Dopo aver evidenziato la sua capacità di intercettare la presenza di Dio creatore nelle sue opere, Agostino viene affascinato da un’altra facoltà dell’uomo, data spesso per scontata: la memoria. Agostino vi dedica pagine memorabili. La definisce come un immenso campo e un vasto palazzo...
Secondo la teologia di Agostino, costruita sulla Parola di Dio, solamente chi si tiene dentro l’unità della Chiesa ha in sé lo Spirito Santo. Chi, al contrario, se ne sta fuori, non è vitalizzato dalla linfa dello Spirito, come un tralcio reciso dalla vite: “Una sola persona parlava le lingue di tutte le genti; nelle lingue di tutte le genti vi è l’unità della Chiesa...
La questione pelagiana era talmente seria e grave che Agostino, Aurelio vescovo di Cartagine e altri tre firmatari, sentirono il dovere di collaborare con papa Innocenzo I, con l’obiettivo di porre fine a tale eresia, attraverso una importante lettera, firmata a nome personale...
Se la funzione delle Sedi apostoliche, non solo nella loro origine, ma nel dispiegarsi della storia, è quella di essere radice del Cristianesimo e parametro di comunione ecclesiale, si comprende perché Agostino ha attribuito tanta importanza al fatto della successione apostolica: solamente la certezza della ininterrotta serie di vescovi assicura il collegamento con la sorgente della verità
Agli inizi del libro quarto delle Confessioni Agostino sente il bisogno di tracciare una sintesi dei nove anni trascorsi in preda al Manicheismo: “Per il tempo dei nove anni, dai diciotto fino ai ventisette, mi lasciavo sedurre e seducevo, da ingannato e da ingannatore, nelle varie concupiscenze”. Si ritrovava superbo, superstizioso, insegnando per la gloria e per gli applausi teatrali, si cimentava negli agoni poetici per corone di fieno. Il tutto in compagnia di amici, ingannati da lui e con lui.
Il tratto della vita di Agostino che stiamo per prendere in considerazione è denso di avvenimenti, tutti guidati dal suo istinto di andare sempre oltre, di non fermarsi se non dove avrebbe potuto sentirsi appagato. Un eterno inquieto, che troverà la sua vera pace nel realizzarsi in Dio.
Agli inizi del libro quarto delle Confessioni Agostino sente il bisogno di tracciare una sintesi dei nove anni trascorsi in preda al Manicheismo: “Per il tempo dei nove anni, dai diciotto fino ai ventisette, mi lasciavo sedurre e seducevo, da ingannato e da ingannatore, nelle varie concupiscenze”. Si ritrovava superbo, superstizioso, insegnando per la gloria e per gli applausi teatrali, si cimentava negli agoni poetici per corone di fieno. Il tutto in compagnia di amici, ingannati da lui e con lui.
Il tratto della vita di Agostino che stiamo per prendere in considerazione è denso di avvenimenti, tutti guidati dal suo istinto di andare sempre oltre, di non fermarsi se non dove avrebbe potuto sentirsi appagato. Un eterno inquieto, che troverà la sua vera pace nel realizzarsi in Dio.
Sei un abbonato a Verona fedele e desideri consultare il giornale anche via web, sul tuo computer, su tablet o smartphone? Lo puoi fare in modo rapido e gratuito. Ecco alcuni semplici passaggi per accedere alla tua edizione online e per installare l'App: