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Urne aperte in 23 Comuni. Non serve il Green pass

di ANDREA ACCORDINI

Si vota a San Giovanni Lupatoto, Bovolone, Isola della Scala... Fino a lunedì 4 alle 15 e in caso di ballottaggio si torna a votare il 17-18 ottobre

Parole chiave: Elezioni amministrative (4)
Urna elettorale per le schede

di ANDREA ACCORDINI

Fine settimana di votazioni in tutta Italia con oltre 1.300 Comuni chiamati a rinnovare sindaci e Consigli comunali. Occhi puntati sulla Capitale, che ovviamente calamita attenzioni e clamori di partiti e giornali. Ma a livello nazionale peseranno anche gli esiti degli altri capoluoghi di regione che andranno alle urne: Milano, Bologna, Napoli, Torino e Trieste.
Nella diocesi di Verona saranno 23 i Comuni interessati dal voto, ai quali si aggiungono Cologna Veneta e Arcole, amministrazioni veronesi, ma parte della diocesi di Vicenza. Seggi aperti, dunque, domenica 3 ottobre dalle 7 alle 23 e lunedì 4 ottobre dalle 7 alle 15. Un tempo più lungo – le ultime elezioni si svolgevano in una sola giornata – per diluire l’afflusso degli elettori con l’intento di evitare il più possibile gli assembramenti dentro e fuori dagli edifici.
Per votare non sarà necessario il Green pass, la cui introduzione sarebbe risultata incostituzionale, dal momento che l’articolo 48 della Costituzione sancisce che “Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge”. Come di consueto, dunque, per esprimere le proprie preferenze serviranno solamente un documento d’identità in corso di validità e la tessera elettorale (è opportuno controllare in precedenza che non sia esaurita, ossia che abbia ancora caselle disponibili per una nuova timbratura). Saranno richieste, inoltre, tutte quelle prassi sanitarie a cui ci siamo ormai abituati: mascherina correttamente indossata, igienizzazione delle mani, buona salute e assenza di sintomi simil-influenzali.
Due saranno i “big” di questa tornata, ossia i Comuni sopra i 15mila abitanti: San Giovanni Lupatoto e Bovolone, che contano rispettivamente 25mila e 16mila residenti. Qui non solo sono previsti i ballottaggi qualora un candidato non raggiunga il 50 per cento più uno delle preferenze (maggioranza assoluta), ma è possibile effettuare anche il voto disgiunto (non previsto sotto i 15mila abitanti), cioè votare per un candidato sindaco e per una lista diversa da quelle che lo sostengono. Così facendo, la preferenza viene attribuita sia al candidato alla carica di sindaco, sia alla lista non collegata prescelta. L’eventuale secondo turno si svolgerà a metà ottobre, domenica 17 e lunedì 18 negli stessi orari.
A San Giovanni il sindaco uscente, Attilio Gastaldello, aspira ad un secondo mandato, affrontando tre sfidanti: Fabrizio Zerman, già sindaco nel quinquennio 2007-2012 e, fino a qualche mese fa, assessore della sua giunta; Roberto Bianchini, attualmente consigliere comunale d’opposizione per il Movimento 5 stelle, unico rappresentante pentastellato in tutta la provincia ad inseguire la carica di primo cittadino in questa tornata elettorale (almeno con il simbolo del partito); infine Anna Falavigna, anche lei consigliera comunale di opposizione uscente. A Bovolone Silvia Fiorini, intende diventare la prima sindaca donna del Comune; ma aspirano alla fascia di primo cittadino anche Orfeo Pozzani, assessore della giunta Mirandola fino ad un anno fa, e Giuliano Pieropan, segretario del circolo locale del Pd.
Anche tra i Comuni con meno di 15mila abitanti ci sono però in ballo municipi dall’alto peso specifico. Si pensi a Isola della Scala, patria della Fiera del riso – manifestazione ormai di rilievo sovraregionale – e polo di riferimento per il sud ovest della provincia scaligera; o anche Grezzana, “capitale” della Valpantena; Tregnago, snodo fondamentale per la Val d’Illasi; Garda per l’area del lago. A ridisegnare il volto amministrativo della diocesi ci saranno inoltre i Comuni di San Pietro di Morubio, Isola Rizza, Nogara, Colognola ai Colli, Belfiore, Minerbe, Bevilacqua, Castagnaro all’estremità meridionale della provincia, poi ancora Roverè Veronese, Cerro, Badia Calavena, Povegliano, Buttapietra, Affi e Pastrengo. Senza dimenticare i due bresciani della Valtenesi: Moniga e Polpenazze.
Interessante sarà capire se e come l’insolito periodo autunnale possa incidere sull’affluenza. L’emergenza sanitaria ha fatto slittare questo appuntamento dalla tarda primavera al mese di ottobre, quando le temperature autunnali rendono anche il lago e la Lessinia un po’ meno attrattivi. Chissà che qualche elettore in più non torni a svolgere il proprio dovere civico.

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Urne aperte in 23 Comuni. Non serve il Green pass
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