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È il Tempio Votivo la cittadella della carità

di FRANCESCO OLIBONI
Diverse strutture attive nei locali parrocchiali in una zona “calda”

È il Tempio Votivo la cittadella della carità

di FRANCESCO OLIBONI
Sportello unico del Comune di Verona, ma anche Centro di ascolto e Centro servizi in favore di tutte quelle persone che ne hanno bisogno. È questo il nuovo Sportello inaugurato martedì 24 ottobre presso i locali ristrutturati a lato della parrocchia del Tempio Votivo, zona stazione Porta Nuova. Il nuovo sportello continuerà ad essere l’unica porta di ingresso a tutti gli asili notturni della città, ma diventa anche collettore di tutti i servizi sulla grave marginalità presenti in città e permetterà di dare orientamento e indicazioni utili su questo tema a tutti i cittadini.
Su questo ambito, gli attori in campo sono il Comune di Verona e Caritas diocesana, ma non solo: grazie alla collaborazione con la coop. Comunità dei giovani, nei nuovi locali si svolgerà anche un servizio più ampio, con lo sviluppo di altre competenze sulla grave marginalità. Il Vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, si dice entusiasta di questa iniziativa: «Questo è un luogo solido, sicuro, significativo per tutte quelle persone in difficoltà, per i poveri di ogni tipo, per quelle situazioni difficili che sembrano inguaribili, ma che non sono incurabili. È fondamentale offrire alle persone un luogo sicuro, di ascolto, un posto di umanizzazione, dove venga portata umanità. Ringrazio il Comune di Verona, nella persona dell’assessore al Sociale Luisa Ceni, le cooperative che collaborano con la nostra Caritas diocesana e i padri Filippini che ci ospitano, per la realizzazione di questa nuova casa».
Al piano superiore dello Sportello e del Centro servizi, anche una struttura di accoglienza per donne in difficoltà gestita dalla coop. Santa Maddalena. Una struttura, quindi, interamente dedicata al contrasto al disagio sociale. «Come parrocchia – spiega don Michele Nicolis, procuratore generale della Confederazione delle Congregazioni dell’Oratorio di San Filippo Neri e parroco al Tempio Votivo – non potevamo restare estranei alle forme di povertà che ci circondano, soprattutto in questa zona della città in cui molte persone transitano e si fermano a chiedere aiuto. Noi ci siamo impegnati offrendo questa struttura, ma non solo: perché nel quotidiano ci mettiamo anche l’ascolto delle persone che incontriamo e la presenza che costante. Ritengo che questo nuovo Sportello, Centro servizi, Centro di ascolto sia proprio l’esempio di come la Chiesa possa mettere a disposizione i suoi immobili per il bene collettivo e per i poveri. Poi Caritas e le altre cooperative ci mettono a loro volta la professionalità che noi non possiamo avere: è uno splendido lavoro di rete».
In perfetto stile Caritas, quello dello Sportello in questa zona strategica della città, permette di creare animazione di territorio, perché questo non sia un servizio che svolgono solo dei professionisti, ma l’intero territorio, come spiega Marco Zampese, direttore del Samaritano: «Aver aperto qui, di fronte alla stazione, è per noi molto importante, perché ci consente di essere ospitati da una parrocchia e tra l’altro una parrocchia di frontiera, e per noi come Caritas essere all’interno del territorio e delle comunità è sempre fondamentale. Poi, logisticamente, questo luogo ci permette di monitorare tutta la povertà che arriva da questo quartiere e in gran parte dell’intera città di Verona». Con i suoi quattro uffici, una grande sala d’attesa, una guardiola, oltre che i servizi igienici, al Tempio Votivo nascerà con il tempo un vero e proprio Centro di ascolto Caritas dedicato alla grave marginalità a 360 gradi. Soddisfatta l’amministrazione comunale, nella persona dell’assessore al Sociale Luisa Ceni, presente all’inaugurazione: «Sportello, ma anche Centro servizi, cioè punto di appoggio per tante persone, per una prima presa in carico per essere poi seguiti dai nostri servizi sociali».
Chiude Alessandra Soardo, operatrice del Samaritano e referente per lo Sportello da tanti anni: «In dodici anni di Sportello del Comune abbiamo notato sia un cambiamento nella quantità che nella qualità delle persone che vi accedono. Ultimamente sono aumentate le famiglie, le donne con minori a carico, i giovani. Questo è un luogo che funge da osservatorio per le nuove povertà che emergono, tra italiani e stranieri, giovani, persone sole o ammalati. Non sempre ci sono risposte, ma si lavora in rete tra tutti i servizi per aiutare. Il nuovo Sportello ci consente di essere ancora più vicini alle persone, è proprio sulla strada, più esposto, ma più rispettoso della dignità di chi bussa alla porta e anche di chi accoglie. Devo dire che, secondo me, è un luogo sicuro, dove si respira tanta umanità». 

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