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Arena 2024 nel nome di Puccini e Aida raddoppia

di ALBERTO MARGONI

Presentato il cartellone del Festival lirico delle prossime due stagioni, tra novità e tradizione. Nel 2024 dall'omaggio a Puccini a 100 anni dalla morte, all'Aida in due versioni: quella "di cristallo" di Stefano Poda e quella storica del 1913 ricreata da de Bosio

Arena 2024 nel nome di Puccini e Aida raddoppia

Mentre il 100° Arena di Verona Opera Festival si avvia verso la conclusione (ultima rappresentazione La Traviata il 9 settembre con il soprano Anna Netrebko) sono state presentate le stagioni liriche 2024 e 2025, frutto di un lavoro di squadra che ha portato il Consiglio di indirizzo della Fondazione Arena a votare all’unanimità e in un clima disteso lo scorso 1° agosto la delibera sui calendari dei due prossimi festival operistici. «Sono contento che questa presentazione avvenga in un momento in cui avremmo mille alibi per non remare tutti dalla stessa parte – ha affermato Damiano Tommasi, sindaco e presidente della Fondazione Arena – e invece credo che su questo dobbiamo essere consapevoli che c’è qualcosa di più importante delle nostre personali visioni individuali che è il bene di questo patrimonio culturale della nostra città che coincide con un patrimonio monumentale che Verona ha il dovere di preservare e valorizzare, ma non c’è valorizzazione senza tutela e non c’è tutela se non si riesce a valorizzare l’anfiteatro».

Il 2024 sarà l’anno pucciano, nel centenario della morte di Giacomo Puccini, e la prima rappresentazione del Festival l'8 giugno sarà Turandot, l’ultima opera da lui composta. «Non abbiamo ancora deciso se proporla incompiuta come l’ha lasciata lui o concluderla come fu terminata storicamente con uno dei vari finali», ha spiegato Cecilia Gasdia, sovrintendente della Fondazione Arena. L’allestimento sarà quello realizzato da Franco Zeffirelli e l’opera avrà quattro rappresentazioni, tutte nel mese di giugno. Toccherà poi ad Aida che verrà proposta in due diverse produzioni: quella di quest’anno di Stefano Poda - che ha riscosso un grande successo di pubblico - in dieci serate, fino al 1° agosto. Mentre nella seconda parte della stagione, a partire dal 10 agosto, verrà proposta l’Aida che lo stesso giorno del 1913 che diede il via alla prima stagione areniana, con l’allestimento di Ettore Fagiuoli. «Questa Aida è stata recuperata, ristrutturata, ricreata nel 1982 da Gianfranco de Bosio e da allora va in scena con enorme successo perché è un vero capolavoro che come non mai mette in risalto il nostro anfiteatro», ha illustrato Gasdia. Questo allestimento verrà proposto in cinque serate. Altre opere in cartellone Il Barbiere di Siviglia per la regia di Hugo de Ana (sette rappresentazioni), la pucciniana Tosca (quattro serate, tutte in agosto), Carmen nell’allestimento di Franco Zeffirelli «che ha avuto un grandissimo riscontro di pubblico anche quest’anno» e poi un evento speciale che consiste in due recite, il 19 e 27 luglio, de La Bohème, sempre di Puccini.

Raddoppia Roberto Bolle and Friends, in collaborazione con ArteDanza, il 23 e 24 luglio; quindi l’11 agosto la Nona sinfonia di Beethoven; il 21 Plácido Domingo protagonista della Noche Española e il 1° settembre tornano i Carmina Burana di Carl Orff.

Nel 2025 il Festival areniano verrà inaugurato il 13 giugno da una nuova produzione di Nabucco (dodici rappresentazioni), seguita dall’Aida con la regia di Poda (tredici serate), da La Traviata nell’allestimento di Hugo De Ana del 2011 (sei messe in scena), quindi Carmen nell’allestimento di Zeffirelli (otto serate) e il verdiano Rigoletto (quattro rappresentazioni). Non mancheranno Roberto Bolle and Friends (22 e 23 luglio), i Carmina Burana la sera di Ferragosto e un concerto di gala da definire il 3 agosto.

Una novità saranno gli orari di inizio delle opere che slitteranno in avanti di 15 minuti rispetto a quelli attuali, ovvero alle 21.30 in giugno, alle 21.15 in luglio e alle 21 in agosto. Inoltre dall’anno prossimo tornerà la danza, in scena al Teatro Romano ma «con la speranza di riportarlo anche all’Arena», ha auspicato Gasdia. Sulla stagione attuale il sovrintendente ha espresso la propria soddisfazione in quanto «sta andando molto, molto bene, assai meglio di quanto prevedevamo. È una stagione impegnativa ma da parte di tutti quanti c’è stato un grandissimo entusiasmo e quindi stiamo lavorando con grande unità e questo fa molto, molto piacere».

Sul fatto che «l’Arena è di tutti e per tutti» si è soffermato Stefano Trespidi, vicedirettore artistico della Fondazione Arena. «Abbiamo realizzato un grande progetto per la disabilità per rendere accessibile l’anfiteatro a tutti, ma l’Arena è per tutti anche artisticamente. Qui può venire chi vuole vedere un’Aida moderna, proiettata verso il futuro, che utilizza linguaggi particolari, tecnologici, ma può venire a vedere anche la Carmen di Zeffirelli che sta avendo il terzo sold-out di fila o il Nabucco di de Bosio. Nel 2024 avremo l’ultima Aida e la prima, a 111 anni di distanza dal suo esordio in Arena. Il successo di quest’anno ci orienta anche per il futuro».

Quanto agli interpreti, è stato annunciato che il soprano Anna Netrebko, da alcune stagioni protagonista assoluto del Festival areniano, l’anno prossimo si esibirà in Tosca e nel 2025 in Nabucco.

Info e biglietti: www.arena.it.

(nella foto Ennevi il pubblico in Arena prima dell'inizio dell'opera)

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