicino alla promozione, nel 2015, dopo aver vinto nello stesso anno la Coppa Italia di A2, e che poi andò lontano a vincere lo stesso campionato. La dirigenza, un anno e mezzo fa, ha deciso di puntare nuovamente su Alessandro Ramagli e sul suo enorme desiderio di riscatto. Una scelta decisamente azzeccata perché il coach livornese ha saputo costruire in questi 16 mesi di permanenza quel piccolo capolavoro di tattica e agonismo che oggi porta il nome della Scaligera. I suoi ragazzi sono riusciti a convincere anche i tifosi più scettici e dopo aver perso il primo match contro Udine, hanno infilato due vittorie consecutive che consente questa sera di essere a un passo da un risultato storico, che tutta la città aspetta con grande ansia. E il palazzetto gremito non poteva che essere la giusta risposta della città a tanta attesa.

Primo quarto: 24-14

Ramagli parte con Rosselli, Pini, Anderson, Johnson e Spanghero. Boniciolli con Giuri, Pellegrino, Walters, Cappelletti e Lacey.

Pronti, via e la Scaligera, con un parziale di 7-0, mette subito in chiaro che vuole “mordere” il match fin dalle prime battute. Difesa arcigna e contropiede che portano punti preziosi e creano un primo solco nei confronti degli avversari. Dopo il time out Cappelletti segna I primi punti per Udine con un canestro da due punti e il successivo tiro libero dopo il fallo di Spanghero, con Walters che poco dopo accorcia ulteriormente le distanze. Udine alza il livello della difesa e costringe a un paio di possessi difficoltosi Verona, che non riesce più a concretizzare. Dall’altra parte Giuri, l’ex della gara, va a pareggiare a metà del quarto, ma rompe il digiuno Anderson con un tap in vincente sull’azione successiva riportano avanti la squadra di casa. E nelle due azioni successive lo stesso Anderson riallarga a +7 il vantaggio dei padroni di casa: 16-9 dopo 7’ di gioco. Un vantaggio che incrementa a +10 con i canestri nel finale di Candussi e Udom.

Secondo quarto: 47-29

Pochi secondi e, dopo un erroraccio di Casarin che consegna momentaneamente il pallone agli avversari, Candussi va in pressione, ruba palla a Cappelletti e va a schiacciare per il delirio del popolo gialloblù. Si alza l’urlo dell’Agsm Forum che incita i suoi beniamini in un canto assordante “Ve-ro-na, Ve-ro-na”. Lo stesso Candussi va in doppia cifra pochi istanti dopo con un’altra tripla. Mano calda per il numero 13 della Tezenis: 29-16. Casarin, con tiro da due punti più fallo, porta a +15 il vantaggio e poco dopo Udom addirittura a +17. Ma la sfida è ancora lunghissima.

Verona davanti non sbaglia un colpo e dietro Pini alza la muraglia. Boniciolli, dopo un fallo non fischiato secondo lui, entra in campo indemoniato e si fa fischiare un tecnico. Quando mancano poco più di quattro minuti alla fine del primo tempo la Scaligera ha un vantaggio di venti punti. Ramagli, però, non dà tregua ai suoi e continua a pretendere una difesa “senza compromessi”. Il primo tempo si conclude con un +18, 47-29 e il pubblico in piedi che canta a squarciagola. Parola d’ordine, però, è mantenere alta la concentrazione.

Terzo quarto: 64-46

Il secondo tempo inizia con una serie di tiri liberi, da una parte e dall’altra, che spostano di poco il punteggio. Dopo quattro minuti 52-37, sempre un rassicurante +15, ma con la tegola del quarto fallo di Candussi (con due falli consecutivi) che viene richiamato in panchina. Il ritmo non decolla e questo fa il gioco di Verona, che mantiene le distanze fa scorrere il tempo.

Una tripla di Caroti, la prima del terzo quarto della squadra, infiamma nuovamente il palazzetto e ristabilisce le distanze con Udine, che tenta di recuperare almeno una parte del divario, ma Verona trova sempre il modo di riallontanare gli avversari. Ci pensa Grant, con un’altra tripla, a segnare il nuovo massimo vantaggio di +20 fissando il punteggio su 59-39. Il pubblico impazzisce nuovamente. Sono soprattutto Casarin, Grant, Caroti e Udom, in questo momento, a tenere a bada con i loro punti e le loro giocate difensive le velleità di rimonta degli avversari. È Casarin con una tripla a segnare il +22, massimo vantaggio, anche se subito dopo quattro punti consecutivi di Udine riportano a -18 gli avversari. Al suono della sirena, però, mancano soltanto 10 minuti alla squadra gialloblù per coronare il sogno a lungo atteso. Con un cospicuo vantaggio da gestire.

Quarto quarto: 83-57

Casarin infiamma ancor di più, qualora ce ne fosse bisogno, il Forum con una tripla in caduta che regala anche il tiro supplementare per un’azione da 4 punti. Verona nuovamente a +22. La proverbiale scaramanzia che di solito domina in questi casi comincia a frantumarsi. Con 8 minuti e 40 secondi da giocare, anche i più cauti cominciano a sorridere. Verona comincia a giocare con il tempo, portando sempre al limite dei 24 secondi le proprie azioni, rischiando spesso anche tiri forzati ma in cui l’errore risulta quasi del tutto indolore. Dall’altra parte Udine, al contrario, affretta il più possibile la conclusione a canestro, nel tentativo di riportarsi sotto, anche se la difesa di Verona rimane perfettamente concentrata. Casarin mette dentro un’altra bomba per il 72-46, anche se con orgoglio Lacey subito dopo restituisce il favore. Ma ormai Udine non c’è più e Verona gioca con la testa ormai completamente sgombra, sulle ali dell’entusiasmo. Udon si prende i due punti e il tiro supplementare per una nuova azione da 3 punti, in scioltezza. A sette minuti dalla sirena conclusiva del campionato il punteggio è da lustrarsi gli occhi: 75-50.

Gli ultimi minuti sono pura accademia. Verona gestisce il vantaggio e non lascia più alcuna possibilità alla favoritissima Udine di rientrare in partita e portare lo scontro alla bella del PalaCarnera, che a questo punto non si giocherà. Quando mancano due minuti al termine i cinquemila del Forum cominciano a intonare “Noi andiamo in Serie A, lallalalà”. Ed è bellissimo.

La partita termina 83-57, Verona vince con pieno merito la serie per 3-1 e se ne va, dopo tanta attesa in A. Una serata magica per la pallacanestro veronese, che riporta una delle protagoniste del basket italiano più bello nella categoria che merita.

(nella foto di Ernesto Kieffer un'azione d'attacco del quintetto scaligero contro Apu Old Wild West Udine)

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