Quando penso a don Antonio Mazzi, mi vengono in mente le parole che Ignazio Silone disse un giorno, nella piena maturità, quando si definì un “cristiano senza chiesa e un politico senza partito”. Lui i testi evangelici li aveva prima scrutati e poi visitati, affascinato dalla speranza che le promesse del Regno consegnavano all’umanità. Le tracce di questa visitazione le troviamo in uno dei suoi romanzi più belli, L’avventura di un povero cristiano...
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